Con la 21a tappa, la Vuelta di Spagna 2017 va in archivio. Chris Froome vince la corsa, ma gli azzurri non sfigurano. Andiamo a vivere le emozioni della “passerella”.
IL FILM DELLA 21a TAPPA
Che la festa abbia inizio! Il team Sky apre la passerella di 117 km totalmente pianeggianti, con partenza a Arroyomolinos ed arrivo a Madrid. L’andatura è decisamente più compassata. Chris Froome sveste i panni del campione calcolatore e si lascia andare ad un brindisi e ad una birra con i compagni durante la corsa. Nessuno tenta di scattare per andare in fuga, anche per le caratteristiche di tracciato penalizzante questo genere di azioni. Resta viva l’idea di Matteo Trentin (Quick Step Floors) di conquistare la classifica a punti, approfittando anche della giornata di festa in casa Sky. Simpatico siparietto ai meno 70: in un clima scherzoso e decisamente più rilassato, Valerio Agnoli porta una cassetta contenente il caffè da distribuire a compagni ed amici. Dopo aver consegnato un bicchiere al capitano Vincenzo Nibali, il corridore della Bahrain Merida si avvicina anche al leader della generale Chris Froome e gli mostra il contenuto. Il britannico, dopo qualche tentennamento, si lascia andare ed accetta l’invito a prendersi un coffee in compagnia con lo Squalo ed il suo gregario, commentando nell’ilarità generale: <<Così va meglio, molto meglio>>. Si arriva a Madrid ed il gruppo lascia ad Alberto Contador la scena. Una sorta di violazione al copione che vorrebbe il vincitore passare per primo. Il Pistolero si prende gli applausi facendo l’ingresso nella capitale spagnola davanti a tutti ed un velo di commozione avvolge il suo volto e bagna i suoi occhi, nonostante gli occhiali scuri ed un sorriso abbozzato cerchino di celare l’emozione. Il campione di Pinto si alza sui pedali e saluta, mentre il popolo del ciclismo si stringe in una sorta di abbraccio collettivo. È un momento struggente, l’addio di un simbolo nel bene e nel male, con le sue epiche imprese e quel neo dovuto dalla vicenda doping. Dopo aver concesso il momento di gloria ad Alberto, il gruppo si concentra sul finale. Trentin conquista il traguardo intermedio e mette nel mirino la possibilità di conquistare la Maglia Verde. Negli ultimi 30 chilometri, si accende la corsa: Nick Schultz, Alessandro De Marchi ed Alberto Rui Costa si avvantaggiano sul resto del gruppo e vanno in avanscoperta. Il loro tentativo si esaurisce negli ultimi chilometri. Il corridore della Caja Rural cede ai meno 10, mentre l’azione dei ciclisti di BMC e UAE Emirates si conclude ai meno 5. Si va verso la volata di gruppo. Matteo Trentin conquista la tappa con uno sprint imperioso. Tuttavia, il suo sogno di conquistare la classifica a punti si infrange sull’undicesimo piazzamento di Froome, che così, dopo la Rossa della classifica generale e la Bianca della combinata, si prende anche la Maglia Verde per 2 sole lunghezze.
POKER DI SQUILLI A CASSANI
Quattro vittorie, più di tutti in questa Vuelta. Non sarà stato sufficiente per conquistare la classifica a punti, ma è un poker che dà autostima e rende onore ad un corridore spesso sacrificato per agevolare i successi altrui ed ora, finalmente, protagonista. Certamente la corsa spagnola non ha presentato grandissimi interpreti tra i velocisti, ma la facilità con cui Matteo si è imposto allo sprint è stata indicativa del potenziale del trentino. In casa Quick Step Floors, forse, aumenteranno i rimpianti pensando a chi hanno perso. Sentimenti diametralmente opposti in casa Orica, prossima destinazione del velocista italiano. A proposito di azzurro, le vittorie di tappa alla Vuelta sono anche messaggi al Commissario Tecnico Davide Cassani. Indubbiamente, in vista del Mondiale, Trentin si presenta come il capitano ideale per poter conquistare un alloro che manca dal 2008. È in salute, psicologicamente sta come mai prima d’ora. Con una squadra competitiva, potrebbe seriamente giocarsi il titolo. Sicuramente, dopo il quarto squillo, Cassani starà iniziando a farci un pensierino…