Magnus Cort Nielsen vince la sedicesima tappa della Vuelta di Spagna 2020. Primoz Roglic allunga ancora in classifica generale.
Uno sprint lungo e tirato per tornare alla vittoria. Magnus Cort Nielsen (EF Education First) esulta al termine della sedicesima tappa della Vuelta di Spagna. Festeggia non solo per il successo, ma anche perché questa volata è stata davvero lunghissima, quasi infinita. Durava dal 15 settembre, quando venne annunciata la sua positività al Coronavirus al termine della Tirreno-Adriatico. Il corridore danese è stato costretto a reinventare la sua stagione, condizionata pesantemente dal virus. Il traguardo di Ciudad Rodrigo rappresenta dunque la fine di un lungo incubo. Contemporaneamente la linea d’arrivo aiuta anche Primoz Roglic (Jumbo Visma): la maglia rossa ipoteca la vittoria finale con il secondo posto odierno, davanti a Rui Costa (UAE Emirates) che frutta 6″ di abbuono. Ora il margine sul primo inseguitore Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) è di 45 secondi. Un discreto bottino da difendere nella frazione di domani che sarà decisiva.
IL FILM DELLA TAPPA
Sono 162 i chilometri della sedicesima tappa della Vuelta di Spagna 2020. La Salamanca-Ciudad Rodrigo non ha il percorso in grado di fare una selezione decisiva tra gli uomini di classifica, ma nasconde non poche insidie in grado di cambiare le carte in tavola, specialmente in caso di giornata no di qualche big. I saliscendi sono protagonisti nella prima parte della tappa fino alla discesa che porta al GPM di Puerto El Portillo, un seconda categoria di 13,8 chilometri al 4,4%. Da qui si prosegue verso l’altro Gran Premio della Montagna di giornata, il Puerto El Robledo, prima categoria di 11,7 chilometri con una pendenza media del 3,8%, ma con punte del 12%. Poi tratto in falsopiano prima della discesa verso il traguardo finale. Fin dall’inizio si susseguono gli scatti per portar via una fuga. Riescono ad avvantaggiarsi. Robert Stannard (Mitchelton-Scott), Kobe Goossens (Lotto Soudal), Jesus Ezquerra (Burgos-BH), Remi Cavagna (Deceuninck-Quick Step) e Angel Madrazo (Burgos BH) che guadagnano 5 minuti sul gruppo della maglia rossa Primoz Roglic (Jumbo-Visma). Sulle asperità si consuma una drastica selezione che lascia in avanscoperta Cavagna e Stannard. Il loro vantaggio cala drasticamente anche perché sul Puerto El Robledo nel gruppo dei big la Ineos Grenadiers aumenta drasticamente il ritmo nel tentativo di isolare Roglic. Al termine della salita, resta da solo Cavagna in testa, ma il margino è risicato e il francese viene ripreso nel finale sotto il forcing della Movistar. Lo sprint risulta decisivo e il migliore è Magnus Cort Nielsen. Il corridore della EF Education Firts domina lo sprint e conquista una vittoria che sa tanto di rivalsa personale.