Si sono conclusi quest’oggi i Mondiali di Budapest, con tutti gli occhi puntati su Gregorio Paltrinieri e Gabriele Detti: il riassunto della giornata, che porta all’Italia anche la favolosa medaglia di Alessandro De Rose!

Mondiali Budapest

foto Federnuoto/Andrea Masini/DBM

MONDIALI BUDAPEST 2017: PALTRINIERI D’ORO NEI 1500sl, DETTI 4°

Non riesce la tanto agognata doppietta, ma l’Italia può comunque gioire nella gara più attesa di questa giornata: è Gregorio Paltrinieri a regalare l’ultima gioia ai tifosi azzurri, con un oro strepitoso per la costanza di rendimento e la forza d’animo di Greg, che non si scompone di fronte alla convinta resistenza di quel Mykhaylo Romanchuk che l’aveva preceduto in batteria (con un grande sprint) e conquista il suo secondo titolo iridato. Greg prende la testa ai 200m, dopo che Horton era partito alla grande, e non la molla più, credendo al tanto agognato record mondiale fino ai 1200m: l’azzurro va sotto il primato di Sun Yang (14.31.02 con ultimi 100 mostruosi) per 3/4 di gara, raggiungendo anche 88/100 di vantaggio, ma ovviamente non ha il cambio di ritmo del cinese e fallisce in questo obiettivo. L’oro invece è una bellissima realtà, con Romanchuk che resta attaccato all’azzurro fino all’accelerazione decisiva ai 1200m, ma non riesce a rispondere all’attacco di Gregorio Paltrinieri: l’azzurro porta il vantaggio a 1” ai 1300m, che poi diventa 1”5 ai 1400m e vale la vittoria nelle acque della Duna Arena. 14.35.85 il tempo del carpigiano, che trova la quarta miglior prestazione di sempre sulla distanza e mantiene il vantaggio su Romanchuk: il 21enne ucraino chiude a un secondo e mezzo e si migliora ulteriormente, candidandosi a sfidante del futuro. Bronzo invece per Horton, che precede un Gabriele Detti mai in gara: il gemello diverso di Greg, reduce dall’oro degli 800m, non ne aveva più e chiude 4° in 14.52.07 (peggiorandosi rispetto a ieri). Niente doppietta dunque, e l’Italia chiude con 16 medaglie (6 dal nuoto): 4 ori, 3 argenti e 9 bronzi, che ci portano al 6° posto nel medagliere dominato dagli USA.

MONDIALI BUDAPEST 2017: ALESSANDRO DE ROSE LEGGENDARIO, PRIMA MEDAGLIA PER I TUFFI DALLE GRANDI ALTEZZE!

Nessuno se l’aspettava, probabilmente neanche lui, e invece Alessandro De Rose ottiene un risultato storico, diventando il primo medagliato azzurro nei tuffi dalle grandi altezze: un risultato che arriva in una cornice magica e suggestiva, quella di Piazza Batthyany, proprio di fronte a quel Parlamento che (De Rose dixit) ”era diventato il mio migliore amico: ci scambiavamo opinioni in riva al Danubio e su per le nuvole”. E nella gara di De Rose (non trasmessa in diretta e disputata dalle 12 in poi) ci sono un pizzico di magia, ma soprattutto tantissima determinazione: la determinazione di chi, dopo il 15° posto di Kazan, era cresciuto tantissimo fino ad arrivare a vincere la tappa italiana (Polignano) delle Red Bull Cliff Diving Series (”non avevo mai vinto niente, nemmeno a scuola”), ma anche quella di chi ha perso il padre a 14 anni e tuttora affronta le difficoltà di chi si dovrebbe allenare nei tuffi dalle scogliere (o da piattaforme apposite, come quella di Budapest), ma non ne trova nel Bel Paese, dove tra l’altro lavora come cameriere (a Trieste) per mantenersi. De Rose partiva da 9° prima dei due round odierni, e sapeva di dover fare un grande tuffo per consolidare quel piazzamento nei 12 che garantiva l’approdo al tuffo decisivo per le medaglie: arrivano 97.20 punti, e l’azzurro risale in 7a posizione. Poi, nella serie finale, ecco il capolavoro del cosentino: Alessandro De Rose esegue magistralmente un tuffo da 4.7 di coefficiente, arriva a 112.80 punti con un solo tuffo e si porta a quota 379.90 punti, in piena zona medaglie. Aldridge, Colturi e Garcia non riescono a superarlo, Navratil (390.90) e quello Steve Lo Bue che poi sarà campione del mondo (e sfodera un tuffo da 5.4) sì, e così il bronzo azzurro passa dal campionissimo Hunt: il miglior tuffatore dalle grandi altezze osa con un tuffo da 5.6 e cinque avvitamenti, che può portare ai 9 o al disastro. Arriva la seconda opzione, arrivano i 4 e Alessandro De Rose conquista una medaglia fantastica (la 15a, bottino poi rimpinguato dai 1500sl), subito dedicata al padre: oro a Steve Lo Bue con 397.15 punti, davanti al già citato Navratil e all’azzurro, concittadino di quel Giovanni Tocci che aveva ottenuto il bronzo nel trampolino 1m.

MONDIALI BUDAPEST 2017: LE ALTRE FINALI, CASTIGLIONI 7a NEI 50 RANA

Una mattinata senza infamia e senza lode. L’ultima giornata dei Mondiali di Budapest partiva con le batterie conclusive, che non portano grandi risultati all’Italia: gli azzurri marcano visita nei 400mx femminili, e vedono uscire Federico Turrini in quelli maschili con un tempo alto, un 4.18.25 che lo vede chiudere 14°. Male anche la staffetta 4×100 mista maschile, con Milli, Martinenghi, Codia (splendido 51.16 lanciato) e Miressi che chiudono in 3.34.11, restando out dalla finale per tre decimi: finale che invece viene raggiunta dalle ragazze, con Panziera, Castiglioni, Bianchi e Pellegrini che si qualificano come seste (4.00.03). Le azzurre mantengono lo stesso quartetto nell’atto conclusivo, ma chiudono ottave con 3.58.98: oro USA con 3.51.95 (nuovo WR) davanti a Russia e Australia. Per il resto, oltre ai già citati 1500sl, una sola finale per l’Italia con Arianna Castiglioni: la ranista, 20 anni, si è ritrovata in questi Mondiali, ma resta lontana dalle medaglie e chiude 7a in 30.74 (peggiorandosi rispetto a batteria e semifinale). Oro a Lilly King, che fa il bis coi 50 e precede nuovamente sul podio Efimova e Meili, centrando il record mondiale (10° a Budapest) in 29.40: USA protagonisti come di consueto, e arriva un’altra doppietta, con Chase Kalisz che si conferma re dei misti e trionfa in 4.05.90 nei 400, precedendo Verraszto e Seto e diventando il degno erede di Phelps e Lochte. Vittoria al femminile per Katinka Hosszu, che domina in 4.29.33 facendo esultare il pubblico ungherese, ma non ritocca il suo record iridato (argento Belmonte, bronzo Pickrem), e arrivano gli ori anche per Sarah Sjöstrom e Camille Lacourt: la svedese, dopo il record di ieri (23.67), centra il suo primo oro a stile libero nei 50sl (23.69, precede Kromowidjojo e Manuel), il francese invece chiude in bellezza la sua carriera col terzo oro consecutivo nei 50 dorso (24.35, con una partenza migliore sarebbe arrivato il record). Chiude la giornata la 4×100 mista maschile: oro agli USA che chiudono in 3.27.91 e regalano un nuovo oro a Dressel, argento alla Gran Bretagna (Peaty a 56” lanciato) e bronzo Russia.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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