Dal nostro inviato in Corea del Sud Luca Lovelli
Non un’esibizione perfetta quella di Carolina Kostner, elemento di punta della squadra azzurra nel Team Event di pattinaggio di figura alle Olimpiadi invernali di PyeongChang. La nativa di Bolzano non cade ma mostra alcune incertezze severamente punite dalla giuria. Queste le sue parole al termine della gara.
Foto di Luca Lovelli per Azzurri di Gloria
CAROLINA KOSTNER PARZIALMENTE SODDISFATTA
Una prova non impeccabile, era lecito aspettarci di più da colei che a tutti gli effetti rappresentava l’atleta di punta per l’italia nel Team Event. La Kostner presentava un programma di altissimo profilo e ricalcante le sue abilità purtroppo però la resa non è stata all’altezza delle aspettative. In alcuni elementi dove in passato aveva dimostrato assoluta sicurezza quest’oggi invece non è apparsa totalmente a suo agio ed il giudizio, non magnanimo, dei giudici di gara le ha permesso di totalizzare 134 punti relegandola al quarto posto di gara e permettendo agli Stati Uniti di allungare nella corsa al bronzo.
Quindi, secondo le aspettative com’è andata?
“Molto bene, sono veramente molto felice. Due mini errori che secondo me non dipendono dal non essere in forma ma forse di un millisecondo di non sentirmi completamente a mio agio ma penso che in tutto per tutto ho sentito l’energia positiva in tutto il programma. L’obiettivo era di essere qui in finale, di poter tutti fare il libero, come mini nazione nel pattinaggio, comparata alle altre quattro che fanno parte di questa finale penso che dobbiamo essere assolutamente orgogliosi: io in prima linea di fare parte di questa bellissima squadra e tutti noi di quello che per adesso abbiamo raggiunto. Tutto il resto è una cosa in più.”
Carolina, questo non sentirti completamente a tuo agio oggi hai capito da cosa è dipeso?
“Ma io penso che se mettiamo il perfettamente e totalmente a mio agio in pigiama sul divano con un gelato al cioccolato, non si può comparare la situazione.”
Il costume nuovo ti fa sentire più a tuo agio? Rispetto a quello di Mosca ti è piaciuto di più questo?
“Sì a me piace molto. Sono tutti e due bellissimi, poco comparabili l’uno con l’altro, quindi è difficile dire qual è più bello, penso che questo rispecchia meglio sia l’esotico che anche il classico della musica.”
Il pattinaggio italiano si è rafforzato secondo te, rispetto ai primi anni quando hai cominciato, è diventato più movimento? Come squadra si può migliorare, avvicinarsi alle altre nazioni, che cosa manca?
“Assolutamente sì, si può sempre migliorare, un mille piste in più nel nostro paese. Come detto sia una mini mini mini nazione in confronto alle altre quattro di questa finale, li invito ad essere molto orgogliosi di quello che siamo riusciti a fare”
Il programma di oggi che indicazioni ti ha dato per il programma individuale? Quindi da adesso alla gara individuale cosa fai, su cosa lavori?
“Be’, in realtà lavoreremo su tutto, non c’è niente da dare per scontato; quello che io posso fare è controllare il controllabile, tutto il resto non sta nelle mie mani. Riposare, cercare magari di rivedere il programma, analizzare quello che posso fare meglio, dove mi sono sentita bene, dove posso migliorare e poi tornare al lavoro, come sempre, non cambia niente.”
Vai a Seoul ad allenarti, dove ti allenerai? Come mai questa scelta di andare e venire dal villaggio olimpico?
“Sì, non so ancora dove mi allenerò, abbiamo sempre fatto così, nel senso che ci danno la disponibilità di ghiaccio 25-30 minuti al giorno penso che la maggior parte delle nazioni si spostano al di fuori.”
Huth e Lori Nichol che arriva oggi viene con te?
“Sì”
Carolina, hai visto il programma della Zagitova? L’hai mai vista pattinare un programma tutto intero?
“Non credo”
Perché non hai la curiosità di farlo o perché non ci sono i tempi perché tu lo faccia essendo impegnata?
“Io in generale non guardo i programmi delle altre, mi concentro su di me. So che sicuramente è bravissima come lo sono tantissime altre, lascio il guardare, per ora, agli spettatori”
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