Si è conclusa la finale scudetto che ha visto trionfare Civitanova in casa degli umbri di Gino Sirci. L’ennesimo atto di un dualismo straordinario che ha caratterizzato le ultime due stagioni.
L’elogio della follia. Probabilmente, Erasmo da Rotterdam non sarebbe troppo contrariato dalla scelta di utilizzare il titolo del suo capolavoro letterario per descrivere la rivalità tra la Sir Safety Conad Perugia e la Lube Civitanova. Una saga incredibile, ricca di colpi di scena, apparentemente illogica, fatta di duelli rusticani in ogni competizione. Umbria e Marche sono diventate il centro pulsante della pallavolo italiana, distanziando sensibilmente le vecchie regine Trento e Modena. Questione di budget, certo, ma anche di una migliore capacità di costruire ed organizzare formazioni di altissimo livello. La Lube ha cannibalizzato tutte le rivali due anni fa, mentre la Sir si è imposta nella scorsa stagione. Il 2018/19 si conclude sempre all’insegna di queste corazzate che in tre annate hanno concesso agli altri solamente due Supercoppe, entrambe finite nella bacheca di Modena.
SFIDA TOTALE
Proprio da una vittoria in Supercoppa è iniziata la cavalcata di Perugia ed il duello contro Civitanova. Una sfida totale proseguita in Coppa Italia ed in campionato. Dominio umbro un anno fa, grazie anche ad Ivan Zaytsev ed Aaron Russell, poi partiti per far spazio a Filippo Lanza e a Sua Maestà Wilfredo Leon. Proprio lui, il cubano dallo sguardo di ghiaccio, ha alzato ulteriormente l’asticella di un livello già incredibilmente elevato. Dall’altra parte, la risposta è arrivata con una rivoluzione straordinaria, inserendo nel motore ingolfato nuove risorse. Da Robertlandy Simon a Bruninho, passando per Leal: qualità in quantità per mettere sotto scacco il Re del volley. E poi, a stagione in corso, l’importantissimo cambio in panchina, con l’arrivo di Ferdinando De Giorgi al posto di Giampaolo Medei.
LOGICA
Un duello folle ed estenuante. Ma, a conti fatti, guidato da un filo logico. Una delle ultime grandi rivalità risale al 2012 e, guarda caso, vede proprio nella Lube la protagonista. Allora, la formazione di Alberto Giuliani perse la Coppa Italia contro l’Itas Diatec Trentino dopo essere stata avanti di 2 set, ma rimontò il doppio svantaggio e beffò gli acerrimi avversari nella gara secca del V-Day. Qualcosa di analogo si è verificato quest’anno. In regular season due vittorie nette dei campioni in carica. Nella coppa nazionale, l’avanzata travolgente della Lube veniva arrestata e rispedita indietro dalla fortezza perugina. Un 3-2 beffardo, che però ha fatto scattare una molla importante nella mente degli uomini di De Giorgi. Nella follia di un match altalenante hanno compreso come e dove crescere. Perugia ha sempre avuto un vantaggio consistente derivante dal basso margine di errori. Una concretezza nata dalla cura dei dettagli, oltre che da virtù tecniche, una su tutte la pulizia nei palloni rigiocati garantita dalle mani fatate di Luciano De Cecco al palleggio, unite alla potenza di Leon, Lanza ed Aleksandar Atanasijevic. Civitanova ha imparato a valorizzare il talento a disposizione, abbinando la fantasia alla concretezza. Le stesse qualità divenute fondamentali nella finale proprio contro gli umbri.
CINISMO
Quando Perugia sembrava in grado di allungare si è trovata contro una squadra solida in difesa ed imprevedibile per la quantità di soluzioni offensive. E la Lube ha saputo dare il meglio quando si è trovata con le spalle al muro. È accaduto in gara 2, con la Sir pronta ad involarsi verso la vittoria; è accaduto in gara 5, quando il vantaggio umbro era salito sul 2-0. Un vero e proprio remake del 2012, che porta la firma principale di Osmany Juantorena, uno degli sconfitti di quell’incredibile finale e ieri MVP. Dal canto loro, gli uomini di Lorenzo Bernardi si sono smarriti mancando l’appuntamento nei momenti decisivi. Il vecchio vantaggio, derivante dall’estrema concretezza, si è smarrito diventando un’improvvisa debolezza. Crepe intravedibili anche dai numeri ai playoff, che hanno visto Perugia sempre sconfitta in trasferta, incapace di dare la stoccata definitiva per chiudere il match e prendersi la vittoria. Re Leon ha perso la corona europea e lo scettro in campionato. Uno smacco durissimo a cui Sua Maestà proverà a reagire da fuoriclasse. Il libro della rivalità tra Lube e Sir è pronto ad arricchirsi di un nuovo importante capitolo.
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