E’ salva una delle più importanti piazze del rugby italiano, L’Aquila Rugby Club, che è stata vicina alla radiazione causa i debiti accumulati nel tempo e la mancanza di fondamenta stabili per affrontare il campionato. Pericolo scampato, per ora. La situazione
DALL’EREDITA’ DI ZAFFIRI AL VUOTO SOCIETARIO
Lo sport a L’Aquila è sempre stato importante, soprattutto il rugby, soprattutto nel 2009 quando è stata una delle ancore di salvezza della popolazione ai dolori del sisma. E, mai come ora, lo sport per eccellenza in terra abruzzese ha chiesto aiuto ai propri concittadini, che ovviamente hanno risposto presenti. Parliamo de L’Aquila Rugby Club, storica compagine della palla ovale della città abruzzese (e ovviamente italiana) che vanta ben 5 Scudetti oltre che una Coppa Italia in bacheca, oltre che a tanti campioni passati tra le proprie fila (Lo Cicero, Fattori, Mascioletti tra i tanti).
E’ iniziato tutto nel 2014 quando Mauro Zaffiri e una cordata di imprenditori rilevano la società (allora militante in Eccelenza), salvandola dal triste destino di scomparire completamente dal rugby. Lo stesso rimarrà in carica fino alla scorsa estate, quando abbandonderà a causa di una grave malattia che lo porterà via il 25 agosto. Zaffiri, grande icona aquilana non solo di rugby, comandò la cordata solamente per non fare scomparire la società, con la promessa da parte dell’amministrazione di trovare un sostituto che potesse sostenere finanziariamente il club, che le frattempo accumulava un milione di euro di debito.
Il vuoto di potere al vertice e la mancanza di finanziatori, hanno dato il via alla diaspora dei giocatori che si sono visti costretti ad abbandonare la squadra vista l’impossibilità di tesserarli. E così, sabato scorso L’Aquila Rugby Club, che lo scorso anno aveva perso la finale dei playoff per la promozione contro Firenze, non si è potuta presentare davanti al proprio stadio (il Fattori) per disputare la prima giornata del girone 4 del campionato di Serie A, la seconda divisione nazionale, nella quale avrebbe dovuto affrontare la Prato Sesto.
Tempestiva è stata la risposta dei rugbysti coinvoli, i quali hanno indetto una conferenza stampa sulle tribune del Fattori, nella quale dichiaravano tutta la loro delusione e il loro rammarico per non essere scesi in campo quel pomeriggio. Un gesto forte, che ha scosso tutti i tifosi e la popolazione del capoluogo abruzzese.
PERICOLO SCAMPATO, PER ORA. BASTERà?
La sconfitta a tavolino, ha fatto partire l’immediata reazione del popolo aquilano che, grazie agli imprenditori dell’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili), ha raccolto la somma di 60 mila €. Questa cifra, raccolta da imprese che lavorarono per la ricostruzione dopo il terremoto del 2009, è servita all’ingaggio di 8 giocatori (Giammarco Cialente, Alessio Ponzi, Marcello Angelini, Alessandro Troiani, Nicola Tinari, Federico Pupi, Massimo Sansone, Alessio Ciaglia) dai “cugini” della Polisportiva L’Aquila per riuscire a scendere in campo domani nell’attesissimo derby cittadino con il Gran Sasso, altra società aquilana.
Inoltre, con la creazione dell’associazione “Giovani Rugbisti Aquilani” si è fatta partire una raccolta fondi per sostenere L’Aquila Rugby Club, lanciando la campagna #SaveLAquilaRugby per invitare la popolazione a sostenere dal basso il club.
Gli stessi costruttori che hanno ripristinato la città dopo il sisma, saranno in grado di ricostruire una società storica per L’Aquila e per tutto il movimento italiano? Difficile a dirsi, anche perchè la cifra stimata minima per consentirle di concludere l’annata sarebbe di 300 mila €, che non sono di certo spicci.
L’Aquila Rugby Club è temporaneamente salva, nella speranza che si possa passare ad una salvezza sicura e definitiva come la propria città a causa del terremoto. Destino beffardo.
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