(foto di copertina: pagina Facebook ufficiale Federugby)
Il match contro la Nuova Zelanda doveva essere la partita della svolta, della rivalsa e lo spartiacque della storia recente dell’ItalRugby. Si è tramutata nella peggior sconfitta della Nazionale in un Mondiale, oltreché del peggior passivo subito per mano degli All Blacks in una rassegna iridata, come se non bastassero il 70-7 e il 76-14 patiti dagli azzurri, rispettivamente nella Coppa del Mondo 2003 e del 2007.
I neozelandesi hanno dato vita sul prato di Lione ad una prestazione solidissima, magistrale e di estrema padronanza tecnica. I ragazzi di Mister Ian Foster, infatti, hanno dominato in lungo e in largo, nelle touche, nei breakdown e nella gestione di tutti i punti d’incontro.
Il primo tempo, conclusosi sull’impietoso punteggio di 3-49, ha visto i neozelandesi mettere a segno ben 7 mete di cui ben tre con Smith, a cui sono seguite le due di Savea e la singola di Telea. A rimpinguare un punteggio già rotondo ci ha pensato Richie Mo’unga che ha trasformato i seguenti sette calci piazzati.
Le uniche due mete azzurre, invece, sono giunte solo nel secondo tempo per merito del solito Ange Capuozzo e di Monty Ioane. Ad esse, però, si sono contrapposte altre sette mete degli All Blacks, questa volta realizzate rispettivamente da Jordan, Retallick, Papali’i, McKenzie, Lienert-Brown e, per ben due volte, da Coles.
L’Italia, annichilita dalla strapotenza degli avversari, non è riuscita a tenere botta alla forza d’urto oceanica, non riuscendo ad abbozzare nemmeno una timida reazione nella seconda frazione, come successo all’esordio con la Namibia. I cambi di Mister Crowley, poi, non hanno portato alla svolta e, alla fine, si sono dovuti registrare anche gli infortuni di Fiaschetti e Lamb, colonne della selezione azzurra.
A causa di questa sconfitta l’Italia è scivolata al terzo posto nella classifica del proprio raggruppamento, dietro la Francia, prima con 13 punti, e la Nuova Zelanda. Quest’ultima, con 10 punti come gli azzurri, occupa la seconda posizione in classifica essendo in vantaggio negli scontri diretti.
Il 6 ottobre l’Italia si giocherà tutto nella partita da dentro o fuori contro la Francia, padrona di casa. Per gli azzurri si tratterà dell’ultima possibilità per provare a centrare la qualificazione ai quarti. Per farlo occorrerà battere i transalpini. Impresa ardua in partenza, ma solo il campo darà il definitivo giudizio.