Giornata dal sapore dolce amaro per i ragazzi della Nazionale Italiana di rugby, protagonisti oggi del secondo dei tre classici test match di Novembre.
A sfidare gli azzurri nella giornata di oggi sono gli atleti dell’ Australia sul verde dello Stadio Euganeo di Padova. Un match che arriva esattamente una settimana dopo la vittoria dei nostri connazionali contro la Georgia, e che di fatto rappresenta per i giovani del CT Conor O’Shea un’ ottima occasione per confermare quanto di positivo visto in campo sette giorni fa.
PRIMO TEMPO
Il primo tempo si apre, a sorpresa, subito con l’attacco delle linee azzurre, che dopo appena sei minuti si trasforma in una meta complice la splendida azione in contropiede di Braam Steyn. Ci pensa però il TMO a placare l’ entusiasmo dei tanti tifosi presenti all’ Euganeo, confermando la fuoriuscita dal campo della schiena di Steyn, rendendo di fatto nulli i 5 punti conquistati.
Ma è dopo appena 6 minuti che succede l’incredibile: complice una rimessa laterale avversaria, Daniele Tebaldi riesce a intercettare l’ovale e lo porta con sé oltre la linea di meta. A questo punto è l’arbitro del match Pascal Gauzere (FRA) a smontare i sogni della nazionale padrona di casa, annullando l’azione con una decisione piuttosto discutibile (tanto da fare alzare i fischi contrariati di tutto lo stadio).
Gli Azzurri nonostante le proteste provano a reagire, ma il fuco dell’orgoglio ha vita breve e permette agli avversari di segnare due mete prima del fischio che decreta la fine del primo tempo sullo 0 a 14.
SECONDO TEMPO
La seconda metà si apre con lo stesso sconforto con cui si è chiusa la prima: la terza meta australiana si aggiunge al tabellone dopo appena 3 minuti di gioco grazie all’azione di Tupou.
I 21 punti di svantaggio sembrano ridare lucidità ai padroni di casa che trovano la prima meta (finalmente confermata) grazie alla lunghissima corsa di Mattia Bellini che, con la trasformazione di Tommaso Allan, portano il risultato sul 7 a 21.
I presupposti per la conquista della seconda meta azzurra ci sono tutti ma, complice la stanchezza e i soliti errori banali (soprattutto in touche), è la difesa dei canguri a non permetterla. Gli avversari ci allontanano dalla loro linea di meta con la stessa facilità con cui la lasciano avvicinare, ma i nostri non sanno approfittare di questa situazione.
La partita si chiude con un amarissimo 7 a 26: punteggio che certo non rispecchia quanto visto durante le fasi di gioco. Gli errori arbitrali avrebbero potuto cambiare le sorti in campo? Probabilmente sì.
Sta di fatto che i se e i ma non giustificano alcuni degli errori commessi dai ragazzi di O’Shea, piccolezze che sono urgentemente da rivedere prima del match di sabato prossimo contro gli All Blacks.
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