Si è chiusa la Women’s Rugby World Cup 2017, la massima rassegna mondiale per le nazionali femminili di rugby. Era presente anche l’Italia, che ha chiuso nona. Il resoconto della competizione
NUOVA ZELANDA CAMPIONE PER LA QUINTA VOLTA
Dopo aver fallito nell’edizione 2014, la Nuova Zelanda ritorna a salire sul gradino più alto del podio nella Women’s Rugby World Cup 2017, interrotta solo dalla vittoria dell’Inghilterra. Proprio le inglesi sono le sconfitte nella finale disputata ieri sera al Kingspan Stadium di Belfast.
Dopo aver dominato il girone B sconfiggendo nell’ordine Spagna, Italia e USA, hanno travolto la Francia in semifinale (20-3) prima di essere sconfitte dallle Black Fern con il punteggio di 32-41, che significa anche la quarta sconfitta inglese in una finale contro le neozelandesi (2002, 2006 e 2010). Entrambe le compagini, comunque, uniche a concludere a 15 punti nel girone eliminatorio, riuscendo addirittura a conquistare il punto bonus in ogni partita per aver superato le 4 mete realizzate.
Da sottolineare inoltre l’ottimo terzo posto finale della Francia, il sesto da quando esiste questa competizione mondiale. Le transalpine dominano il girone C strapazzando l’Australia 48-0 e sconfiggendo le padroni di casa dell’Irlanda 21-5 (ottave, potevano fare meglio). Buona competizione anche per il Canada, che chiude seconda nel pool A dietro la Nuova Zelanda e battendo ben due volte il Galles, prima nel girone e poi nel playoff per il quinto posto, ottenuto grazie alla vittoria decisiva contro l’Australia.
Male, anzi forse malissimo Giappone ed Hong Kong: le uniche due compagini asiatiche nella competizione appaiono come “cuscinetto” nei gironi A e C, non riuscendo mai a competere con le avversarie. Se dalle hongkonghesi non si poteva aspettare chissà cosa, dalle altre ci si aspettava quantomeno una posizione migliore che un undicesimo posto, visto anche il fiorente movimento che è presente nel paese del Sol Levante (unica rappresentante seria dell’Asia).
BENE LE AZZURRE NONE, SEGNALI DI CRESCITA IMPORTANTI
Non partono male le Azzurre in questa Women’s Rugby World Cup 2017 in una sfida contro gli Stati Uniti che è estremamente combattuta ma, alla lunga, vincono le individualità delle singole atlete statunitensi (che chiuderanno quarte, buon mondiale).
L’esordio in questa competizione sembra poter dar fiducia all’Italia soprattutto in vista della partita decisiva con la Spagna ma, causa la pesante sconfitta con l’Inghilterra (56-13), l’Italdonne soccombe con le iberiche per 8 a 22. Dopo un primo tempo equilibrato che si conclude sul 3-3, passano in vantaggio le avversarie (3-10) prima di una meta (poi annullata) che avrebbe riaperto la partita. Nel momento migliore delle nostre connazionali, la Spagna dilaga fissando il risultato sul 22-8 (meta di consolazione per le azzurre). Italia che chiude ultima nel girone B e che dunque di qualifica per i playoff per il piazzamento 9°-12° posto.
La semifinale playoff segna la svolta in questa competizione: l’ItalDonne strapazza il Giappone per 22-0, dimostrando un ottimo gioco complessivo e con una Melissa Bettoni che conquista la Woman of the match per la superba prestazione condita anche dalla gioia di una meta. Nella finale per il nono posto c’è ancora una volta la Spagna.
E’ una finale tesa, dove le azzurre devono dimostrare tanto cercando di portare a casa un nono posto che significa tanto per l’intero movimento italiano di rugby, soprattutto perchè si tratta di una ferita da ricucire in fretta. Dopo un brutto primo tempo, con tanti errori da ambo le parti, che vede la Spagna condurre 8-0, si anima l’Italia in un momento in cui la partita sembrava già finita e la condanna della seconda sconfitta nel torneo sembrava ormai scontata. Secondo tempo da urlo che riporta le azzurre in vantaggio sul 15-8, prima della beffa: sullo scadere dell’ottantesimo minuto arriva la meta della Spagna, che relizza la trasformazione. 15-15, il che significa tempi supplementari.
Tensione alle stelle, ma ci pensa la Barattin a chiudere i conti con una meta all’89° minuto di gioco. 20-15, vittoria e Italia che scaccia i fantasmi chiudendo nona la rassegna mondiale. Un bel segnale al movimento sia femminile che globale italiano, monito anche per il futuro. L’Italdonne è viva!
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