Una raggiante Michela Moioli, fresca vincitrice della medaglia d’oro ai Mondiali di St. Moritz nello snowboard cross, si è presentata al FISI Media Day raccontando le emozioni vissute in questa stagione, da lei stesa definita “particolare e unica. Mi mancava la vittoria del Mondiale e conquistarlo è stato per me come chiudere un cerchio, non ci speravo quasi più. In questa stagione non sono stata continua, mi sono annullata diverse volte. Ai Mondiali, però, mi sono ritrovata. Questa medaglia salva la mia stagione. E anche come snowboard nel complesso avremmo potuto fare di più. Personalmente la mia stagione era partita bene, anche con i materiali, poi ho avuto la bronchite e la polmonite che mi hanno frenato. Le persone attorno a me sono stati fondamentali nell’aiutarmi. Io ho fatto il cosiddetto “click” e sono riuscita a trionfare nell’appuntamento più importante. Ora pensiamo a quella che sarà la prossima stagione e a Milano-Cortina, in fondo siamo tutti qui per vincere”.

Michela Moioli impegnata in un’intervista one to one a margine del FISI Media Day 2025
A margine dell’evento Michela Moioli ha risposto alle domande di Azzurri di Gloria, ovvero:
Quanto è importante saper di contare sempre sulla tua famiglia in vista di Cortina e dei tuoi prossimi impegni sportivi? Come passi la quotidianità con loro e come riesci a trasformarla in spinta sportiva?
La mia famiglia è da sempre il mio primo supporto fondamentale. I miei cari erano presenti anche ai Mondiali. Soprattutto mia mamma, mia sorella e le mie nipotine sono coloro che mi danno quella spinta in più. Con le mie nipotine faccio tanto la zia e posso staccare quando sono a casa e vivere un po’ di semplicità. Quella è la chiave che mi aiuta a ricaricare le batterie, per utilizzarle al meglio nei momenti che contano.
Nella prossima Coppa del Mondo ci saranno delle piste in cui vorrai migliorare rispetto a quest’anno o magari in altre in cui vorrai riconfermarti?
Ogni gara per me è importante. Io cerco di puntare al massimo ad ogni appuntamento. Tendenzialmente mi sono piaciute quasi tute le gare di quest’anno. Mi piacerebbe performare di più negli appuntamenti italiani dove tanti tifosi vengono a vederci. Spero che con Cervinia, Cortina e soprattutto Livigno avrò l’occasione di regalare un bello show.
La carica di Dominik Paris
Non poteva esserci occasione migliore del FISI Media Day per festeggiare doppiamente Dominik Paris. Il 14 aprile, infatti, non ha solo simboleggiato la data di celebrazione di un’intera stagione agonistica bensì anche il 36° compleanno del campione di Merano, debitamente festeggiato con una torta ad hoc preparata dalla Federazione, con tanto di candeline spente a fianco di Sofia Goggia. Una volta posata la torta, Dominik è tornato con la mente alla stagione appena trascorsa.

Dominik Paris con la torta per il suo trentaseiesimo compleanno. Alla sua destra, Sofia Goggia.
“Sono contento di essere tornato, – ha affermato il classe 1989 – dimostrando a tutti che sono ancora capace di raggiungere i miei obiettivi, nonostante l’età. Mi ha anche aiutato la mia continuità, sia tecnica che fisica, anche dovuta dal fatto di avere subito in carriera un solo grave infortunio. In ogni caso, non mi accontento e spero di poter migliorare i miei risultati, a partire dalla prossima stagione”.
Anche Paris, come Michela Moioli poco prima, ha partecipato alle interviste one to one con Azzurri di Gloria, rispondendo alle seguenti domande.
Quale, tra le tue 24 vittorie in Coppa del Mondo, ricordi con più piacere?
Sicuramente la più bella è per me quella di Kitzbuhel, in Austria, nel 2013. La ricordo con ancora più piacere di quella di Bormio, che ottenni sul tracciato di casa. Kitzbuhel è una pista fantastica e letteralmente, quella volta, feci il boom a livello di prestazione.
In vista della prossima stagione sportiva, pensi di cambiare la preparazione oppure manterrai lo stesso iter che ha caratterizzato l’avvicinamento alla stagione 2024/2025?
La preparazione sarà sempre la stessa, con gli stessi carichi di lavoro che abbiamo affrontato già nell’ultima preparazione. Dobbiamo ancora decidere dove andremo. Molto probabilmente sempre in Sudamerica, forse in Cile, ma è ancora prematuro.