Dopo tanti bocconi amari e tanti secondi posti, Henrik Kristoffersen ottiene il meritato successo: è lui il campione del mondo dello slalom gigante, precedendo Hirscher e Pinturault. Male gli azzurri.
SCI ALPINO, MONDIALI 2019: KRISTOFFERSEN TRIONFA IN GIGANTE, È LA RIVINCITA DELL’ETERNO SECONDO
Sei ori nei Mondiali juniores e nessun oro da senior, ma soprattutto tantissimi secondi posti che erano diventati l’incubo di un campione troppo spesso oscurato dall’ombra ingombrante di Marcel Hirscher: Henrik Kristoffersen ne ha patite tante, ha spesso chiuso alle spalle di ”quello là” e ha ingoiato tanti rospi amari nel corso della sua carriera, nonostante abbia solo 24 anni. Nelle ultime stagioni, l’abbiamo visto infuriarsi per ogni secondo posto, oppure arrivare al traguardo rassegnato perchè sapeva già che l’austriaco l’avrebbe battuto. La rivincita è arrivata, come spesso accade, quando meno te l’aspetti. E nella disciplina in cui meno te l’aspetti, lo slalom gigante: Kristoffersen aveva fatto un importante salto di qualità tra le porte strette, ma non vinceva in gigante dal 2015. È tornato a vincere quando contava di più, nel Mondiale di Åre e nella prima gara che è partita dal cancelletto previsto, senza rinvii o spostamenti: stavolta il maltempo è stato clemente, e la pista ha retto leggermente di più delle giornate precedenti, com’era già capitato ieri nel gigante femminile (questione d’orario, probabilmente). Oro a Henrik Kristoffersen dunque, che risale dal terzo posto e trionfa col tempo di 2.20.24 e il quinto miglior tempo di manche: precede Marcel Hirscher di 20/100 e Alexis Pinturault (primo dopo la 1a run) di 42/100. E qui va aperta una parentesi su Marcel Hirscher: ieri l’austriaco aveva mandato un audio preoccupante alle tv austriache, dicendo di ”non poter essere competitivo” perchè ”l’influenza dei giorni scorsi l’aveva debilitato troppo”. Alla faccia del ”non competitivo”, dato che ha chiuso secondo a 20/100 e difeso il piazzamento della 1a manche: conclusione, Hirscher è più forte anche della febbre.
Dopo i tre medagliati, medaglia di legno a Loic Meillard, che chiude a 92/100: precede quel Marco Schwarz che ha rimontato da 16° a 5°, chiudendo a 1”04 col miglior tempo della seconda manche (1.09.60), ed ex-aequo con Zan Kranjec. Completano la top-10 Nestvold-Haugen (+1.08), Schmid (+1.19), Brennsteiner (+1.38) e Odermatt (+1.39). Out Fanara, mentre non disputano un grande gigante gli italiani: Luca De Aliprandini è il migliore dei nostri, col 20° posto a 3”09, mentre Simon Maurberger rimonta da 28° a 23°, chiudendo a 3”74. Non è partito per la seconda manche Manfred Moelgg, che aveva chiuso 25°, ma ha deciso di riposarsi in vista dello slalom di domenica, visto che non avrebbe avuto chances quest’oggi. Ricordiamo che ora i Mondiali di Åre prevedono i due slalom: domani il femminile, domenica il maschile.
SCI ALPINO, MONDIALI 2019: ECCO COM’ERA ANDATA LA PRIMA MANCHE DEL GIGANTE
Kristoffersen dunque conquista il titolo, rimontando dopo il terzo posto di una prima manche che aveva visto un distacco ridotto solo tra i primi tre. Com’era successo anche ieri, il tracciato si era nettamente rovinato già dopo 4-5 atleti (questione d’orario, alle 18 il deterioramento è minore), aumentando il margine d’errore e i distacchi, e facendo aumentare anche le critiche all’organizzazione di questi Mondiali di sci alpino. Guidava Alexis Pinturault, che ha poi visto sfumare il secondo titolo iridato, col tempo di 1.09.97: alle sue spalle Hirscher e Kristoffersen, staccati di 10 e 18/100. Quarto l’intramontabile Fanara (37 anni) a 42/100, con Meillard quinto a 75/100: a completare la top-10 Kranjec (+0.84), Schmid (+0.92), Odermatt (+1.26), Faivre (+1.37) e Nestvold-Haugen (+1.38), mentre Schwarz era 16° a 1”71. Era già compromessa la gara degli azzurri: De Aliprandini 18° a 1”92, Moelgg 25° a 3”13, Maurberger 28° a 3’33.
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