Si sono conclusi ieri i Mondiali di tiro con l’arco paralimpico di Pechino 2017: due ori, due bronzi e qualche quarto posto di troppo per l’Italia. Ecco il resoconto della rassegna azzurra.
TIRO CON L’ARCO PARALIMPICO, MONDIALI PECHINO 2017: UN ORO E UN BRONZO DAL RICURVO, MIXED TEAM DA URLO!
Due ori, due bronzi e qualche 4° posto di troppo: si possono riassumere così i Mondiali di tiro con l’arco paralimpico per l’Italia, che dalla rassegna di Pechino (12-17 settembre) ha ottenuto gioie e delusioni, rendendo meglio nelle prove a squadre che in quelle individuali, nonostante la rosa azzurra fosse piena di talenti dal grande valore. Un trend che parte dalle gare dell’arco ricurvo e va a ripercuotersi sull’arco compound e sull’arco W1, diventando di fatto una costante: nel ricurvo maschile, il tabellone mette di fronte nei 16mi gli azzurri Travisani e Tomasulo, col primo che batte 6-0 il compagno e conquista gli ottavi, dove però la sua corsa s’interrompe contro il russo Ziapaev (poi bronzo). Cammino simile al femminile, dove Rosada termina out al 1° turno contro la turca Torun (out anche Floreno agli ottavi), che poi viene eliminata da Elisabetta Mijno: le azzurre sognano, ma poi Mijno esce ai quarti contro l’altra turca Eroglu, e così l’Italia resta a secco nelle prove individuali di questa specialità (vinta dall’iraniana Nemati). Il tempo per rifarsi, però, c’è tutto, ed ecco immancabile la medaglia nel Mixed Team: stavolta non c’è Airoldi al fianco di Mijno (un tandem che era andato al bronzo a Rio 2016), ma quel Travisani che aveva effettuato il miglior percorso nella gara individuale maschile, e il team funziona. Mijno-Travisani eliminano la Repubblica Ceca, il forte Iran e poi battono il Brasile in finale con un perentorio 6-0: oro Italia e gioia immensa per la squadra tricolore, che ottiene una medaglia anche nella prova a squadre femminile. Mijno-Floreno-Rosada partono dalla semifinale, vengono sconfitte 6-0 dalla Russia e poi battono l’Iran nella finalina, conquistando il bronzo: un risultato che non viene ripetuto dalla squadra maschile, dato che Airoldi-Travisani-Tomasulo escono ai quarti contro la Polonia (5-1), che poi andrà a chiudere al 3° posto alle spalle di Russia e USA.
TIRO CON L’ARCO PARALIMPICO, MONDIALI PECHINO 2017: DUE DELUSIONI E UN ORO PER SIMONELLI, GLI ALTRI RISULTATI DEGLI AZZURRI
Il protagonista più atteso di questi Mondiali di Pechino era proprio lui, Alberto Simonelli, reduce dalla prima uscita internazionale con la nazionale ”normodotati” nelle finali di CdM di Roma, e Rolly disputa un Mondiale dai due volti: da un lato una bruciante doppia delusione, dall’altro la gioia con cui chiude la sua rassegna iridata, centrando un fantastico oro. Un successo che è di squadra, dato che è il team maschile dell’arco compound a regalare il secondo e ultimo oro di questi Mondiali all’Italia: Simonelli, Bonacina e Cancelli effettuano un autentico percorso netto, eliminando Polonia, India e Russia e conquistando la finale contro l’Iran, avversario sempre ostico a livello paralimpico. Gli azzurri, però, sono perfetti e vincono la gara per un solo punto, battendo gli asiatici con un beffardo 226-225 (bronzo agli USA): una splendida gioia per Alberto Simonelli, che riscatta un Mondiale in chiaroscuro, nel quale ha ottenuto due brucianti quarti posti. La rassegna iridata era iniziata benissimo per Rolly, che aveva ottenuto il record mondiale nei quarti del Mixed Team (con Eleonora Sarti) con 158/160, salvo poi uscire in semifinale contro la Russia (154-148) e cedere alla Gran Bretagna nella finalina per il bronzo (152-151): 4° posto ripetuto anche nella gara individuale maschile, nella quale l’argento di Rio 2016 ha perso in semifinale contro Shelby (poi argento, oro ad Ai Xinliang) ed è uscito sconfitto dalla sfida per il 3° posto contro Thompson (146-144), dopo essere rimasto l’unico azzurro in gara (Cancelli e Bonacina out agli ottavi). Un 4° posto che è diventato una triste abitudine per il compound azzurro: hanno ottenuto la medaglia di legno anche Maria Andrea Virgilio, eliminata dalla cinese Zhou (oro) dopo aver battuto Eleonora Sarti nel derby dei quarti di finale (145-143, out nel 2° turno Giulia Pesci), e per la squadra femminile, sconfitta dall’Iran in semifinale e dalla Russia nella finalina (con doppio record del mondo: 228 per le iraniane e 229 per le russe).
Quarti posti che lasciano l’amaro in bocca, perchè le medaglie potevano essere molte di più, ma a fare da contraltare ecco un podio inatteso nell’arco W1, specialità nella quale l’Italia fatica ad imporsi e ha visto quasi tutti i suoi atleti (Cassiani, Demetrico e Azzolini al maschile, Pellizzari al femminile, ma anche il Mixed Team Cassiani-Pellizzari) uscire mestamente al primo turno. Ancora una volta, però, ecco la prova a squadra a risollevare tutto: sono i ragazzi a salire sul podio, con Cassiani, Azzolini e Demetrico che centrano il bronzo battendo la Corea del Sud (200-198) nella finalina. La Turchia aveva eliminato l’Italia in semifinale (215-198), e conquista poi l’oro sulla Russia.
Si conclude dunque con due ori e due bronzi il Mondiale di para-archery per l’Italia, che da un lato sorride per la forza delle sue squadre, e dall’altro invece si rammarica per i mille quarti posti che ci hanno privato di altrettante possibili medaglie: gli azzurri, che non hanno reso al 100% in alcune discipline, potevano ottenere sulla carta 3-4 podi in più, ma avranno tutto il tempo di rifarsi e ”resettare” da qui ai Giochi di Tokyo 2020. Allora non si potrà più sbagliare, e ogni gara andrà vissuta come se valesse per l’oro.
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