Alex Zanardi, alla presentazione del charity show ‘Non mollare mai – Storie tricolori’ – in onda il prossimo 2 giugno su Rai 1
“Ho sempre continuato ad allenarmi per prepararmi ai Giochi nonostante il lockdown e lo spostamento al 2021. Che tecnicamente io sia in grado di tener botta per un altro anno e’ ancora da verificare ma ho grande fiducia: mi sento bene e sono convinto di poter fare ancora bene”. Sono le parole del campione paralimpico azzurro Alex Zanardi, nel corso della presentazione in videoconferenza di ‘Non mollare mai – Storie tricolori’, il charity show in prima serata su Rai 1 il prossimo 2 giugno, un evento in favore della Croce Rossa Italiana organizzato da Rai e Master Group Sport con la produzione esecutiva affidata ad Atomic.
“Quando ci sara’ un traguardo da tagliare spero sempre di farlo davanti agli altri, prosegue Zanardi, ma e’ anche una scusa per continuare a fare quello che amo fare. Durante il periodo a casa ho ritrovato delle cose che pensavo di aver perso da tempo. L’importante è non mollare mai. Gia’ a Londra 2012 mi sembrava di essere arrivato fuori tempo massimo, mai avrei pensato di poter arrivare fino a Tokyo. In fondo un anno in piu’ mi da’ la possibilita’ di aggiungere qualcosa: lo sport e’ cosi’, come la vita”.
Zanardi parla anche del pilota della scuderia Ferrari Charles Leclerc:
“Io sono un po’ di parte e la vicenda di Leclerc la vivo con un’emozione particolare: se potessi rivivere in un altro corpo, forse entrerei nella pelle di Charles. Ha avuto una storia incredibile ed e’ arrivato a guidare la macchina che avrei voluto guidare io fin da bambino”.
Infine conclude affrontando il tema della ripresa del campionato di calcio:
“Se sara’ possibile riprendere il campionato di calcio sara’ un bene, non solo per quello che lo sport riesce a fare dal punto di vista di ispirazione per le persone, ma anche dal punto di vista economico perche’ e’ una grande industria in grado di restituire tanto al nostro Paese. E’ evidentemente un’occasione di ripartenza per il Paese – prosegue Zanardi. E’ una decisione piu’ tecnica e spetta a chi di competenza decidere se e’ possibile ripartire, oppure se non ci sono presupposti. Ci dobbiamo fidare della scienza”.