Giovanni Malagò rieletto alla presidenza del Coni con un plebiscito, con 67 voti su 75 aventi diritto. Sconfitto lo sfidante Sergio Grifoni che però avverte: “Se il Coni non diventerà un ente di servizio, il populismo dei 5 stelle lo spazzerà via”.
GIOVANNI MALAGO’ ALLA PRESIDENZA DEL CONI PER ALTRI QUATTRO ANNI
Con 67 voti a favore su un totale di 75 aventi diritto, Giovanni Malagò si conferma alla guida del Coni per un altro quadriennio. Prima del voto, il rieletto presidente si era rivolto agli elettori con parole rassicuranti (“Non abbiate paura, ci divertiremo), poi, qualche cedimento nel finale dovuto alla commozione. Malagò è di nuovo presidente grazie a un plebiscito: sconfitto nettamente lo sfidante, l’ingegner Sergio Grifoni, solo due preferenze per lui (cinque le schede bianche e una nulla).
La nuova squadra sarà composta dal vicario Franco Chimenti e dalla vicepresidente Alessandra Sensini, mentre sono confermati Roberto Fabbricini (segretario generale) e il vice Carlo Mornati. Infine, una novità: al termine delle Olimpiadi invernali di PyeongChang 2018, Fabbricini assumerà il ruolo di presidente della Coni Servizi; a quel punto Chimenti si dimetterà, mentre Mornati diventerà il nuovo segretario generale.
Per quanto riguarda la Giunta, eletti Franco Chimenti (Golf, 54 voti), Angelo Binaghi (Tennis, 45), Sebastiano Aracu (Hockey e Pattinaggio, 34), Alfio Giomi (Atletica, 30). Fra i dirigenti, eletti Carlo Magri e Francesco Ricci Bitti, mentre rimane fuori Fabio Pigozzi, rettore dell’Università dello sport. Per quanto concerne la dirigenza, tra gli esclusi spicca il nome di Renato Di Rocco (Ciclismo). Un posto in Giunta anche, tra gli altri, per Cammarelle.
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