Le Olimpiadi 1936. Ondina Valla vince il primo oro per le donne italiane. Il medagliere delle Olimpiadi di Berlino 1936 e le migliori storie olimpiche.
I GIOCHI OLIMPICI 1936
L’XI edizione dei Giochi nacque tra aspre polemiche di carattere politico. Molti paesi (Francia, Stati Uniti, Gran Bretagna e Olanda) si interrogarono sull’opportunità o meno di partecipare a una manifestazione organizzata dalla Germania nazista. L’edizione, che secondo i piani di Hitler avrebbe dovuto mostrare al mondo la potenza della nazione tedesca, fu caratterizzata da un’efficienza organizzativa fuori dal comune. Per la prima volta la fiamma olimpica partì da Olimpia per arrivare nella città del paese ospitante. Venne organizzata anche la diffusione televisiva delle gare: furono circa 140 le ore di trasmissione proiettate sui 25 maxischermi allestiti nella capitale tedesca. Su incarico di Hitler, la regista Leni Riefenstahl girò un lungometraggio (Olympia, proiettato in prima visione nel 1938) utilizzando 14 telecamere. Non mancarono i contrasti tra il regime nazista e il CIO per quanto riguardava la politica antisemita portata avanti dal Terzo Reich. I Giochi della XI Olimpiade si disputarono a Berlino dall’1 al 16 agosto 1936 e la delegazione azzurra fu composta da 182 atleti (169 uomini e 13 donne).
L’ITALIA ALLE OLIMPIADI DI BERLINO 1936
Alle Olimpiadi di Berlino 1936 risale l’unico oro olimpico conquistato dalla Nazionale italiana di calcio alle Olimpiadi: i ragazzi di Vittorio Pozzo, perlopiù universitari, ebbero la meglio sull’Austria in finale. Grande protagonista tra gli azzurri fu il bomber Annibale Frossi.
Alle Olimpiadi organizzati dai nazisti risale il primo successo dello sport azzurro femminile: Ondina Valla vinse l’oro nell’atletica leggera, specialità 80 metri ostacoli. Altro grande protagonista della spedizione fu il plurimedagliato Giulio Gaudini, che vinse due ori (nel fioretto individuale e nel fioretto a squadre) e un argento (nella sciabola a squadre).
IL MEDAGLIERE DELLE OLIMPIADI 1936
Nelle Olimpiadi 1936, dominate dagli atleti nazisti, l’Italia di Mussolini conquistò comunque un eccellente quarto posto (8 ori, 9 argenti e 5 bronzi). La disciplina nella quale gli azzurri diedero il meglio fu la scherma: in questa disciplina l’Italia vinse ben 9 medaglie (4 ori, 3 argenti, 2 bronzi) grazie a ben cinque atleti plurimedagliati (Giulio Gaudini, Franco Riccardi, Gustavo Marzi, Saverio Ragno e Giorgio Bocchino).