Un sogno in bianco. Le Olimpiadi invernali 1994 di Lillehammer sono ricordate come l’edizione invernale più bella della storia a cinque cerchi. Grande sorpresa di questa edizione è l’oro nella staffetta 4x10km di fondo maschile e le medaglie vinte da Manuela Di Centa, dominatrice del fondo femminile con 2 ori, 2 argenti e 1 bronzo.

 Le Olimpiadi invernali 1994, disputate a Lillehammer

L’ITALIA AI GIOCHI OLIMPICI INVERNALI 1994

Le olimpiadi di Lillehammer 1994 sono inoltre le prime con data sfalsata rispetto a quelle estive e in maniera del tutto eccezionale si tengono ad appena due anni di distanza dalle precedenti. L’Italia si presenta in Norvegia dopo un ottimo sesto posto ad Albertville 1992 grazie a 15 medaglie, la maggior parte nel fondo e nello sci alpino. Appena due anni dopo gli azzurri si migliorano ulteriormente, con lo sci di fondo che è ancora una volta il punto di forza della spedizione italiana; saranno 9 in totale i podi conquistati anche grazie a una Manuela Di Centa insuperabile. Deborah Compagnoni è per la seconda volta medaglia d’oro nello sci alpino (slalom gigante nel ’94 e SuperG nel ’92), Alberto Tomba conferma l’argento nello slalom speciale già vinto in Francia, mentre Isolde Kostner fa il bis di bronzi. Altre soddisfazioni dallo slittino e dallo short track con 6 medaglie in tutto.

ITALIA: UN FONDO DA SOGNO, CON DI CENTA REGINA ASSOLUTA

Non ci sono dubbi che il team di fondo azzurro è stato il vero protagonista della spedizione ai Giochi invernali di Lillehammer 1994. L’aspettativa ad appena due anni di distanza dalle olimpiadi invernali francesi era sempre molto alta e si attendeva una reazione in particolare da Manuela Di Centa, alla sua terza esperienza ai giochi, ma con una sola medaglia all’attivo, il bronzo nella staffetta 4x5km. Ad esplodere nella scorsa edizione era stata una magnifica Stefania Belmondo che da sola aveva centrato un oro e due argenti. Difficile riuscire a battere l’impresa della compagna di squadra, ma in Norvegia, patria degli sport bianchi, Manuela corona la sua impresa. È oro nella 15 e nella 30km, per questa edizione a tecniche invertite rispetto alla passata (15km libera invece di classica e 30 classica anziché libera) e se nella gara breve Manuela ha un vantaggio che le permette di gestire l’arrivo, nella lunga si sente sul collo il fiato della norvegese Mikkelsplass e spinge fino alla fine quando cade poco dopo il traguardo, distrutta dalla fatica, felice e ancora incredula per l’impresa compiuta. Arrivano poi l’argento nella 5km alle spalle della russa Egorova e nella combinata, gara che vede anche un’altra italiana sul podio, Stefania Belmondo medaglia di bronzo. Per le due fondiste non è finita perché c’è ancora la staffetta e insieme alle compagne Bice Vanzetta e Gabriella Paruzzi bissano l’impresa compiuta in Francia conquistando un’altra medaglia per l’Italia alle Olimpiadi invernali 1994, bronzo dietro Russia e Norvegia.

QUANDO I MAESTRI DEL FONDO SI SONO INCHINATI ALL’ITALIA

Gli uomini del fondo vincono meno, “appena” 3 medaglie rispetto alle 6 femminili, ma sono protagonisti di uno storico oro nella staffetta 4x10km. Il sogno azzurro ha i volti di Maurilio De Zolt, Marco Albarello, Giorgio Vanzetta e Silvio Fauner che strappano il podio al team norvegese per appena 4 decimi. I maestri battuti in casa loro, in un attimo. Gli azzurri partono fortissimi con De Zolt e si capisce subito tra chi sarà il duello finale, Italia e Norvegia sono entrambe in lotta per l’oro e nessuno vuole cedere. L’italiano passa poi “il testimone” ad Albarello che chiude una strepitosa seconda frazione quasi sempre al comando, tocca poi a Vanzetta che rimane attaccato alla testa della gara senza mai perdere il ritmo e senza lasciare troppi spazi agli avversari. Quando inizia l’ultima frazione con Fauner la pressione è alle stelle, gli italiani incollati al televisore e i norvegesi che fanno sentire tutto il loro supporto al Birkebeineren Ski Stadium. Una gara giocata all’inseguimento del norvegese Daehlie, con il fondista azzurro che si posiziona appena dietro all’avversario per seguirne il ritmo e aspettare il momento giusto. In una delle ultime curve, poco prima dell’anello finale, Fauner va all’attacco e in un silenzio quasi irreale è primo. Norvegia impietrita e Italia con il fiato sospeso. Gli ultimi metri sono frenetici e disperati da entrambe le parti, ma quei pochi millimetri guadagnati da Fauner restano incolmabili, l’Italia è oro!

IL MEDAGLIERE DELLE OLIMPIADI INVERNALI 1994

Il medagliere olimpico delle Olimpiadi invernali di Lillehammer 1994 vede l’Italia chiudere al 4° posto con 20 medaglie e 7 ori. Alle imprese nel fondo si aggiunge la vittoria di Deborah Compagnoni nello slalom gigante, una vittoria che ha il sapore della rivincita sul destino. Impossibile infatti dimenticare il suo urlo di dolore appena due anni prima ad Albertville 1992, quando in quella stessa gara, ad un giorno di distanza dall’oro in SuperG, subisce uno dei suoi infortuni più gravi ai legamenti del ginocchio. Deborah tornerà poi ancora più forte vincendo un altro oro a Nagano 1998. Dallo sci alpino arrivano anche l’argento di Alberto Tomba nello speciale e le due medaglie di bronzo di Isolde Kostner, la sciatrice azzurra è terza nella discesa libera e nel SuperG. Gli azzurri si aggiudicano il titolo di campioni nella staffetta 5000 dello short track: Maurizio Carnino, Orazio Fagone, Hugo Herrnhof e Mirko Vuillermin battono Stati Uniti e l’outsider Australia, Vuillermin è anche argento nei 500m. Sono poi due gli ori nello slittino, Gerda Weissensteiner è perfetta nel singolo femminile, mentre la coppia Kurt Brugger e Wilfried Huber non ha rivali nel doppio, riuscendo a tenere a distanza anche l’altro team italiano composto da Hansjörg Raffl e Norbert Huber che sono medaglia d’argento per 49 centesimi di secondo. Armin Zoeggler è invece di bronzo nello slittino singolo. Ultimo bronzo è quello nel bob a 2 della coppia Günther Huber e Stefano Ticci.

Simone Lo Giudice
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