Gustav Thöni è stato il primo italiano a vincere la Coppa del Mondo di sci alpino (quattro volte), ma non il solo: dopo di lui hanno compiuto quest’impresa anche Piero Gros (1973-74) e Alberto Tomba (1994-95). Ecco la storia di Pierino, il piemontese che vinse tutto.
COPPA DEL MONDO DI SCI: PIERO GROS, DA SAUZE D’OULX AL TETTO DEL MONDO
Sauze d’Oulx non è certamente la località più famosa del mondo: quel nome così “francese” potrebbe far pensare a un piccolo paese della Valle d’Aosta, e invece ci troviamo di fronte a una località della Val Susa, che tra le sue 1.100 anime (1.088 all’ultimo censimento) ha avuto un grandissimo campione dello sport italiano, nato nella frazione Jouvenceaux. Piero Gros, per tutti Pierino, è uno di quegli sciatori che hanno segnato un’epoca. Formidabile nello slalom gigante e nello slalom speciale, Pierino è stato un autentico predestinato, che ha visto nascere la sua passione “quando Gesù Bambino mi regalò il primo paio di sci quando ero piccolo”. In un’epoca dominata da sua maestà Gustav Thöni, il giovane Piero Gros debutta nella Coppa del Mondo di sci a soli 18 anni (è nato il 30 ottobre 1954), e fu un lampo accecante nel panorama sciistico italiano e mondiale: mai nessuno era stato capace di vincere le prime due gare disputate in CdM, mai nessuno aveva vinto uno slalom partendo col pettorale #45, che solitamente caratterizza vecchie glorie e/o pivelli alle prime armi. Piero Gros lo fece l’8 dicembre 1972 in Val d’Isere, e a suo modo entrò nella storia dello sci alpino mondiale. Una disciplina, lo sci, che lo vedrà scrivere pagine importantissime: due medaglie mondiali, con l’argento in slalom a Garmisch-Partenkirchen 1978 e il bronzo in gigante a St. Moritz nel 1974, l’oro olimpico nello slalom a Innsbruck 1976, 12 vittorie e 35 podi in CdM. Ma, soprattutto, la vittoria nella Coppa del Mondo di sci, stagione 1973-74. Nel bel mezzo delle quattro vittorie di Gustav Thöni (1970-71, 1971-72, 1972-73, 1974-75), il ventenne Piero Gros conquistò una storia CdM, diventando il secondo italiano a conquistare la Coppa di cristallo: l’Italia tornerà sul tetto del mondo solo 21 anni dopo con Alberto Tomba.
PIERO GROS E LA VITTORIA NELLA COPPA DEL MONDO DI SCI
Lo sci di Piero Gros e Gustav Thöni era diverso da quello attuale. Sci estremamente differenti e meno “tecnologici”, ma soprattutto una Coppa del Mondo impostata diversamente da come ci ricordiamo: la CdM era stata inventata nel 1966-67, e l’ottava edizione comprendeva 7 slalom speciali, 7 giganti e 7 discese libere. Il Super-G non esisteva ancora (debuttò nel 1983), la combinata avrebbe fatto il suo debutto nell’edizione seguente, e va da sè che gli sciatori tecnici fossero ampiamente avvantaggiati nella classifica generale. In quel periodo, l’Italia aveva il migliore in assoluto (Gustav Thöni, 3 CdM consecutive) e la miglior squadra: la stagione 1973-74 fu infatti quella della “valanga azzurra”. Una valanga di cui Piero Gros fu l’assoluto protagonista: fu lui a vincere la storica gara di slalom gigante di Berchtesgaden (Germania Ovest) il 7 gennaio 1974, con cinque italiani nei primi cinque (Gros, Thöni, Stricker, Schmalzl, Pietrogiovanna). E, nel complesso, Piero Gros disputò un’annata straordinaria: due vittorie in slalom (Vipiteno e Voss) e tre in gigante (Berchtesgaden, Morzine e Vysoke Tatry), con sette podi complessivi. La costanza e la forza di Piero Gros, che in tutta la sua carriera vincerà dodici gare in Coppa del Mondo (ne vinse cinque nel 1973-74), gli consentiranno di battere Thöni, fermo a due soli successi e surclassato dal rivale. La classifica generale della Coppa del Mondo di sci vedrà infatti Pierino Gros chiudere con 181pti, +16 sul connazionale e +19 sull’austriaco Hinterseer: oltre alla Coppa del Mondo di sci, Gros vincerà anche la Coppa di slalom gigante (110pti), ed entrerà così nella storia dello sci alpino italiano.
L’ORO OLIMPICO E IL POST-CARRIERA DI PIERO GROS
Si può dire che Piero Gros abbia raccolto meno di quanto avrebbe meritato. Sciatore dalla splendida tecnica individuale e dalla grande grinta, di fatto si ritroverà a conquistare tutte le sue vittorie in CdM nelle prime tre stagioni disputate nella Coppa del Mondo di sci: due nel 1972-73, cinque nel vittorioso 1973-74, altrettante nel 1974-75. Chiuderà quarto nell’ultima CdM vinta da Thöni e contenderà il successo a Stenmark nel 1975-76. In quell’annata conquisterà anche uno strepitoso oro olimpico a Innsbruck, in una gara valida anche per i Mondiali: vincerà lo slalom, precedendo Thöni e Willi Frommelt. L’ultimo podio in CdM arriverà in combinata, nel 1979 a Crans Montana e a soli 25 anni, e nel 1982 ecco il ritiro: dopo il 6° posto nei Mondiali di Schladming, Pierino Gros appenderà gli sci al chiodo a soli 28 anni. La sua è stata una carriera folgorante, fatta di tre stagioni ad altissimo livello e un prosieguo meno vincente, dovuto anche alla ricchissima concorrenza. Il suo post-carriera è stato altrettanto ricco: dal 1985 al 1990 è stato sindaco di Sauze d’Oulx, poi è stato commentatore tecnico delle gare di Coppa del Mondo di sci per TeleCapodistria, Rai e RSI (Rete Svizzera Italiana) e ha avuto ruoli dirigenziali nello sci alpino italiano. Prima è stato all’interno dell’organizzazione dei Mondiali di Sestriere 1997, poi ha avuto un ruolo attivo nei Giochi Olimpici invernali di Torino 2006: oltre a portare la fiamma olimpica nella cerimonia d’apertura, è stato responsabile dei volontari e ”vicesindaco” del Villaggio Olimpico. Attualmente è testimonial di varie aziende sciistiche e maestro di sci: se volete incontrarlo, andate sulle sue montagne, oppure soggiornate negli Appartamenti Piero Gros a Sauze d’Oulx/Jouvenceaux!
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