Lo skeleton alle Olimpiadi invernali. Notizie e storie olimpiche dell’Italia dello skeleton. Torino 2006 e tutti i Giochi invernali del passato. Il medagliere italiano nella disciplina.
L’ITALIA DELLO SKELETON ALLE OLIMPIADI INVERNALI
Lo skeleton è uno sport invernale, individuale, nel quale gli atleti, a pancia in giù, testa in avanti e piedi dietro sovra di uno slittino a pattini, devono scendere da una pista ghiacciata – si differenzia dallo slittino in quanto, in quest’ultima disciplina, l’atleta si trova sopra la slitta sdraiato sulla schiena, testa indietro e piedi in avanti. Deriva il proprio nome da “skeleton”, in inglese “scheletro”, in quanto la slitta è semplicemente formata dal telaio in metallo dotato di pattini, di un peso non superiore ai 43kg per gli uomini e 29kg per le donne.
Specialità originaria di St. Moritz, Svizzera (dove ancora oggi, costruita nel 1885, v’è situata la “Cresta run”, una pista in ghiaccio naturale lunga più d’un chilometro, una delle discese ancora oggi più famose al mondo), fu inizialmente disciplina olimpica “confinata” ai soli Giochi Invernali di San Moritz, sia nel 1928 che nel 1948, per poi diventare parte integrante del programma olimpico dalle olimpiadi di Salt Lake City 2002.
Attualmente, le gare olimpiche di skeleton si svolgono sulle stesse piste su cui si gareggia per bob e slittino: il percorso deve essere di almeno 1200m, la cui pendenza non può superare il 12%.
L’Italia è una delle poche nazioni ad aver sempre partecipato alle gare olimpiche di Skeleton.
I PROTAGONISTI AZZURRI DELLO SKELETON OLIMPICO
Il debutto tricolore nello skeleton avviene contestualmente all’introduzione della disciplina alle Olimpiadi invernali di St. Moritz 1928: i nostri Alessandro Del Torso e Agostino Lanfranchi (noto anche per le sue abilità nel bob) si posizionano rispettivamente settimo e quarto. Vent’anni dopo, ai Giochi del 1948, sempre svoltisi nella località svizzera, arriva la prima e unica medaglia italiana nello skeleton: l’oro di Nino Nibbia.
Cinquant’anni più tardi, con l’introduzione dello skeleton nel programma dell’Olimpiade di Salt Lake City 2002, l’Italia prova, senza riuscirci, a difendere il proprio titolo: Christian Stegen raggiunge solo la diciannovesima piazza, mentre Dany Locati, impegnata nella categoria femminile, raggiunge la nona posizione. Quattro anni più tardi, a Torino, Costanza Zanoletti sfiora per meno d’un secondo il podio, ottenendo la quinta posizione; mentre Maurizio Oioli si posiziona dodicesimo. A Vancouver 2010, a rappresentare l’Italia dello skeleton c’è solo Costanza Zanoletti, che chiuderà quindicesima; mentre all’ultima Olimpiade invernale, svoltasi a Sochi, 2014, per gli azzurri competerà nuovamente Oioli, che chiuderà diciottesimo.
IL MEDAGLIERE DELLO SKELETON ITALIANO ALLE OLIMPIADI INVERNALI
L’unica medaglia olimpica italiana ottenuta nello skeleton è l’oro di Nino Nibbia, arrivato ai V Giochi Olimpici invernali di St. Moritz 1948: la prima medaglia azzurra assoluta ai giochi invernali, la prima d’oro.