Il trampolino elastico è uno sport poco seguito in Italia, ma che fa parte delle Olimpiadi da Sydney 2000: Flavio Cannone ne è stato il massimo esponente italiano, scoprite con noi tutto ciò che c’è da sapere su questa disciplina.
L’ITALIA DEL TRAMPOLINO ELASTICO ALLE OLIMPIADI
Il trampolino elastico è una specialità poco nota e considerata più che altro a mò di ‘’gioco’’, ma in realtà fa parte delle discipline olimpiche ormai da parecchi anni. L’edizione d’esordio del trampolino elastico olimpico, che fa parte del grande mondo della ginnastica artistica, ma spesso viene visto come un corpo estraneo, è quella di Sydney 2000, che vede il dominio della Russia, mentre bisogna aspettare Atene 2004 per avere il primo (e sin qui unico) italiano in gara. Si tratta di Flavio Cannone, unico vero alfiere olimpico del movimento del trampolino elastico: l’atleta azzurro, classe ‘81, ha infatti partecipato alle edizioni di Atene, Pechino e Londra senza ottenere risultati di rilievo, ed è ancora oggi (a 35 anni) il faro di un movimento che sta trovando nuova linfa nelle giovani promesse, ma non riesce ad esprimere un atleta di livello mondiale.
LO STATO DEL TRAMPOLINO ELASTICO IN ITALIA
Abbiamo detto di Flavio Cannone, che però ha fallito la qualificazione a Rio 2016 e la possibile quarta partecipazione consecutiva ai Giochi, dimostrando così tutte le difficoltà del trampolino elastico italiano: erano i Mondiali 2015 a garantire la qualificazione per le Olimpiadi, e per gli azzurri la spedizione è stata oltremodo deludente. Il già citato Cannone ha commesso un grave errore ed ha chiuso 114° su 123, mentre Lucarelli, Luciani e Aloi sono arrivati rispettivamente 67°, 74° e 93°: tutti molto lontani dai 24 che accedevano alle semifinali decisive per tentare la corsa a Rio, ed anche al femminile le cose non sono girate al meglio. L’Italia presentava la sola Costanza Michelini, che ha chiuso 57ma su 80 atlete totali: nessun partecipante a Rio dunque, a confermare le difficoltà di uno sport ancora agli albori nel nostro paese.