Quando parliamo di atleti paralimpici, per la maggior parte delle volte parliamo di persone a cui la vita non ha mai dato il meglio: uomini e donne con handicap di ogni tipo o che hanno avuto incidenti gravi nel corso della loro vita. Eppure, riescono a crearsi una seconda vita grazie allo sport diventando dei veri e propri eroi. Noi, come italiani, possiamo fare l’esempio di Alex Zanardi, uno dei simboli della forza e della volontà degli atleti paralimpici. Un altro nome che risulta più che familiare a chi segue i Giochi Paralimpici è quello di Francesca Porcellato.
Nasce a Castelfranco Veneto, il 5 settembre 1970. Ma la storia che vi raccontiamo inizia qualche mese più tardi quando Francesca, a soli diciotto mesi, viene investita da un camion diventando quindi paraplegica. Qualche anno dopo ha iniziato a correre sulla sua sedia a rotelle. Il suo obiettivo diventa quindi spingere quella carozzina ad alte velocità guadagnandosi quindi lo stesso soprannome della Ferrari. Francesca è la Rossa, o meglio la Rossa Volante. E forse non è neanche un caso che il colore dei suoi capelli ricci sia lo stesso della livrea della scuderia italiana che ha spinto Schumacher a vincere quei cinque mondiali.
A diciotto anni, la Porcellato partecipa alla sua prima Paralimpiade. Da Seul 1988, la Rossa esce con cinque medaglie dall’atletica di cui due d’oro, una d’argento e due di bronzo. Nella sua categoria vince i 100m e la staffetta 4x100m, arriva seconda nei 200m mentre i due bronzi arrivano con le staffette 4x200m e 4x400m. Quattro anni dopo a Barcellona conquista solo il bronzo nei 400m mentre da Atlanta torna a casa completamente a mani vuote. Ritorna sul podio a Sydney nel 2000 chiudendo al terzo posto nei 100m. Ad Atene, invece, colleziona due argenti nei 100m e negli 800m.
Dopo ben cinque paralimpiadi estive, nel 2006 partecipa anche a quelle invernali di Torino gareggiando nello sci di fondo senza però aver ottenuto medaglie dato che aveva da poco iniziato a lavorare su questo sport. Si presenta a Pechino nel 2008, dove ha avuto il ruolo di portabandiera nella cerimonia d’apertura, ma non va a podio poichè il gran colpo arriva due anni dopo alle Paralimpiadi invernali di Vancouver dove vince la medaglia d’oro nel km sprint, sempre sci di fondo, nella categoria da seduti.
La Porcellato salta i Giochi di Londra e ritorna a Sochi per le Paralimpiadi invernali ma senza ottenere risultati. Però, nella preparazione di questi Giochi scopre anche l’handbike per cui decide di dedicarsi ad essi, a quarantaquattro anni, per partecipare a Rio 2016.
Tra le vittorie di Zanardi e Podestà, si inseriscono i due fantastici bronzi di Francesca nel time trial e nella corsa in linea. Due medaglie che consentono di farla diventare una tra le atlete più medagliate di sempre in tre diversi sport.
Sono dieci le edizioni dei Giochi, fino ad ora, al quale ha preso parte: sette estivi e tre invernali. Dodici le medaglie vinte in totale: tre ori, tre argenti e sei bronzi.
La vedremo ancora a Pyeongchang e a Tokyo probabilmente e se davvero ci sarà ci emozionerà nuovamente. Come a Seul, come a Rio, come sempre.
Francesca Porcellato, la Rossa Volante, l’eroina dalle dieci Paralimpiadi.