Va in archivio anche la 5a tappa della Tirreno-Adriatico 2017. Convince il campione del mondo, gli azzurri naufragano malamente. Quintana ipoteca la corsa.
IL FILM DELLA 5A TAPPA
Era una delle frazioni più attese e temute, forse più ancora della scalata al Terminillo. Si parte da Rieti e si arriva a Fermo. In mezzo, tanti strappi, alcuni dei quali brevi ma durissimi. In particolare, a spaventare maggiormente era il muro posto a pochi chilometri dal traguardo. La gara è stata particolarmente movimentata da una serie di manovre delle varie squadre. Gli attacchi si susseguono: attiva la Sky con Diego Rosa e Vasil Kiryenka. Risponde l’Astana con Luis Leon Sanchez. È quest’ultimo a rimanere per più tempo in avanscoperta. Il gruppo principale si rifà sempre sotto, impedendo ai vari scatti di avere continuità. Così, quando si entra nel vivo negli strappi finali, il distacco è contenuto e la corsa è sotto controllo per il leader Nairo Quintana. Il colombiano tenta l’affondo nel finale, ma solo per stanare i rivali. Risponde Geraint Thomas, secondo in classifica. Ne approfitta Peter Sagan. Il campione del mondo si invola all’ultimo chilometro e si prende la seconda vittoria di tappa alla Tirreno-Adriatico 2017. Quintana ipoteca il successo in classifica generale.
TIRRENO-ADRIATICO 2017: GUIZZO ROSA
Sicuramente è stata una frazione estremamente complicata per i nostri portacolori. Chi può sorridere per quanto espresso oggi è Diego Rosa. Il corridore del team Sky ha cambiato formazione dopo tanti anni in Astana, dove aveva già messo in mostra ottimi spunti, senza mai trovare spazio a causa dei capitani Nibali e Aru. La vittoria alla Milano-Torino 2015 gli ha dato convinzione. Oggi ha ribadito di essere un ciclista capace di trovare guizzi importanti. Gli manca il successo, ma avrà tappe più congeniali.
DEBACLE NIBALI
Già ieri si era capito che la corsa dei due mari del 2017 non sarebbe stata particolarmente positiva per Vincenzo Nibali. Il campione del team Bahrain-Merida ha tentato di lasciare il segno anche in questa 5a tappa. Non gli è riuscito il colpaccio e nemmeno è mai riuscito ad infastidire i migliori. Negli ultimi chilometri si è staccato dal gruppo principale, finendo per piantarsi sull’ultimo muro. La condizione è lontana dall’essere quella ideale. Le gambe sono ancora legnose, non girano come vorrebbe lo Squalo di Messina. Finora, il percorso sembra ricordare il 2015, quando il ciclista siciliano non brillò particolarmente nella Tirreno-Adriatico. Tuttavia, anche nel 2014, Nibali non lasciò il segno prima dell’avvicinamento al Tour de France. Il finale di quella Grande Boucle è piuttosto noto a tutti gli appassionati…
FABIO ARU: “MI RITIRO”
Se per Nibali la condizione è ancora rivedibile, per Aru scatta l’allarme. Fabio è stato costretto ad abbandonare la corsa a causa delle pessime condizioni fisiche. Alla base di questo crollo c’è una fastidiosa tracheite. Il ragazzo classe 1990 ha preferito non compromettere il suo cammino verso il Giro d’Italia. Scelta indubbiamente sensata, ma è anche vero che, negli ultimi mesi, il Cavaliere dei quattro mori sembra spuntato. L’ultimo grande trionfo risale dal settembre 2015, dalla maglia rossa della Vuelta. Poi solamente un guizzo al Criterium del Delfinato 2016. Ora serve un segnale forte per ripartire.
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