Una vittoria a sorpresa che certifica la forza di Tom Dumoulin: la maglia rosa vince sul traguardo di Oropa, in una tappa che trasuda storia. Staccati Quintana e Nibali, la classifica è ancor più a favore dell’olandese della Sunweb.
GIRO D’ITALIA: LA CASTELLANIA-OROPA TRASUDA STORIA
La partenza nel paese natale di Fausto Coppi, l’arrivo su quella che è stata nominata ”Cima Pantani” del Giro del centenario: e come poteva essere altrimenti, dato che proprio a Oropa il Pirata aveva realizzato una delle più grandi imprese della sua carriera? Dopo il salto della catena nel bel mezzo della salita, Pantani si era lanciato in una furibonda azione per risalire il gruppo, andando poi a vincere la tappa e aumentando il suo margine sugli inseguitori: arrivo dedicato a Pantani, con una salita di 11.7km con pendenze massime al 12% (e pendenza media al 6.2%), e partenza dedicata all’Airone. È una partenza da record, quella di Castellania, che va a mostrare all’Italia intera un borgo di 90 abitanti circa, con tutte le difficoltà logistiche del caso: il gruppo scatta ufficialmente alle 13.40 (il km zero della tappa, in realtà, era verso Carbonara: Castellania ha ospitato il foglio firma e la passerella dei corridori, alla quale abbiamo assistito coi nostri inviati), e la 14a frazione del Giro d’Italia ha certamente riservato sorprese.
TOM DUMOULIN CONQUISTA OROPA: IL FILM DELLA 14A TAPPA DEL GIRO
131km di tappa, o meglio, di ”tappe”: la Castellania-Oropa racchiude all’interno due mini-tappe totalmente diverse, con 120km di sostanziale pianura (qualche saliscendi qua e là, ma nulla d’eclatante) e la salita finale. L’avvio di tappa riserva la consueta fuga di giornata: tanti italiani avevano messo nel mirino questa tappa, ma alla fine va in porto il tentativo di Berhane (Dimension Data), Martinez (Wilier Triestina-Selle Italia) e Lagutin (Gazprom-RusVelo), tre passisti che difficilmente raggiungeranno il traguardo. E infatti il gruppo controlla e non fa mai andare la fuga oltre i due minuti, tirando scientificamente a ridosso della salita: ai -50 il distacco è intorno ai 2′, ai -27 invece il lavoro della Fdj di Pinot fa scendere il vantaggio dei battistrada intorno a 36”. Inesorabile il ritorno sui fuggitivi, che vengono ripresi ai -17 dal suggestivo arrivo di Oropa: il gruppo vive qualche fase di studio, ma appena inizia la salita finale ecco che la corsa si accende. Dumoulin prende la salita a centro plotone, facendo sperare i suoi detrattori, ma risale immediatamente nelle posizioni che contano e fa la sua tappa: il primo scatto arriva da Diego Rosa, che ieri ci aveva annunciato di ”voler fare casino” in questa tappa. L’azzurro del Team Sky, reduce dalla partecipazione alle Olimpiadi di Rio 2016, guadagna circa 12”, salvo poi rientrare nei ranghi quando la Movistar alza vistosamente il ritmo intorno ai -6km: provano un allungo anche Igor Anton e Ilnur Zakarin, che sarà uno dei grandi protagonisti nel finale di tappa, ma i compagni di Quintana (che ha quattro gregari, mentre Dumoulin resta ben presto da solo) rintuzzano su ogni scatto.
Il nuovo momento chiave della tappa arriva ai -4, quando Domenico Pozzovivo prova a onorare una salita che ha sempre apprezzato: la pulce lucana attacca, prende un po’ di margine, ma poi Zakarin e lo scatenato Quintana rientrano su di lui e lo staccano nel giro di pochi km. Salta Pozzovivo dunque, che viene ripreso dal gruppetto dei big, e in seguito si stacca anche Zakarin, che non tiene sul successivo scatto del colombiano: nel gruppo, intanto, Dumoulin tira Nibali, Landa e i superstiti tra i primissimi della generale, dato che il gruppo maglia rosa ha perso ben presto Bauke Mollema e Thibaut Pinot. Il francese va fuori giri sull’attacco di Quintana e poi si riprende, limitando i danni, mentre Mollema va in tilt e perde i riferimenti, scendendo dal podio virtuale: mentre i due ”colleghi” di podio di Dumoulin si staccano, la maglia rosa effettua una grande azione, tirando a ritmo forsennato nel tratto meno duro della salita. La posizione dell’olandese è quasi da cronometro, e l’azione redditizia: Quintana viene ripreso, e nel tratto finale subisce le fatiche precedenti. Paradossalmente, Nairo perde secondi in una tappa a lui favorevole, che vede invece vincere Dumoulin sulla salita dedicata a Marco Pantani: la maglia rosa scatta e lascia sul posto Zakarin, che arriva a 3”, con Landa terzo a 9”. Quintana perde 14” (più 10 di abbuono) e Pinot arriva a 34”, mentre Nibali è con Mollema lo sconfitto di giornata: Vincenzo arriva a 43” (dietro Yates) facendosi riprendere da Pellizzotti, mentre l’olandese della Trek chiude a 1’44” dal suo connazionale. Tra gli altri big della generale, Pozzovivo perde 50” da Dumoulin e arriva praticamente appaiato a Kruijswijk: la classifica generale ora vede l’olandese con 2’47” su Quintana e 3’25” su Pinot. Nibali scala una posizione, ma è comunque 4° a 3’40”: l’altro italiano nella top-10 è Pozzovivo, 8° a 4’59” dalla maglia rosa, mentre Mollema è scivolato in sesta piazza (a 4’32”).
Domani il gruppo affronterà la Valdengo-Bergamo, ultima vera occasione per le ruote veloci o chi cerca lo sprint: si arriva a Bergamo alta, con uno strappo finale, e vedremo cos’accadrà prima dell’ultimo giorno di riposo del Giro del centenario.
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