Dopo la scoppiettante cronometro di ieri, che ha visto il trionfo di Geraint Thomas, quest’oggi il Tour de France si appresta alla prima volata: sarà sprint nella Düsseldorf-Liegi, che sancisce l’arrivo in Belgio in una frazione che difficilmente riserverà sorprese! Ecco il film della 2a tappa.
DOPO LA CRONO, IL PRIMO SPRINT: IL FILM DELLA 2a TAPPA DEL TOUR DE FRANCE, VINCE KITTEL
Una tappa relativamente tranquilla, con un finale che sembrerebbe scontato (e invece il gruppo dovrà sudare): dopo la cronometro di Düsseldorf, che ha consegnato a Geraint Thomas la prima maglia rosa del Tour de France, la Grande Boucle riparte proprio dalla città tedesca per avvicinarsi al primo sprint, l’happy ending disegnato sul traguardo di Liegi. Sono 203km senza particolari asperità, quelli che portano la corsa in Belgio, e regalano le prime ”salite” (dalla bassa difficoltà) di questo Tour: si parte con la Côte de Grafenberg dopo 6.5km, si conclude con la Côte d’Olne a -20 dall’arrivo, due GPM di 4a categoria che assegneranno i primi due punti per la maglia a pois. I primi protagonisti della 2a frazione del Tour de France 2017 sono i fuggitivi, con un attacco a quattro ispirato da Pichon (Fortuneo-Vital Concept) e corroborato dalla collaborazione di Boudat (Direct-Energie), Phinney (Cannondale-Drapac) e Offredo (Wanty, squadra belga): il gruppo tiene gli attaccanti a distanza di sicurezza, facendo raggiungere un vantaggio massimo di 2’40” alla fuga, che sta per essere ripresa già ai -60, ma recupera vantaggio col rallentamento del plotone tirato dallo stoico Machado (Katusha, in testa dal km zero ai -30km): è la pioggia battente a dare una mano ai fuggitivi, aiutati da una caduta di gruppo causata proprio dall’asfalto scivoloso. Un corridore della Katusha (Tony Martin?) scivola in terza posizione, e il resto del gruppo gli va dietro nel più classico dei capitomboli generali: cadono tra gli altri Froome, Bardet e il nostro Damiano Caruso, che impiegano qualche km per rientrare, anche perchè l’atteggiamento delle squadre dei velocisti non è certamente sportivo. I team degli sprinter smaniano per chiudere sulla fuga e tirano ugualmente, salvo poi fermarsi per far rientrare i big della classifica, con Froome ”zoppicante” e costretto a cambiare bici: ne approfitta Phinney, che conquista il secondo GPM e ipoteca la maglia a pois, tirando dritto dopo lo sprint e guadagnando qualcosa sugli inseguitori. L’americano, al rientro in un grande giro dopo il suo personale calvario (tibia e perone fratturati più ginocchio lesionato nel 2014), inizia a credere al successo, e trova nel rientrante Offredo la spalla per tentare il gran colpo: ai -12km il vantaggio sul gruppo (che ha ripreso Pichon/Boudat), tirato dalla Quickstep (con uno stoico Vermote, in testa per almeno 180km insieme a Machado), è di 50”, e il plotone fatica a recuperare quanto dovrebbe. Si portano avanti anche il Team Sky con Kyrienka e la Lotto-Soudal sul falsopiano che avvicina a Liegi, ma è la tirata del treno-Quickstep a risultare decisiva: i due battistrada vengono ripresi all’ultimo km (sotto il nuovo arco, che è andato a sostituire il disastroso gonfiabile del 2016, che era crollato addosso a Yates), ed ecco il via allo sprint. Lanciano la volata Sonny Colbrelli e Peter Sagan, che però partono troppo presto e vengono ripresi dal gruppo: è Marcel Kittel (10° successo al Tour) ad esultare sul traguardo, sfruttando il lavoro dei compagni di squadra e piangendo a dirotto sul traguardo per la gioia. Dietro di lui Demare e Greipel, con Cavendish quarto: Colbrelli chiude 6° ed è il miglior azzurro, mentre Sagan chiude la top-10 dopo uno sprint complicato e l’azzurro Pasqualon (Wanty) è 11°: cambia poco nella generale, con Geraint Thomas che mantiene la maglia gialla e Kittel che risale in terza posizione (a 6” dal leader).
TOUR DE FRANCE: DOMANI LA VERVIERS-LONGWY, SPAZIO AI FUGGITIVI?
Un continuo saliscendi e tre paesi attraversati: i 212km da Verviers a Longwy attraversano infatti Belgio, Lussemburgo e Francia, con l’arrivo proprio nel paese del Tour e tantissimi strappetti. Si parte con la Côte de Sart (2,8 km al 5,1%) subito dopo il via, per poi proseguire con la Côte de Wiltz (3,1 km al 4.8%) e la Côte d’Eschdorf (2,3 km al 9.3%) e concludere con la Côte de Villers-la-Montagne (1,1 km al 5,2%) ai -15: ma non è finita qui, perchè proprio sul traguardo francese avremo la Côte des Religieuses, 1.6km con punte all’11% e un tratto finale che finisce con lo spianare. Sulla carta, sarà una frazione da fuggitivi, che porterà al quasi certo cambio di leader nella generale, ma occhio agli attacchi dei tanti finisseurs presenti in gruppo: il favorito d’obbligo è ovviamente Philippe Gilbert, che potrebbe approfittare di una frazione disegnata apposta per lui, che parte tra l’altro dalla sua città natale, per portare la seconda vittoria alla Quickstep. Ci sarà da divertirsi insomma, e difficilmente Longwy vedrà il secondo sprint di questo Tour de France.
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