Stamani a Losanna è andato in scena l’ultimo capitolo riguardo la partecipazione delle due Coree unite ai giochi Olimpici di PyeongChang 2018. Il presidente del CIO Thomas Bach ha incontrato i rappresentanti CIO e di governo dei due paesi.

Credit: olympic.org

NORD E SUD COREA SFILERANNO COME PENISOLA COREANA UNITA

Dopo l’incontro tra le parti Thomas Bach, presidente del Comitato Olimpico Internazionale, ha presentato ufficialmente le decisioni in merito alla “Olympic Korean Peninsula Declaration“. La dichiarazione firmata da tutte e quattro le parti: la delegazione CIO, la delegazione Sudcoreana, la delegazione Nordcoreana e la delegazione del comitato organizzativo. Le due Coree potranno sfilare fianco a fianco sotto il nome di Corea alla cerimonia di apertura con due portabandiera, uno per stato, a sventolare la bandiera della Corea unita e un’uniforme comune. La richiesta dei due Paesi è stata accolta con benestare dal CIO: “Lo spirito olimpico e’ fatto di rispetto, dialogo, comprensione: con questa scelta invita il mondo a una celebrazione della speranza” queste le parole di Bach al termine dell’incontro.

LE DECISIONI ECCEZIONALI PRESE IN MERITO ALLA DICHIARAZIONE

A seguito dell’incontro sono state rese note le decisioni prese in materia protocollare-sportiva. La Corea del Nord potrà vantare la partecipazione di 22 atleti, 24 tra allenatori, collaboratori tecnici e rappresentanti e 21 giornalisti dei media del paese. Gli atleti gareggeranno in cinque discipline: hockey femminile, pattinaggio artistico, short track, sci alpino e sci di fondo. Nei giorni scorsi ha tenuto banco la discussione riguardo la partecipazione unita sotto il nome di Corea nell’hockey su ghiaccio femminile, in particolare, le parole di Sarah Murray avevano gettato benzina sul fuoco in merito a questa decisione. Le richieste di una rosa allargata onde evitare una selezione e successiva esclusione di alcune atlete sudcoreane è stata respinta; il CIO infatti ha risposto che, stante lo spirito dei giochi, ben venga la partecipazione unita delle due Nazioni ma non sarà permesso di disporre di una rosa più ampia durante le gare, alle 22 ragazze selezionate dalla C.T. Sarah Murray saranno aggiunte 12 ragazze Nordcoreane più un collaboratore tecnico ma solo 22 di loro potranno di volta in volta scendere in campo. Questa scelta dipenderà proprio dalla Murray a cui è stato messo il vincolo di dover portare almeno tre ragazze “del Nord” a partita. Se dal lato sportivo e tecnico questa decisione di un team unificato sembra avere poco senso, dall’altra parte le due Nazioni ed il CIO hanno tenuto a sottolineare il forte valore simbolico di una squadra unita, pronta competere e giocare di squadra. A questo riguardo ha concluso Thomas Bach: “I Giochi Olimpici ci mostrano il mondo come potrebbe essere se fossimo guidati dallo spirito Olimpico di rispetto e comprensione. Questo è il messaggio Olimpica che vuole viaggiare da PyeongChang a tutto il mondo.” 

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