Olimpiadi invernali 2018: la previsione delle medaglie italiane a PyeongChang. Le speranze di podio della nostra delegazione che deve riscattare Sochi 2014.
PYEONGCHANG 2018: RISCATTO OBBLIGATORIO
Dopo le deludenti Olimpiadi invernali di Sochi 2014, concluse senza ori per la spedizione azzurra, è arrivato il momento di cambiare marcia.
I presupposti sono sicuramente migliori per questi Giochi di PyeongChang 2018 e abbiamo provato a ipotizzare quali saranno le medaglie che l’Italia potrebbe mettere in bacheca.
Sci alpino, sci di fondo e short track, per quantità ma soprattutto per qualità delle medaglie, saranno i nostri punti di forza.
OLIMPIADI INVERNALI 2018: IL POSSIBILE MEDAGLIERE AZZURRO
Le punta di diamante della squadra italiana di sci alpino sono senza dubbio Sofia Goggia e Federica Brignone. Entrambe arrivano da un gennaio ricco di podi, con la loro condizione che è cresciuta settimana dopo settimana.
La bergamasca ha ottenuto due vittorie in discesa libera ed è inevitabile che sia una delle candidate al gradino più alto del podio. Discesa alla quale si candida per le posizioni che contano anche la Brignone, che rimane tra le favorite nel gigante con un occhio anche al superG. Entrambe poi prenderanno parte alla combinata, gara nella quale potrebbero togliersi non poche soddisfazioni.
In campo maschile, Peter Fill e Dominik Paris non hanno brillato per continuità in questo inverno ma rimangono comunque atleti da tenere d’occhio nella discesa libera. I due saranno poi impegnati in combinata, dove è lecito sperare. Lontano dalla condizione migliore è invece Christof Innerhoffer, che proprio 4 anni fa aveva centrato due podi in Russia. L’altoatesino è senza dubbio l’atleta che sa gestire meglio le competizioni che contano, ma non sarà facile vederlo al top anche in Corea.
Nello sci di fondo le speranze azzurre di primato sono tutte nelle mani di Federico Pellegrino e Dietmar Noeckler, protagonisti nella sprint a squadre a tecnica libera. Tecnica libera che non è purtroppo prevista nella gara individuale, con Pellegrino che prenderà quindi parte alla gara a tecnica classica, a lui decisamente meno congeniale.
Nello snowboard occhi puntati su Michela Moioli, stella del nostro movimento che punta al massimo nel cross. Attenzione anche a un Edwin Coratti in forma smagliante e protagonista di un gennaio da incorniciare in Coppa del mondo.
Difficile pensare a una lotta per l’oro nel biathlon, ma Dorothea Wierer e Alexia Runggaldier daranno certamente battaglia per una posizione di rilievo nelle gare individuali. Buone speranze anche nella staffetta femminile e in quella mista, quest’ultima terza a Sochi 2014.
Spostiamoci ora a Gangneung, sede delle competizioni al chiuso.
Nello short track le speranze sono tutte riposte in Arianna Fontana e in Martina Valcepina. La portabandiera, un argento e 4 bronzi in carriera ai Giochi, punta al metallo più pregiato in almeno una delle 4 distanze in cui competerà, forte del suo settimo titolo europeo overall appena conquistato. Agli ultimi europei di Dresda, Valcepina è stata grande protagonista con i suoi due ori ed è quindi legittimo sperare in un exploit anche in Corea. Entrambe saranno poi le punte di diamante di una staffetta dal valore indiscusso.
L’Italia del pattinaggio di velocità torna finalmente ad avere una squadra competitiva dopo due edizioni prive di soddisfazioni. Andrea Giovannini e Francesca Lollobrigida possono certamente dire la loro nella mass start, se non per l’oro, almeno per un piazzamento sul podio. Nicola Tumolero, fresco campione europeo nei 5000 metri, dovrà vedersela con i mostri Sven Kramer e Ted-Jan Bloemen e giocarsi presumibilmente un bronzo, anche se il suo stato di forma fa sicuramente ben sperare tutti.
Nel pattinaggio di figura, quella che sarà l’ultima Olimpiade per Carolina Kostner potrebbe regalarle il secondo podio a cinque cerchi della carriera. Una lotta per la medaglia che verosimilmente la riguarderà solamente per un eventuale bronzo. Stessa situazione anche per il duo Anna Cappellini / Luca Lanotte, che vuole provare a salire sul terzo gradino del podio.
Nello slittino infine attenzione a Dominik Fischnaller che sul tracciato sudcoreano ha già ottenuto una vittoria in Coppa del mondo. Risultato molto difficile da riconfermare, ma sarebbe comunque sbagliato non considerarlo per una potenziale lotta per il metallo meno pregiato dietro ai cannibali tedeschi.
BOB E I SUOI FRATELLI: DOVE NON ANDREMO A PODIO
L’hockey su ghiaccio è l’unico sport olimpico nel quale l’Italia non sarà rappresentata a PyeongChang 2018.
Oltre a questo, ci sono altre discipline nelle quali difficilmente avremo possibilità di competere per le posizioni che contano.
Nel curling, smaltita la delusione per la mancata qualificazione delle donne, è difficile pensare a un risultato di rilievo da parte degli uomini, nonostante un movimento indubbiamente in crescita rispetto al passato.
Bob, freestyle, salto con gli sci e skeleton rappresentano gli altri sport nei quali le ambizioni azzurre sono pressoché nulle.
Nella combinata nordica, infine, a meno di un vero e proprio exploit del già medagliato Alessandro Pittin, le speranze italiane sono da considerarsi molto limitate, complice anche l’assenza forzata di Samuel Costa per un grave infortunio.
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