Si è conclusa la 2a tappa del Giro d’Italia Under 23 2018. La vittoria è andata a Giovanni Lonardi (Zalf Eurombi Fior), davanti a Gerben Thijssen (Lotto Soudal) e Jasper Philipsen (Hagens), ora nuova Maglia Rosa.
IL FILM DELLA 2a TAPPA
Doveva essere una frazione per velocisti e così è stato. Tuttavia, l’esito della Rimini-Forlì, 2a tappa del Giro d’Italia Under 23 del 2018, è stato tutt’altro che scontato. Merito di un percorso pianeggiante inizialmente e poi reso più complesso dai due Gran Premi della Montagna. Insomma, un’altimetria che ha complicato leggermente i piani delle formazioni degli sprinters. Non è stata una passeggiata anche per il ritmo sostenuto impresso alla corsa, con scatti e controscatti e con l’allungo da parte di un drappello di fuggitivi: Alex Colman (Lotto Soudal), Edoardo Faresin (Zalf Euromobi Desirèr Fior), Marco Landi (Petroli Firenze Hopplà Maserati), Samuele Zoccarato (General Store Bottoli) e Florian Maitre (Vendée U Pays de la Loire). Sulle loro tracce si è posto rapidamente il gruppo della Maglia Rosa con tutti i grandi favoriti. Il vantaggio degli attaccanti è salito fino a sfiorare i 5 minuti. Tuttavia, si è trattato di un margine destinato a calare. Alle loro spalle, il plotone principale ha lavorato molto bene, limando secondi preziosi. Sull’ultimo GPM di giornata ecco il primo colpo di scena: la Maglia Rosa, Edoardo Affini, è incappata in un momento di difficoltà che l’elevata velocità del gruppone lanciato all’inseguimento non ha perdonato. Il ricongiungimento si è consumato ai meno 3. Poi è stata volata. Il primo a transitare sul traguardo forlivese è stato il talentuoso velocista della Zalf Euromobi Fior, Giovanni Lonardi, bravissimo a beffare in extremis lo sprinter della Lotto Soudal, Gerben Thijssen, colpevolmente esultante troppo presto, in una curiosa riproposizione della Milano-Sanremo 2004, con l’azzurro nei panni del vincitore Freire ed il belga nelle vesti dello sconfitto Zabel. Terzo posto per Jasper Philipsen. Quest’ultimo conquista anche la Maglia Rosa ai danni di Affini, grazie agli abbuoni. Brillano gli italiani: Dainese, Zambelli, Moschetti e Marchetti terminano nella top ten, a dimostrazione della qualità del vivaio azzurro.