Dopo lo spettacolo offerto ieri da Remco Evenepoel, i Mondiali di ciclismo di Innsbruck 2018 proseguono con la prova in linea degli U23: andiamo a scoprire cos’è successo nell’antipasto della gara dei professionisti.
CICLISMO, MONDIALI INNSBRUCK 2018: HIRSCHI TRIONFA NEGLI U23
Ieri Remco Evenepoel ha incantato tutti con una rimonta da antologia: era caduto a inizio corsa, perdendo 2′ per il cambio ruota, ha saltato tutti in salita alla Pantani e poi li ha staccati sonoramente con una ”frullata” alla Froome, andando a vincere in solitaria e bissando il successo nella prova a cronometro. Il belga l’anno prossimo passerà professionista con Quickstep a neppure 19 anni e sarà molto atteso, ma quest’oggi non sarà lui a prendersi la scena: il programma dei Mondiali di Innsbruck 2018 prevede la prova in linea degli U23, un antipasto di ciò che ci attenderà domenica con la prova dei professionisti. I corridori affronteranno 179km molto simili a quelli che verranno riproposti tra due giorni: tratto in linea di 81km con Gnadenwald (2.8km al 10.5%), poi quattro giri del circuito Olympia di Innsbruck (i pro’ ne faranno 7) con la salita di Igls piazzata esattamente a metà (7.9km al 5.7%, punte al 10%) e l’arrivo a Innsbruck: rispetto alla prova che vedrà impegnati Nibali ecc, mancheranno i 30km finali col muro di Gramartboden. Ma il percorso è ugualmente duro e selettivo, ideale per una categoria che vede un livello molto equilibrato e prevede continui scatti e controscatti: oltre ai dilettanti, tra questi U23 troviamo anche dei professionisti o futuri tali. Spiccano Sosa (Androni, nel 2019 passerà in Sky), Kamna (Sunweb), Padun (Bahrain-Merida) e il futuro pro’ Dunbar (Sky nel 2019), che affronteranno i migliori dilettanti: tra questi, gli azzurri Bagioli e Monaco sono i possibili outsider di una prova imprevedibile.
La corsa viene inizialmente scandita da una fuga che lascia davanti il polacco Zukowski, arrivato fino a 3′ di vantaggio: Irlanda (per Dunbar), Russia, Svizzera e Belgio tirano il gruppo e lo vanno a riprendere ai -88, e da lì in poi succede di tutto. I tentativi d’attacco non mancano, ma quello decisivo sembra capitare quasi per caso, ma non è così: il gruppo si fraziona in discesa, e davanti restano in sette. Quello della Svizzera, che aveva resistito agli attacchi di Lambrecht in salita, è un vero e proprio assalto alla diligenza: davanti ci sono gli svizzeri Ruegg, Hirschi, Muller, Mader e Honore, con lo statunitense Powess e il già citato Padun. Questi sette guadagnano 30”, l’Italia tira e va a riassorbire parzialmente la fuga: restano davanti Padun e Muller, che hanno accordo totale e si aiutano (passandosi anche del cibo), tenendo il gruppo a 33”. Nel mezzo ci sono Mader e Dunbar, che inseguono a 15” circa, ma vengono ripresi: intorno ai -20 vengono ripresi anche Padun e Muller, ma la tregua non dura. Partono all’attacco lo svizzero Hirschi, il belga Lambrecht e il finlandese Hanninen, che a metà dell’ultimo giro hanno 12” sull’irriducibile Padun e 30” sul gruppetto dei superstiti, che non comprende italiani. Ed è proprio Marc Hirschi ad effettuare l’attacco risolutivo, e non mollare mai nel duro finale di questi Mondiali: oro alla Svizzera con Hirschi, che ha debuttato tra i pro’ ad agosto con Sunweb, argento al Belgio con Bjorg Lambrecht (già nella Lotto-Soudal), bronzo al finlandese Hanninen. Questi due sono arrivati a 15”, 35” di ritardo invece per Gino Mader, che chiude quarto davanti a Padun (37”). Tre svizzeri nei dieci, dato che Muller chiude nono, e bis per Hirschi: aveva vinto anche l’Europeo U23, ora è sul tetto del mondo. Staccati invece gli italiani: il migliore è Battistella, che chiude 16° a 1’07”. 19° Fedeli a 3’21”, 24° Bagioli a 3’50”, con Monaco a oltre nove minuti in una corsa che ha visto arrivare solo 68 corridori. Italia a secco dunque (la vittoria manca dal 2002 e dal trionfo di Chicchi a Zolder, il podio dal bronzo di Mareczko nel 2016), e la Svizzera sorride.
CICLISMO, MONDIALI INNSBRUCK 2018: DOMANI LA PROVA FEMMINILE, SFIDA TRA ITALIA E OLANDA
Domani i Mondiali vedranno all’opera le donne elite, che saranno impegnate in una prova lunga 156.2km: per loro, dopo gli 81km del tratto iniziale con Gnadenwald, tre giri del circuito Olympia con la salita di Igls. In totale, 2.413m di dislivello che prevedono un duello annunciato tra Italia e Olanda: la squadra olandese è mostruosa, con Annemiek van Vleuten, Anna van der Breggen, Ellen van Dijk e altre cicliste di prim’ordine, mentre le azzurre hanno il loro capitano annunciato in Elisa Longo Borghini: toccherà a lei provare a mettere in difficoltà le oranje, e su di lei sono riposte le speranze di medaglia italiane.
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