Gli azzurri non sono riusciti a sfatare il tabù del campionato del mondo, complici anche gli infortuni e la sfortuna, ma possono consolarsi con le prestazioni della nuova stella del panorama italiano.

La maledizione iridata continua. Niente da fare per la selezione azzurra di Davide Cassani. L’esito del Mondiale di Innsbruck è stato sostanzialmente lo stesso delle ultime nove edizioni. L’Italia c’è, corre bene e spesso azzecca la strategia vincente, ma non ha mai il colpo di pedale vincente. E non si può parlare di materiale umano carente dal punto di vista qualitativo. La Nazionale può contare su un fuoriclasse come Vincenzo Nibali, la stella della squadra, e su abituali protagonisti dei piani alti dei Grandi Giri, da Domenico Pozzovivo a Damiano Caruso, da Dario Cataldo ad Alessandro De Marchi, da Franco Pellizotti a Gianluca Brambilla. Senza dimenticare altre stelle come Elia Viviani, campione olimpico su pista, e Matteo Trentin, vincitore del campionato europeo su strada. Insomma, la qualità abbonda su ogni tipo di percorso, da quelli più pianeggianti a quelli più mossi altimetricamente. Manca il grande risultato. Sembrava che la vittoria di Trentin alla manifestazione continentale avesse spazzato i dubbi e la pressione di dover far risultato. Inssbruck si è rivelata una nuova delusione che non toglie le perplessità e le insicurezze.

STELLA

In compenso, la città austriaca regala all’Italia una certezza. Il suo nome è Gianni Moscon, trentino classe 1994. Un talento puro, cristallino, capace di emergere prepotentemente nelle corse di un giorno dal lungo chilometraggio. Quando normalmente le forze sono al lumicino e la lucidità inizia a scemare, lui dà il meglio di sé. Ci si è accorti delle sue doti nella Parigi-Roubaix 2017, quando il corridore del team Sky è riuscito a tenere la ruota dei migliori sugli infiniti settori di pavé fin quasi alla fine. Ad Innsbruck ha fatto la stessa cosa, giocandosi il Mondiale fianco a fianco con mostri sacri. Ha vinto il più esperto, Alejandro Valverde, uno che, nonostante le innumerevoli vittorie, ha sofferto diverse delusioni sportive. Dunque, il quinto posto iridato, insieme alla top 5 alla Roubaix dell’anno scorso dev’essere il punto di partenza per una carriera di successo. Il talento c’è già. Con l’esperienza, Moscon può regalare all’Italia un corridore protagonista nelle corse di un giorno che manca da diverso tempo. Ovviamente a patto di limitare i suoi eccessi caratteriali. Ogni “Mosconata” è un passo indietro nella crescita di Gianni.

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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