Il corridore della Lotto Soudal brucia sul traguardo di Pesaro il velocista italiano e la maglia ciclamino. Valerio Conti ancora in rosa.
E tra i due colossi spuntò il grillo. Si potrebbe riassumere così il finale dell’ottava tappa. Una frazione ricca di colpi di scena, risolta da uno sprint reso ulteriormente complicato da una curva posta a 200 metri dal traguardo. Ci si aspettava la zampata della maglia ciclamino Pascal Ackermann, ma il tedesco della Bora Hansgrohe non ha avuto la sparata dei giorni di gloria. In molti attendevano la rivincita di Elia Viviani, il velocista più forte del gruppo. Ed il veronese della Deceuninck Quick-Step si è fatto trovare pronto, ma nulla ha potuto con la progressione micidiale di Caleb Ewan. L’australiano della Lotto Soudal con un fisico da scricciolo è uscito in modo impressionante dalla scia di Ackermann fulminando lui e l’italiano sul traguardo di Pesaro. Per lui è il secondo successo al Giro d’Italia. Non cambia il padrone della maglia rosa, sempre saldamente sulle spalle di Valerio Conti.
LA GARA
I 239 chilometri che separano Tortoreto Lido da Pesaro sono movimentati da diversi saliscendi non impegnativi per gli uomini di classifica, ma invitanti per attaccanti pronti a cogliere l’attimo. Marco Frapporti (Androni Giocattoli-Sidermec) e Damiano Cima (Nippo Vini Fantini Faizanè) sono i primi a muoversi, ma l’ottava tappa vive di continui attacchi e chiusure del gruppo. Gli ultimi ad arrendersi sono Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), Francois Bidard (AG2R La Mondiale) e Louis Vervaeke (Sunweb). Il corridore della Trek Segafredo consolida la leadership nella classifica degli scalatori. L’azione degli attaccanti si conclude ai meno 7. La volata finale è un affare tra i migliori interpreti dello sprint. La vittoria di Ewan dimostra che l’australiano ha la stoffa per entrare stabilmente tra i protagonisti delle volate dei prossimi anni. Ovviamente a patto di dare continuità a questo risultato. Preoccupa invece il digiuno di Elia Viviani: l’azzurro non si è ancora sbloccato in questo Giro d’Italia, tra gambe che non rispondono ed il declassamento nella terza tappa. Il momento è delicato, ma un campione del suo calibro sa come uscirne.