Dopo il successo di Fabio Jakobsen nella giornata di ieri, quest’oggi la Vuelta 2019 affronta il primo arrivo in salita sull’Alto de Javalambre: andiamo a scoprire come si sono comportati i big della classifica generale.

VUELTA 2019, 5A TAPPA: MADRAZO DOMA LA PRIMA SALITA, LOPEZ GUADAGNA SUI BIG

Dopo la volata che ha incoronato a sorpresa Fabio Jakobsen, la Vuelta 2019 vive quest’oggi il suo primo arrivo in salita. La 5a tappa è lunga 170.7km, e porta i corridori da L’Eliana all’Observatorio Astrofisico de Javalambre e ai suoi 1.950m: i corridori affrontano Puerto de Alcublas (5.9km al 4.7%) e l’Alto Fuente de Rubielos (4.8km al 5.7%) prima dell’ascesa finale, lunga 11.7km con pendenza media al 7.8% e punte al 16%. L’Alto de Javalambre è un’ascesa che può fare molta selezione, e che viene chiamata il ”Mont Ventoux spagnolo” per la strada brulla, priva di vegetazione ed esposta al sole. La frazione viene scandita da una fuga a tre: la maglia a pois Angel Madrazo col compagno di squadra Jetse Bol (Burgos-BH), e con loro Josè Herrada (Cofidis), che è quello piazzato meglio nella generale coi suoi 13’21” di ritardo dalla maglia rossa Nicolas Roche. Il gruppo tiene la fuga intorno ai 6′ nelle prime ore, poi molla e va a ritmo blando, facendo volare il vantaggio dei tre fuggitivi oltre gli 11 minuti: il passo della Sunweb è lento, e arriva in testa la UAE, che riporta il margine sotto i dieci minuti grazie al lavoro di Gaviria e Troia. Nel mentre Madrazo ha fatto incetta di punti per la classifica dei GPM, e sogna la vittoria di tappa.

Il lavoro della UAE non è efficace sul lungo periodo, perchè il margine dei fuggitivi si mantiene intorno ai 10′. I tre davanti, che rischiano il patatrac quando l’ammiraglia della Burgos-BH per poco non investe Madrazo ed Herrada, approcciano la salita con un margine di 6′ sul gruppo, e un vantaggio rosicchiato dal duro lavoro di Ineos e Jumbo-Visma. Angel Madrazo molla ai -7km, ma continua a fare una sorta di elastico, rientrando e staccandosi nuovamente. Tira anche la Bora in gruppo e il margine continua a scendere, ma è l’azione della Jumbo-Visma a decimare il plotone dei big: si stacca Aru e si staccano in tanti, soprattutto quando si muove Alejandro Valverde. Il campione del mondo è il primo ad attaccare, ma viene ripreso dal gruppetto, tirato da Kuss (gregario di Roglic). Ai -4km sono rimasti solo in cinque davanti: Kuss, Roglic, Pogacar, Lopez e Valverde, mentre molla Roche, che dice addio al simbolo del primato. Il colombiano è il migliore su questo tipo di salite e lo dimostra: scatto secco ai -3km, che lascia tutti sul posto. Miguel Angel Lopez s’invola, ma non guadagna molto perchè le pendenze sono proibitive. Davanti intanto i fuggitivi rallentano e Madrazo rientra, piazzando lo scatto decisivo: l’outsider iberico consolida la maglia a pois e vince sul primo arrivo in salita della Vuelta 2019. Angel Madrazo, 31 anni, precede il compagno Jetse Bol e Josè Herrada, mentre Miguel Angel Lopez arriva a 47′‘ ed è il migliore dei big. Guadagna 12” su Roglic e Valverde, arrivati a 59”, e diventa il nuovo leader della Vuelta. Chiude a 1’29” Pogacar, con Quintana a 1’41” e Chaves a 1’46”: Uran chiude a 2’11”, Roche arriva a 2’17”, mentre Formolo arriva a 2’32” e Aru a 2’59”.

VUELTA 2019: LA NUOVA CLASSIFICA GENERALE. DOMANI UN’ALTRA SALITA

Miguel Angel Lopez torna così a guidare la Vuelta 2019 e vestire la maglia rossa. Il colombiano dell’Astana guida con 14” su Roglic, 23” su Quintana e 28” su Valverde: completano la top-10 Roche con 57” di ritardo, Uran staccato di 59”, Chaves che si trova a 1’17” e precede Majka (+1’18”), Pogacar (+1’49”) e Kelderman (+1’50”). Il miglior italiano è Davide Formolo, 12° con 1’58” di ritardo, mentre Fabio Aru scivola in 17a posizione con 2’47” dal leader. Domani ci attende un’altra tappa per scalatori, con la partenza da Mora de Rubielos e l’arrivo ad Ares del Maestrat dopo 198,9km: i corridori affronteranno Puerto de Nogueruelas (9km al 4.5%) e Puerto de Linares (7.7km al 5.7%) a inizio tappa, per poi scalare Puerto de Culla (4.4km al 5.8%) e prepararsi all’ascesa finale verso il Puerto de Ares. Si arriva a 1.195m d’altitudine dopo un’ascesa finale lunga 7.9km con pendenza media al 5%, che difficilmente sancirà ampi distacchi.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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