Volata impeccabile del velocista della Bora Hansgrohe, bravo a recuperare e ad imporsi nella quattordicesima tappa. Primoz Roglic resta leader della corsa.
Ci ha provato Tosh Van der Sande. Il velocista della Lotto Soudal ha osato più di tutti, uscendo allo scoperto prima degli altri sprinters. Un azzardo che stava per dare i suoi frutti. Peccato per lui che in gruppo pedali un corridore estremamente vorace in materia di arrivi per ruote veloci. Sam Bennett non fa sconti nemmeno stavolta e conferma tutta la sua classe, rimontando lo svantaggio creato dallo scatto improvviso di Van der Sande ed andandosi a prendere la quattordicesima tappa con un mix di cinismo e potenza pura. Caratteristiche appartenenti al DNA dei campioni, ruolo a cui aspira lo sprinter irlandese della Bora Hansgrohe. Seconda posizione per Maximilian Richeze (Deceuninck Quick-Step), bravo a ricucire il primo gap, ma incapace di sostenere la progressione finale dello scatenato Bennett. La Vuelta resta comunque nelle mani di Primoz Roglic (Jumbo-Visma), ancora in maglia rossa.
LA TAPPA
Da San Vincente de la Barquera ad Oviedo: la quattordicesima frazione della Vuelta è lunga 188 chilometri, ma non presenta difficoltà altimetriche particolari. Per le ruote veloci scampate alla selezione delle asperità precedenti è un’occasione importantissima. Silvan Dillier (AG2R La Mondiale), Luka Pibernik (Bahrain-Merida), Harm Vanhoucke (Lotto Soudal), Salvatore Puccio (Team Ineos), Diego Rubio (Burgos-BH) e Stéphane Rossetto (Cofidis) sono i primi a muoversi, rendendo la corsa subito movimentata. Il gruppo della maglia rossa si limita a controllare senza strafare. I fuggitivi non riescono mai a scappare via dal mirino delle formazioni degli uomini di classifica e dei velocisti. Il tentativo degli attaccanti si esaurisce ai meno 5. Poi tocca agli sprinter farsi valere. Una caduta rompe il gruppo nel finale, quando è già scattata la neutralizzazione. Van der Sande ci prova, ma Bennett è perfetto e l’Irlanda torna a festeggiare.