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Jamel Chatbi si allena per andare a Rio

Coronare una delle migliori stagioni della carriera con una partecipazione alle Olimpiadi mai arrivata.

Jamel Chatbi, atleta azzurro di origini marocchine, ha da poco ottenuto i minimi olimpici nei 3000 siepi e nei 5000 metri.

Il corridore 32enne, nonostante i grandi risultati, non è però ancora sicuro di volare a Rio: passerà tutto dagli Europei di luglio.

Reduce dal podio in Coppa Europa con l’Italia che comunque non lo ha soddisfatto del tutto, Chatbi ci ha concesso un’intervista dove ci ha fatto scoprire qualcosa in più su di lui, sia come sportivo che come uomo di famiglia.

  • Come è andata la Coppa Europa nei 10.000 metri?
  • La coppa Europa è andata più o meno come da programma, anche se si poteva fare meglio e gestirla bene. Ma va bene così, delle volte bisogna anche accontentarsi. Ho ottenuto un podio individuale e di squadra. Bisogna solo essere contenti.
  • Visti i tuoi recenti risultati, si può dire che stai vivendo una seconda giovinezza sportiva. È così?
  • Non sono sorpreso dei miei risultati perché le gambe stanno bene e so che posso fare e sono ancora giovane. Non mi ritengo vecchio per me. È solo un pensiero sbagliato quello che, superato una certa età, allora diventi vecchio e possono pure crollare le prestazioni. Ma ritengo siano fondamentali la serenità e la tranquillità nel fare le cose che può cambiare il rendimento in positivo o in negativo.
  • Quelle di Rio saranno, in caso di partecipazione, le tue prime Olimpiadi. Come ti stai avvicinando al grande evento?
  • Per le Olimpiadi mi sto preparando bene. Farò poche gare e mirate per arrivare in ottime condizioni. Nonostante i due minimi (3000 siepi e 5000), sia io che altri atleti non siamo sicuri di parteciparvi. Bisogna fare gli Europei a luglio e arrivare in finale fra i primi. A quel punto ci sarebbe la certezza.
  • Quale obiettivo ti poni per Rio?
  • Conto di fare molto bene a Rio e sto lavorando duro per arrivare nelle migliori condizioni.
  • Qual è stato il successo più bello della tua carriera?
  • Ce ne sono stati tanti. Forse il più prezioso la medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo a Pescara 2009 sui 3000 siepi.
  • Si parla tanto di doping in atletica in questo periodo. Il passato è passato. Quante volte la federazione italiana o internazionale vi controllano durante l’ anno?
  • I controlli antidoping cambiano a seconda delle volte. Io comunque sono inserito fra gli atleti che devono dare reperibilità tutto l’anno, sui luoghi di allenamento e spostamento. Insomma, sei obbligato a dare 1 h al giorno dove devi essere a casa o in qualunque posto, ma che se vengono a sorpresa ti trovano. Ho fatto in un anno una decina di controlli a sorpresa in tutto.
  • Quali sono i tuoi programmi per il futuro? Ti piacerebbe rimanere nel mondo dello sport anche quando smetterai di gareggiare?
  • Ci sto pensando eccome. Mi piacerebbe avere un futuro migliore. Non mi dispiacerebbe rimanere nell’ambito sportivo in generale.
  • Chi sono i tuoi sportivi di riferimento che segui maggiormente?
  • Sono un amante dello sport e mi piace vederli quasi tutti. Magic Johnson, Mohamed Ali, Maradona, Schumacher, Pantani, Ronaldo, Vezzali, Valentino Rossi, El Guerrouj, Gharib, Sampras, Agassi, Martina Hinghis. Insomma sono davvero tanti!
  • Chi è Jamel Chatbi al di fuori della pista d’atletica?
  • Jamel fuori dall’atletica è una persona normale che conduce una vita di famiglia. Ho un lavoro che mi impegna otto ore al giorno e poi ci si va ad allenare.
    Mi piace la vita, le cose semplici, le persone alla mano e per bene. Mi piace stare in mezzo agli amici e scoprire nuovi orizzonti!

Luca Lovelli
Giornalista e conduttore televisivo. Fondatore e direttore responsabile di Azzurri di Gloria. Amo viaggiare, con la mente e con il corpo.

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