Atletica Mondiali 2022 Eugene giorno 10: nell’ultima giornata la 4×400 donne chiude al 7° posto; in mattinata Massimo Stano conquista l’oro nella marcia 35 km. Bilancio positivo per l’Italia. 

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Massimo Stano bacia l’oro iridato di Eugene (foto Carmen Mandato/Getty Images)

ATLETICA MONDIALI 2022 EUGUENE GIORNO 10: SPEDIZIONE AZZURRA POSITIVA

È giunto il momento di salutare l’Hayward Field di Eugene, Oregon, USA.

Nell’ultima giornata dei Mondiali 2022 di atletica leggera arriva l’oro per l’Italia. Il campione Olimpico della 20 km Massimo Stano è ora anche campione mondiale della marcia 35 km con record italiano (2’23″14), secondo tempo iridato di sempre, e si conferma un fuoriclasse assoluto: il racconto della gara qui.

La staffetta 4×400 donne composta da Anna Polinari, Ayomide Folorunso, Virginia Troiani e Alice Mangione corre in 3:26.45 (Polinari 52.46, Folorunso 50.77, Troiani 52.37, Mangione 50.85), terza prestazione italiana assoluta di sempre, che vale il 7° posto. Il miglior piazzamento di sempre in un Mondiale in questa disciplina.

L’oro va agli USA in 3:17.79, ottava prestazione iridata di sempre, con uno strabiliante split di 47.91 attribuito a Sydney McLaughlin, oro con record del mondo nei 400hs. La Giamaica è argento (3:20.74), la Gran Bretagna è bronzo (3:22.64).

Una spedizione positiva per la Nazionale italiana, che ottiene molti finalisti e punti. L’oro di Massimo Stano riporta il tricolore sul gradino più alto del podio dopo 19 anni – l’ultimo a riuscirci fu Giuseppe Gibilisco nel salto con l’asta, a Parigi 2003 –, e rimette la squadra maschile nel medagliere a 13 anni da Berlino 2009, con la medaglia “a posteriori” di Giorgio Rubino nei 20 km di marcia. E sempre da 13 anni non si vedeva più di un podio nella stessa edizione: qui oro di Massimo Stano e bronzo di Elena Vallortigara nel salto in alto.

Il punteggio complessivo per l’Italia è di 39 punti, 12° posto nella speciale classifica che assegna 8 punti al primo classificato di ogni gara e un punto all’ottavo, il miglior risultato dal 2003 (stesso punteggio). I finalisti sono 10, divisi in maniera equa tra uomini e donne, eguagliando ancora Parigi 2003, e riportando la squadra italiana in doppia cifra dopo 9 edizioni. Nel medagliere l’Italia è al 19° posto.

Arrivano due record del mondo che chiudono in bellezza la manifestazione.

Lo svedese Armand “Mondo” Duplantis supera i 6,21m nel salto con l’asta maschile, migliorando di un centimetro il precedente primato iridato, stabilito da lui stesso lo scorso marzo a Belgrado. Un campione straordinario, che dispensa primati del mondo con regolarità, continuando a migliorarsi in modo disarmante, e che si conferma, come se ce ne fosse bisogno, il migliore al mondo. L’argento va al collo dello statunitense Chris Nilsen (5,94m), il bronzo al filippino Ernest Obiena (stessa misura di Nilsen, ma con un errore in più). Si tratta della prima medaglia mondiale di sempre per le Filippine.

La nigeriana Tobi Amusan stupisce nei 100hs donne, correndo in semifinale in 12.12 (+0.9), otto centesimi meglio del primato mondiale precedente della statunitense Kendra Harrison del luglio 2016 (12.20). In finale, ancora un crono stupefacente per la nigeriana, oro in 12.06, tempo però realizzato con vento oltre il limite (+2.5). La giamaicana Britany Anderson taglia il traguardo al 2° posto in 12.23.224, argento, e la campionessa olimpica, la portoricana Jasmine Camacho-Quinn, è bronzo in 12.23.229, battuta per soli cinque millesimi di secondo dalla Anderson.

Tra i pochi campioni Olimpici a ripetersi un anno dopo vincendo il mondiale, c’è la tedesca Malaika Mihambo, oro nel salto in lungo donne con un balzo a 7,12m (+1.0), e un altro valido a 7,09m. Argento alla nigeriana Ese Brume (7,02m), bronzo a sorpresa alla brasiliana Leticia Oro Melo, con il personale portato a 6,89m.

Nel decathlon, arriva la prima medaglia francese grazie al primatista del mondo Kevin Mayer che conquista il secondo titolo iridato in carriera, con un notevole punteggio di 8816, sfruttando anche l’infortunio del campione Olimpico della specialità, il canadese Damian Warner. L’argento va all’altro canadese in gara, Pierce Lepage (8701 punti), il bronzo allo statunitense Zachary Zimiek (8676 punti).

Nei 5.000 metri maschili, c’è il riscatto del norvegese Jakob Ingebrigtsen che, dopo aver perso i 1.500m per mano del britannico Wightman, vince con il crono di 13:09.24, correndo un ultimo giro in 54 secondi. Il keniano Jacob Krop è argento, l’ugandese di stanza in Italia Oscar Chelimo è bronzo.

Nella finale degli 800m donne, la statunitense Athing Mu vince con più fatica di quanto ci si aspettasse sulla britannica Keely Hodgkinson: solo otto centesimi di secondo (1:56.30 per la Mu, miglior prestazione mondiale 2022, 1:56.38 per Hodgkinson). Terza la keniana Mary Moraa in 1:56:71. Una gara velocissima, con le prime cinque che corrono in meno di 1:58.

L’oro della staffetta 4×400 maschile va agli Stati Uniti d’America (Godwin, Norman, Deadmon, Allison) in 2:56.17. La Giamaica è argento (2:58.58) e il Belgio bronzo (2:58.72).

Gli USA vincono la classifica a punti: gli statunitensi dominano il Mondiale di casa con 33 medaglie (13 d’oro), 65 finalisti, addirittura 328 punti. Giamaica (110 punti) ed Etiopia (106 punti) chiudono il trio di testa.

Con il primato iridato di Armand Duplantis si chiudono questi bellissimi Mondiali 2022 di Eugene. Ma non c’è tempo per le vacanze per gli azzurri. Testa al prossimo importante appuntamento internazionale in questa intensa estate per l’atletica: gli Europei 2022 di Monaco di Baviera, che si disputano dal 15 al 21 agosto, dove l’Italia punta a ottenere ottimi risultati.

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Giornalista, onnivora di cultura a 360º. Lavoro nel campo dei media, in particolare nel mondo dell'informazione e social. Lo sport è una delle mie tante passioni, coltivata sul campo, sui libri e sullo schermo.

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