Medaglia d’argento e un record da conservare gelosamente nella memoria. Elena Vallortigara incanta tutti nella decima tappa della Diamond League di Londra con un 2.02 che entra nella storia del salto in alto azzurro. Prima di lei solo altre 3 atlete italiane avevano raggiunto il club dei 2 metri: Sara Simeoni, Alessia Trost e Antonietta Di Martino. Vince la russa Mariya Lasitskene-Kuchina, la campionessa mondiale deve salire fino a 2.04 per battere l’azzurra.

Fonte: youtube

UN SALTO TRA LE NUVOLE

Londra, pedana del salto in alto. L’asticella è salita a 2.00 e Elena Vallortigara è al suo terzo tentativo sulla misura. Ormai restano solo in due, lei e Mariya Lasitskene-Kuchina che è passata al secondo salto. Elena si chiude nella sua bolla e va. Partenza, progressione e stacco. Elena atterra sul materasso. Un urlo, le mani al volto, l’asticella che è ancora al suo posto. Elena si lascia cadere, rannicchiata, troppo bello per crederci. Troppo bello per essere svegliata. La Vallortigara è la prima azzurra dopo 7 anni a superare i due metri, da quella finale mondiale di Daegu in Corea del Sud con Antonietta Di Martino medaglia di bronzo. L’atleta azzurra però non si accontenta, si rimette in piedi, riceve gli abbracci delle colleghe, torna in pedana e lancia la sfida alla Lasitskene. Se vuoi, vieni a prendermi, sembra dire. Si va a 2.02. Ancora una volta terzo salto. Di nuovo partenza, progressione e stacco. Un altro urlo, l’asticella che la guarda benevola. Poi la veneta classe 1991 nasconde il volto nel materasso. Cosa hai fatto Elena? Cosa hai fatto? Hai volato! Sono 2.02. Seconda italiana di tutti i tempi ad appena un centimetro dalla Di Martino (2.03 outdoor, 2.04 indoor), sei centimetri oltre il suo personal best stagionale, davanti anche a un mito come Sara Simeoni (2.01). Una progressione da antologia iniziata a Siena il 25 aprile con 1.94, migliorato a 1.96 appena il 6 giugno scorso in Olanda e ora, dopo tre mesi, è nell’olimpo del salto in alto. Ad essere precisi tre mesi e 8 anni. Dopo risultati di spessore a livello giovanile (bronzo allievi, bronzo junior e record italiano di categoria nel 2010)  Elena sembra spegnersi. Infortuni, stagioni negative e tutto che pare remarle contro la portano ai margini dei radar del settore. Nel 2016 la scelta di cambiare e trasferirsi a Siena sotto la guida di Stefano Giardi. Una scelta che si è rivelata vincente. La sua rinascita è sotto gli occhi di tutti. La campionessa del mondo russa, per battere questa azzurra dal carattere d’acciaio, deve mettere in campo tutte le sue armi per raggiungere i 2.04. Nemmeno questo però spegne l’enorme sorriso di Elena. Adesso tutto può succedere agli Europei di Berlino, con l’Italia pronta a guardare con speranza la pedana del salto in alto dove Elena Vallortigara si presenta come seconda nelle liste mondiali ed europee stagionali.

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Giulia Cannarella
Giornalista pubblicista, collaboratrice per Runner's World Italia. In precedenza redattrice per Agr-agenzia giornalistica radiotelevisiva e collaboratrice per la Gazzetta dello Sport inserto Milano-Lombardia

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