Il 2018 della Coppa del Mondo si è aperto nel weekend appena trascorso sul tracciato di Oberhof, Germania: gli azzurri della FISI, Federazione Italiana Sport Invernali, cominciano il nuovo anno nel migliore dei modi.
BIATHLON, COPPA DEL MONDO: IL NUOVO ANNO INIZIA DA OBERHOF
La Coppa del Mondo di biathlon ricomincia dal tracciato tedesco di Oberhof, Turingia. Dopo una stagione 2017-2018 iniziata con gli azzurri subito protagonisti, a podio all’esordio nella staffetta mista, dunque nuovamente con Alexia Runggaldier, terza nella sprint di Hochfilzen, e Lisa Vittozzi, terza nell’inseguimento a Le Grand Bornand, è “il momento della verità”: quale futuro per l’Italia del biathlon in questo 2018?
SPRINT MASCHILE E FEMMINILE: LE PRIME GARE DEL 2018 DELLA COPPA DEL MONDO DI BIATHLON
Il lungo weekend di Oberhof si è aperto con le gare sprint: giovedì la femminile e venerdì quella maschile. A vincere la prima gara dell’anno è stata Anastasiya Kuzmina. La slovacca, al terzo successo stagionale, arrivato dopo un’ottima prestazione, con un solo errore al poligono, consolida dunque il primo posto stagionale. Alle sue spalle chiudono l’intramontabile finlandese Kaisa Makarainen, seconda, e la ceca Veronika Vitkova, terza; sedicesima Dorothea Wierer, prima tra le azzurre, mentre Federica Sanfilippo, Lisa Vittozzi e Nicole Gontier chiudono, rispettivamente, trentanovesima, cinquantunesima e ottantunesima.
Spazio, il giorno successivo, venerdì, ai biatleti. Primo Martin Fourcade, non una sorpresa, cui segue il duo danese Emil Svendsen, secondo, e Johannes Boe, terzo, più che mai principale contender di Fourcade. Sesto Lukas Hofer, al quinto piazzamento fra i migliori undici in nove gare, «contento perché quest’anno [sta] trovando una bella continuità di rendimento». Ventiduesimo, tra gli altri azzurri in gara, Dominik Windisch, quarantunesimo Thomas Bormolini, settantunesimo Thierry Chenal e novantacinquesimo Giuseppe Montello.
DOROTHEA WIERER SECONDA NELLA PURSUIT
Ancorché non ne abbia mai avuto bisogno, c’è da credere che la Germania porti assai bene a Dorothea Wierer: l’azzurra, infatti, dopo il terzo posto di Hochfilzen nella sprint lo scorso 8 dicembre, torna sul podio, chiudendo seconda nella 10km pursuit. Grazie ad una serie al poligono impeccabile, Dorothea ha chiuso a poco più d’un minuto di distacco dalla Kuzmina, al secondo successo consecutivo, staccando di sei la terza classificata, Vita Semerenko, classificandosi, dunque, quarta nella graduatoria generale di Coppa del Mondo. Trentaseiesima Lisa Vittozzi (decima nella generale) e quarantacinquesima Federica Sanfilippo.
Pursuit maschile, invece, che ha scritto l’ennesima pagina della fiammeggiante rivalità Fourcade-Boe che sta monopolizzando la Cdm dei biatleti. Ad esultare, per la seconda volta nel weekend, il francese, ancorché per soli sei secondi; mentre chiude al terzo posto, dietro Johannes, suo fratello Tarjei Boe. Sesto, autore d’una grande prestazione, due soli errori al poligono ed un minuto e ventuno di ritardo, Lukas Hofer; quarantunesimo Thomas Bormolini e quarantottesimo Dominik Windisch.
ITALIA SECONDA NELLA STAFFETTA MASCHILE
Il weekend di Oberhof si è concluso con le staffette, maschile e femminile. In quest’ultima, la miglior compagine è stata quella francese: formato da Bescond, Chevalier, Aymonier e Braisaz, il quartetto transalpino si è imposto con trentadue secondi di vantaggio sulla Germania padrona di casa, seconda, e quarantotto sulla Svezia. Seste Lisa Vittozzi, Dorothea Wierer, Nicole Gontier e Federica Sanfilippo, con l’amaro in bocca. Le biatlete azzurre, infatti, dopo la fuga iniziale firmata Vittozzi e Wierer, condita da due serie al poligono molto precise, hanno subito la rimonta, complice una Gontier in difficoltà al tiro, chiudendo poi con la Sanfilippo a due minuti dalle vincitrici.
Ma la vera sorpresa del weekend azzurra arriva dalla staffetta maschile: Thomas Bormolini, Lukas Hofer, Dominik Windisch e Thierry Chenal chiudono il weekend tedesco secondi. Meglio di loro solo la Svezia, in un podio completato dalla Danimarca. Ottimo risultato per gli azzurri: fenomenali al tiro, più forti anche della fitta nebbia abbattutasi sulla gara, la quale ha reso molto difficoltose le sessioni al poligono. «Era veramente difficile vedere il bersaglio per la nebbia» ha spiegato Windisch, «era come sparare ad occhi chiusi. La gare a squadre si confermano un nostro punto di forza»: «frutto del lavoro d’insieme e del gruppo che si è formato» secondo Hofer. Il «primo podio in carriera, un’emozione incredibile» sia per Thomas Bormolini, che per Chenal. Quest’ultimo, da poco nel circuito della Coppa del Mondo, confessa: «Ho visto Windisch arrivare al cambio in testa, con margine sugli avversari, e mi è venuta tensione, gambe dure. Tuttavia al poligono ho sparato bene e ho tirato un sospiro di sollievo. Nel secondo poligono in piedi ho preso i primi tre, poi ho cominciato a pensare all’occasione che avevo, così ho iniziato a sbagliare. Non riesco ancora a realizzare bene quello che abbiamo fatto, mi tremano le gambe».
L’Italia torna sul podio della staffetta maschile a sei anni di distanza (l’ultima volta fu a Oberhof nel gennaio 2012) dal successo targato Christian De Lorenzi, Lukas Hofer, Dominik e Markus Windisch, a dimostrazione di come la commistione tra “vecchio” e “nuovo”, tra campioni affermati e giovani promesse, stia funzionando, sia tra biatlete che tra biatleti: il futuro, come il 2018, è qui.
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