Si è da poco conclusa l’Amstel Gold Race 2018. Vittoria al danese Michael Valgren, davanti a Roman Kreuziger ed Enrico Gasparotto. Riviviamo le emozioni della corsa danese.

Michael Valgren (fonte limfjordupdate.dk)

VALGREN ROMPE IL SORTILEGIO

Il tabù è stato infranto. Michael Valgren si prende una rivincita straordinaria nella corsa che lo aveva visto arrivare secondo due anni fa. Quell’arrivo era sembrato tanto una sorta di maledizione per un corridore resistente e dallo spunto veloce. Oggi, il danese dell’Astana si toglie una grande soddisfazione. Merito anche di una gara divenuta incontrollabile a causa del cambio di percorso, con il Cauberg posto a 20 chilometri dal traguardo, venendo meno alla tradizione che prevedeva lo strappo olandese come giudice severo. Tracciato diverso, tattiche diverse. Così, sono i fuggitivi della prima ora, Willie Smit (Katusha – Alpecin), Tsgabu Grmay (Trek – Segafredo), Matteo Bono (UAE Team Emirates), Oscar Riesebeek (Roompot – Nederlandse Loterij), Marco Tizza (NIPPO – Vini Fantini – Europa Ovini), Preben Van Hecke (Sport Vlaanderen – Baloise), Bram Tankink (Lotto NL – Jumbo), Lawson Craddock (EF – Drapac) e Eddie Dunbar (Aqua Blue Sport) a prendersi i riflettori inizialmente. Dietro si nota una sorta di timore generale nel compiere la prima mossa. I grandi favoriti si studiano reciprocamente e dunque spazio agli outsiders: attaccano Enrico Gasparotto e Roman Kreuziger. I due rientrano sulla testa della corsa. Sull’ultimo passaggio sul Cauberg la corsa esplode. Cedono Greg Van Avermaet e Philippe Gilbert, mentre Alejandro Valverde si fa largo, seguito dal campione del mondo Peter Sagan, dal danese Jakub Fuglsang, dal belga Tim Wellens e dal francese Julien Alaphilippe. Questi corridori rientrano sui primi e la gara si fa ulteriormente movimentata. Ai meno 6 attacca Fuglsang, ma viene ripreso dal gruppo. Il ritmo è blando ed offre la possibilità ad altri corridori di rientrare, mentre gli attaccanti della prima ora si staccano. È questione di attimi. Quello buono lo coglie Valgren, rientrato sui primi in sordina e prontamente scattato dopo una finta del compagno Fuglsang. Lo segue solamente Kreuziger. Prova a rientrare su di loro un coraggioso Gasparotto, ma la sua azione è vana e deve accontentarsi del terzo posto. L’avvicinamento dell’italiano mette in crisi i nervi di Kreuziger, che, a sorpresa, si mette in testa, offrendo a Valgren l’opportunità di prendergli la scia per poi batterlo allo sprint. Una beffa amara. Festeggia il buon Michael: oggi la birra dell’Amstel Gold Race ha un sapore decisamente speciale.

CHE CORAGGIO PER GASPAROTTO!

L’edizione 2018 non è stata piacevole come quella del 2012 o del 2016, ma Enrico Gasparotto non può non ritenersi soddisfatto. Il corridore nativo di Sacile ha corso con generosità, tentando a più riprese di scremare il gruppo e di muoversi attivamente. Sulle strade olandesi, l’azzurro della Bahrain Merida sembra veramente trovarsi a casa. Notevole la disinvoltura con cui ha interpretato la propria gara, dimostrando che Vincenzo Nibali può contare su una squadra assolutamente valida. Gli è mancata la vittoria. Colpa di un attimo. Puntualità e tempismo: con queste armi, Enrico ha trionfato due volte sul Cauberg e per un errore di valutazione stecca l’appuntamento con il tris. Così è il ciclismo.

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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