Dopo l’annuncio della possibile chiusura a fine stagione, torna il sereno in casa Cannondale-Drapac: la squadra statunitense, che ha in rosa svariati italiani, proseguirà l’attività. Tutti i dettagli.

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Fonte foto: direttaciclismo.it

CANNONDALE-DRAPAC, TORNA IL SERENO: NUOVO SPONSOR PER GLI STATUNITENSI

Il caso era scoppiato nel bel mezzo della Vuelta, e poco dopo che Davide Villella aveva conquistato quella maglia a pois che ha portato fino al traguardo di Madrid. ”Non stiamo riuscendo a trovare uno sponsor per il 2018. Con questa situazione la squadra potrebbe chiudere, e abbiamo deciso di liberare sin da ora corridori e staff dai contratti”: erano state queste le parole di Jonathan Vaughters, boss della Cannondale-Drapac, una squadra con svariati italiani in rosa che rischiava seriamente di chiudere i battenti. A queste parole era seguito lo stupore di svariati corridori, su tutti Pierre Rolland che aveva svelato di ”aver rifiutato molte offerte in estate perchè avevo un contratto fino al 2018” e di ”trovarsi in una situazione difficile”: Rolland in difficoltà dunque, ma peggio di lui era messo Rigoberto Uran, che aveva rinnovato fino al 2020 pochi giorni prima dell’annuncio di Vaughters. Pochi giorni dopo, però, tutto è cambiato grazie all’amore dei tifosi per una squadra che ha disputato un ottimo 2017, mettendo in mostra corridori come Formolo, Uran, Woods, Villella, Bettiol e un ritrovato Taylor Phinney: sono stati proprio i tifosi, attraverso una campagna Twitter con tanto di hashtag #saveArgyle e con una proposta di crowdfunding, a dare la spinta decisiva per l’arrivo di un nuovo sponsor per la squadra di proprietà del gruppo Slipstream. Uno sponsor che sarà anticonvenzionale, dato che si tratta del gruppo EF-Education First, un’azienda che si occupa dell’organizzazione di corsi linguistici e dell’insegnamento delle lingue straniere in svariati paesi: sarà proprio questo il nuovo marchio ”base” della Cannondale-Drapac, che nel 2018 prenderà il nome di EF Education First-Drapac p/b Cannondale. Il vecchio e il nuovo, in quella che secondo Vaughters ”è la partnership perfetta per una squadra come la nostra, che coltiva i giovani talenti”.

CANNONDALE-DRAPAC, IL PUNTO DOPO LA MINI-DIASPORA. E ARRIVA MODOLO

Il cambio nome dunque salva la Cannondale-Drapac, e consentirà di trattenere Rigoberto Uran, Michael Woods, Pierre Rolland e altri big della rosa, ma intanto c’è già stata una piccola diaspora nella squadra statunitense, che ha perso tutti i suoi talenti italiani. Lasceranno nel 2018, infatti, Davide Formolo, Davide Villella e Alberto Bettiol, tutti pronti a spiccare un deciso salto di qualità e diventare protagonisti altrove: Bettiol, reduce da un grande Mondiale, vestirà la maglia della BMC, mentre Villella migrerà in Astana e Formolo sarà uno dei futuri capitani della Bora-Hansgrohe, dividendo lo spogliatoio con Peter Sagan. Per tre italiani che salutano, uno in arrivo, che risponde al nome di Sacha Modolo: il velocista lascerà la UAE Team Emirates (che ha preso Kristoff, quindi non se la passa male, anzi) e approderà nelle fila della Green Argyle nel tentativo effettuare quel salto di qualità che tutti si aspettano da lui.

Perchè Modolo, che pure ha vinto 49 corse in carriera (dal passaggio nei pro’ datato 2010), due tappe al Giro d’Italia e una al Giro di Svizzera davanti a Sagan (nel 2017 è arrivato 6° al Fiandre), non ha mai espresso il potenziale mostrato a inizio carriera, e ora è atteso da un miglioramento. Ne è consapevole lui stesso, che ha rilasciato parole ambiziose dopo l’ufficialità del suo passaggio alla Cannondale per il 2018: ”L’arrivo in questa squadra rappresenta un grande cambiamento, è ciò che mi serviva dopo 4 anni con Beppe Saronni, che ringrazierò sempre perchè gli devo tutto. Avevo bisogno di nuovi stimoli e li troverò qui: trovo una squadra che crede in me, che mi darà tante responsabilità e con la quale voglio costruire nuove vittorie. Ho l’obiettivo di finalizzare il lavoro del team negli sprint, e lavorerò duramente per ripagare la fiducia che la Cannondale ha riposto in me”.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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