Marc Hirschi non si ferma più: lo svizzero della Sunweb conquista anche la Freccia Vallone 2020, battendo allo sprint Benoit Cosnefroy e Michael Woods.

Marc Hirschi vince la Freccia Vallone 2020 (fonte profilo Twitter team Sunweb)

Il Tour de France difficilmente stecca nei battesimi. Vincere una tappa alla Grande Boucle non è un’impresa da poco e Marc Hirschi lo sa bene, dato che ha conosciuto per due volte l’amarezza di chi accarezza il successo prima di farselo sfuggire di mano. Ma dopo essersi sbloccato, l’allievo di Fabian Cancellara sembra aver cambiato marcia. Ai due acuti in terra francese, lo svizzero della Sunweb ha unito il terzo posto al Mondiale e, oggi, la Freccia Vallone con un allungo perentorio nel finale. Battuti negli ultimi metri Benoit Cosnefroy (Ag2R) e Michael Woods (EF Education First). Brutte notizie dall’Amstel Gold Race: la gara olandese è stata cancellata dal calendario 2020.

LA GARA

Cambia la collocazione della gara, non più ad aprile, ma a settembre a causa dell’emergenza Covid. Non ci si sottrae alla consueta legge del muro di Huy, lo strappo di 1.300 metri con pendenza media del 9,6% e punte del 20%, che decide il vincitore sulla sua sommità. L’edizione è particolare anche perché non sono presenti i due dominatori degli ultimi anni: Alejandro Valverde e Julian Alaphilippe. Mauri Vansevenant (Deceuninck – Quick-Step), Aaron Van Poucke (Sport Vlaanderen – Baloise), Mathijs Paasschens (Bingoal – Wallonie Bruxelles) e Marlon Gaillard (Team Total Direct Energie) animano la corsa con una fuga che tocca due minuti di vantaggio prima di perdere elementi nel finale. Solamente Vansevenant resiste fino alla fine prendendosi grandi rischi, compresa un’uscita di strada. Alle sue spalle esplode la corsa con il contropiede di Rigoberto Uran (EF Education First). Il colombiano riprende Vansevenant, ma i due devono arrendersi di fronte alla rincorsa del gruppo che rinviene su di loro proprio ai piedi del muro di Huy. Lo strappo finale vede l’assalto di Woods negli ultimi 700 metri. Il tentativo del canadese non screma del tutto il drappello di avversari e diventa il trampolino ideale per Hirschi. Lo svizzero cambia marcia e vola verso una nuova vittoria.

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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