Dopo la tre giorni ungherese, il Giro riparte dalla Sicilia con Mathieu van der Poel in rosa e il primo arrivo in salita: la corsa affronta l’ascesa verso l’Etna, che potrebbe dare le prime risposte sullo stato di forma dei big. 

GIRO D’ITALIA 2022, 4A TAPPA: KÄMNA DOMA L’ETNA

Dopo la tre giorni ungherese e il giorno di riposo, il Giro d’Italia riparte dalla nostra penisola e sbarca in Sicilia. La corsa rosa scatta da Avola, per percorrere i 172km che porteranno verso l’Etna, con l’arrivo al Rifugio Sapienza. L’ascesa verso il vulcano avviene da un versante inedito, coi primi 12km abbastanza pedalabili e un tratto durissimo intorno agli 8km dall’arrivo, che porta la pendenza intorno al 14%, prima di tornare su pendenze più dolci nel finale: nel complesso, la pendenza è del 5.9%, con punte al 14% nei 22.9km d’ascesa verso 1.892m d’altitudine. Si parte, e c’è subito un ritiro eccellente: Miguel Angel Lopez, già sofferente per un problema muscolare, alza bandiera bianca e lascia i gradi di capitano dell’Astana a Vincenzo Nibali. 

La tappa viene scandita da una fuga con 14 uomini, sottovalutata dal gruppo, che inizialmente consente ai fuggitivi di andare a 10′ di vantaggio e poi li tiene a lungo “a bagnomaria” con sei/sette minuti di margine, consentendogli di giocarsi la vittoria di tappa. All’attacco Calmejane (Ag2r), Oldani (Alpecin), Conti (Astana), Kämna (Bora), Villella e Rochas (Cofidis), Camargo (EF), Fetter (Eolo), Taaramae (Intermarché), Cataford (Israel), Leemreize (Jumbo-Visma), Moniquet (Lotto), Vansevenant (Quickstep) e Lopez (Trek), col 22enne Vansevenant (43″ da VDP) a lungo maglia rosa virtuale. I fuggitivi procedono di comune accordo fino al traguardo volante di Biancavilla, dove l’accordo si rompe: Oldani va all’attacco e nessuno si prende la briga di inseguirlo con prontezza, consentendo così all’italiano dell’Alpecin di attaccare la salita con un minuto di vantaggio e sei minuti sul gruppo. L’inseguimento dei contrattaccanti si organizza a inizio salita: Lopez, Kämna, Taaramae, Vansevenant, Leemreize e Moniquet staccano i compagni d’avventura e procedono all’inseguimento, portandosi a 43” e scatenando la reazione di Oldani, che ai 12km ha nuovamente 1’06” di margine.

Tappa nella tappa alle loro spalle: il gruppo non fa una grande andatura inizialmente, con Van der Poel che si rialza appena inizia la salita portandosi nel gruppetto dei velocisti, ma tutto cambia intorno ai 15-16km dall’arrivo, quando la INEOS cambia bruscamente ritmo con Narvaez. Ne fa le spese Sobrero (maglia bianca) e come lui tanti altri, col gruppo che mantiene solo una quarantina d’unità. Cambia la situazione anche in testa: Juan Pedro Lopez (Trek) lascia sul posto i contrattaccanti e, con un grande passo, va a riprendere e staccare Oldani ai -10km, portandosi a 44” su quel che resta della fuga. Nuovo cambio di ritmo, invece, nel gruppo quando si arriva nel tratto più duro: INEOS rialza l’andatura con Castroviejo e Dumoulin cede di schianto, dicendo subito addio alle chances di vittoria finale. Cede anche Lorenzo Fortunato (sognava la top-10), col gruppo che si riporta sotto i quattro minuti da Lopez, inseguito da Kämna. Ed è proprio il tedesco a ribaltare l’esito della tappa, andando a riprendere Lopez, che gli concede la vittoria di tappa, visto che lo spagnolo prenderà la maglia rosa: Lennard Kämna vince sull’Etna, precedendo Lopez e Taaramäe, che chiude terzo a 34”. Il gruppo, composto da quindici unità e regolato da Carapaz, arriva a 2’37”: nelle sue fila non ci sono (oltre a Dumoulin) Pozzovivo (2’56”), Guillaume Martin (4’08”) e Nibali (4’52”), mentre Dumoulin crolla e arriva a 9’10”. 

GIRO D’ITALIA 2022: LOPEZ IN ROSA, DOMANI LO SPRINT

Lennard Kämna si prende la tappa, Juan Pedro Lopez (Trek) diventa la maglia rosa più giovane di sempre (24 anni) e riporta il simbolo del primato in Spagna per la prima volta dai tempi di Alberto Contador. Lo spagnolo guida con 39” su Kämna, 58” su Taaramäe e 1’42” su Simon Yates, ancora primo dei big precedendo Vansevenant (1’47”), Kelderman (1’55”), Pello Bilbao e Almeida (2′), Porte (2’04”) e Bardet (2’06”): il miglior italiano è Giulio Ciccone, 19° a 2’32”. E domani si torna ad assistere al duello tra le ruote veloci, nei 174km da Catania e Messina: spazio iniziale ai fuggitivi, con una prima parte vallonata e la salita di Portella Mandrazzi, ma poi tutti gli occhi saranno puntati sul duello tra Ewan, Cavendish e gli altri sprinter. 

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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