Il Giro d’Italia vive il suo ultimo arrivo in salita, che può regalare sorprese ed emozioni per la classifica generale: si parte da Verbania e si arriva sull’Alpe Motta, con Egan Bernal che deve difendere la sua maglia rosa.

GIRO D’ITALIA, 20A TAPPA: ASSOLO DI DAMIANO CARUSO

Dopo le scaramucce di ieri sull’Alpe di Mera, il Giro d’Italia vive l’ultima tappa di montagna, che può stravolgere la classifica: i big vogliono attaccare un Egan Bernal non al 100% e provare a riaprire il Giro in vista della cronometro di Milano. La strada per farlo c’è tutta, nei 164km da Verbania all’Alpe Motta, in Valle Spluga: 80km completamente pianeggianti, seguiti dalle salite verso Passo San Bernardino (24km, 6.2% medio) e Passo Spluga (8.9km al 7.3), che precedono un’ascesa finale al 7.6% con punte al 13% e un ultimo tratto interamente al 9%. Attaccano in nove: van der Hoorn (Wanty), De Bondt e Vervaeke (Alpecin), Pellaud (Androni), Visconti (Bardiani), Grossschartner (Bora), Albanese (Eolo), Jorgenson (Movistar) e Denz (DSM). Il gruppo lascia andare a cinque minuti la fuga, che esplode già sul San Bernardino: restano davanti Vervaeke, Grossschartner, Albanese e Visconti, con Pellaud che prima si stacca per un problema meccanico e poi rientra. INEOS controlla il gruppo, ma poi cambia qualcosa: il team DSM si porta in testa per imporre un gran ritmo, che fa staccare tra gli altri Vincenzo Nibali. Albanese passa per il primo sul GPM nella fuga, DSM attacca in discesa con Storer, Hamilton e Bardet, a cui si aggiungono Pello Bilbao e Caruso (Bahrain).

Il secondo del Giro attacca dunque Bernal, che apparentemente non reagisce: il volto del colombiano sembra una maschera di fatica e sofferenza, il ritmo di INEOS in discesa e sullo Spluga è blando, coi vari Narvaez e Castroviejo che non danno il contributo sperato. Bardet, Pello Bilbao, Storer e Caruso scollinano con 44” sul gruppo, che poi si riavvicina in discesa col mezzo attacco di Vlasov (Astana) e riperde nel tratto più tecnico: il vantaggio è di 41” a inizio salita, con Pello Bilbao che finisce il suo lavoro e viene gratificato dal suo capitano con una pacca sulla spalla. Restano in testa solo Bardet e Caruso, con l’italiano che tira in solitaria vista la fatica del francese: a 35” il gruppo tirato da Martinez, con Bernal, Vlasov, Yates, Carthy e Almeida. Martinez accelera e restano solo Bernal e Yates, con 25” di ritardo da Caruso ai -3.8km: rientra Almeida, mentre prosegue il lavoro del gregario colombiano mentre Caruso prende 3” d’abbuono a Madesimo prima di una lieve discesa e del tratto duro nel finale. Ai -2km Damiano Caruso stacca Bardet e vola verso la vittoria di tappa: il ritmo di Martinez manda in crisi Simon Yates, che si stacca, mentre resiste Almeida. Caruso accelera e va a tutta, prendendo qualche secondo sugli inseguitori: Martinez continua a trascinare Bernal, e il duo riprende Bardet che si è piantato, ma ormai Caruso è lanciato verso la vittoria di tappa.

Sesto successo italiano al Giro d’Italia, con Damiano Caruso che si prende Alpe Motta dopo un attacco pazzesco: il siciliano non riesce a riaprire il Giro d’Italia, perchè sarà impossibile riprendere due minuti a Bernal nella cronometro, ma vince una strepitosa tappa! Bernal chiude secondo a 24” e vince il Giro 104: 35” per Martinez e Bardet, 41” per Almeida e 51” per Simon Yates, mentre Vlasov chiude a 1’13” e Hugh Carthy arriva a 1’29”. Nei dieci anche uno strepitoso Lorenzo Fortunato, che dimostra di non aver vinto per caso sullo Zoncolan, restando coi primi e chiudendo a 2’09”.

GIRO D’ITALIA: BERNAL IPOTECA LA VITTORIA, DOMANI LA CRONO FINALE

Egan Bernal ipoteca la vittoria del 104° Giro d’Italia: impossibile che Caruso, più bravo di lui a cronometro, gli recuperi due minuti. Egan Bernal può dunque iniziare un blando festeggiamento, e guida con 1’59” su Damiano Caruso e 3’23” su Simon Yates, un podio che non cambierà domani. Quarto Vlasov a 7’07”, precedendo Bardet (7’48”), Martinez (7’56”), Carthy (8’22”), Almeida (8’50”), Foss (12’39”) e Dan Martin (16’48”): il grande scossone di domani potrebbe arrivare proprio dal portoghese della Deceuninck-Quickstep, molto più bravo a cronometro di chi lo precede e potenziale 4°/5°. Il Giro d’Italia si concluderà con una cronometro di 30.3km da Senago a Milano, nella giornata che incoronerà un Bernal che deve anche ringraziare lo strepitoso lavoro di Daniel Martinez: lo scalatore e gregario l’ha tenuto in piedi nella sua giornata peggiore, e oggi gli ha consentito di limitare i danni sull’azione dell’italiano.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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