La decima tappa della corsa rosa va al corridore della Groupama FDJ, davanti al campione italiano e Caleb Ewan. Caduta per la maglia ciclamino Pascal Ackermann

Arnaud Demare, vincitore della decima tappa del Giro (fonte Cycling Weekly)

Ha vinto il coraggio di rischiare. Ed in fondo non è casuale il detto secondo cui la fortuna aiuta gli audaci. Del resto, l’indecisione non fa parte del mondo di Arnaud Demare. Il velocista francese della Groupama FDJ è un corridore capace di grandi numeri o di flop inaspettati. Oggi, il francese trova il colpo di pedale giusto e beffa Elia Viviani (Deceuninck Quick-Step) e Caleb Ewan (Lotto Soudal) sul traguardo di Modena. Il campione transalpino si impone con un’intuizione straordinaria in una volata divenuta monca a causa di una caduta all’ultimo chilometro. Il capitombolo fagocita i sogni di gloria di Pascal Ackermann. La maglia ciclamino esce letteralmente a brandelli dalla caduta, ma il corridore tedesco della Bora Hansgrohe riesce ad arrivare al traguardo. Preoccupano le condizioni di Matteo Moschetti (Trek-Segafredo), rimasto a terra dopo la caduta. Non cambia il padrone della maglia rosa, sempre sulle spalle di Valerio Conti.

GARA

Si parte e si arriva in Emilia Romagna, la regione protagonista di questo Giro. La Ravenna-Modena non è tappa per i fuggitivi. Luca Covili (Bardiani-CSF) e Sho Hatsuyama (Nippo Vini Fantini Faizanè) evadono presto dal gruppo e conducono la corsa per buona parte dei 145 chilometri previsti dal percorso odierno. La mancanza di asperità rende ulteriormente complicato il loro compito, con le formazioni dei fuggitivi che non perdono di vista la vittoria. Ai meno 35 la fuga si conclude e si inizia a preparare la volata. Ai meno due il lungo rettilineo finale lancia le squadre dei velocisti. Almeno fino al cartello rosso che indica i 1000 metri finali. Poi si scatena l’inferno, con Ackermann a terra. Demare fiuta l’occasione, trova il pertugio giusto e si infila. Dall’altro lato della strada, Viviani ed Ewan si marcano, perdono l’attimo e quando si fanno sotto è ormai tardi. Il veronese supera l’australiano, ma non il francese, vincitore della Sanremo 2016. Un altro secondo posto, un’altra beffa. All’improvviso, Elia sembra aver perso il tocco magico. Ma domani, a Novi Ligure, Viviani può riprovarci. In fondo, domani è un altro giorno…

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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