Il Giro d’Italia vive il suo secondo arrivo in salita, affrontando il Colle San Giacomo e arrivando sulla parte “alta” di Ascoli: pioggia e vento rendono la tappa molto insidiosa, il film della 6a frazione, che mostra un Bernal in grande spolvero.

GIRO D’ITALIA, 6A TAPPA: GINO MÄDER ESULTA, DUELLO TRA BERNAL E REMCO

Una vittoria che ha il sapore della rivincita. Il 13 marzo Gino Mäder aveva la vittoria in pugno in una delle tappe adatte ai fuggitivi della Parigi-Nizza: Primoz Roglic, in versione asso pigliatutto, aveva però effettuato il più inesorabile degli sprint, superandolo a 20m dall’arrivo e lasciandolo di sasso. Roglic aveva pagato la sua hybris, in un contrappasso dantesco, con un tracollo surreale (due cadute e gara persa) nell’ultima tappa della corsa francese, mentre Gino Mäder si è ripreso il maltolto oggi vincendo la 6a tappa del Giro d’Italia. La corsa rosa parte dalle Grotte di Frasassi e arriva ai 1.090m del Colle San Giacomo, che guarda Ascoli dall’alto, dopo 160km esatti: i corridori affrontano la dura salita di Forca di Gualdo (10.4km al 7%, punte al 12% con una discesa tecnica) e la più agevole ascesa verso Forca di Presta (4.8km al 4.2%) prima dell’asperità finale: Colle San Giacomo misura 15km, con una prima parte pedalabile e un tratto finale al 10%, per una pendenza complessiva del 6.1%. Dopo le schermaglie iniziali, partono in otto: Ravanelli (Androni), Janssens (Alpecin), Mäder e Mohoric (Bahrain), Guglielmi (FDJ), Cataldo (Movistar), Mollema (Trek) e Gougeard (Ag2r), questi ultimi dopo un breve inseguimento al sestetto originale. Il vantaggio massimo sfiora i cinque minuti, poi l’INEOS effettua un’azione a sorpresa nella discesa verso Forca di Presta: il gruppo si spezza in tre tronconi, il Rosso (anzi, rosa: era il leader) di Buja resta indietro e perderà un quarto d’ora o poco più. L’azione è comandata da Ganna, e il gruppo in pochissimi km mangia due minuti ai fuggitivi.

Quando il vantaggio scende a tre minuti, però, la INEOS fa rifiatare Ganna e partono in tre: Ciccone, Bardet e Bettiol raggiungono 45” di vantaggio sul gruppo, poi vengono ripresi appena prima della salita decisiva. Nella fuga, intanto, erano rimasti quattro corridori: Mohoric, Mollema, Cataldo e Mäder, con lo sloveno a tirare per il compagno di squadra. Duello a distanza dunque sul Colle San Giacomo: Mollema, Mäder e Cataldo lo approcciano con due minuti sul gruppo, tirato da… Ganna. Il lavoro di Pippo riduce ancora il margine, però poi la benzina del campione del mondo a cronometro si esaurisce e i successivi uomini INEOS non sono incisivi: nè Castroviejo, nè Moscon riescono a fare la differenza, e così il peso dell’inseguimento passa sulle spalle della Deceuninck-Quickstep con Masnada e Almeida, già uscito di classifica. Deceuninck-Quickstep che era stata protagonista di un episodio assurdo: Pieter Serry si sfila, l’ammiraglia della BikeExchange lo travolge e rischia di fargli molto male. Per fortuna il corridore non riporta conseguenze, mentre la corsa si infiamma: Daniel Martinez scatta prendendo in contropiede i Quickstep, ma la sua avventura non dura ed è solo un prodromo a ciò che sta per accadere. Egan Bernal va all’assalto, venendo seguito solo da Remco e Ciccone: si aggiungono in seconda battuta Vlasov, Martin e Buchmann, cedono Yates, Nibali e Hindley. Il gruppetto dei big si riduce a un quartetto con Daniel Martin, Egan Bernal, Giulio Ciccone (al quarto attacco negli ultimi quattro giorni, condizione pazzesca) e Remco Evenepoel, ora a 27” dall’unico leader: Gino Mäder aveva infatti staccato i compagni d’avventura. Stavolta, però, nessuna azione “crudele” dei big: lo svizzero della Bahrain-Victorious vince la sua prima tappa in un grande Giro, precedendo di 13” Bernal, Martin, Evenepoel e Ciccone. Staccati di 25” Martinez e un ottimo Caruso, a 29” invece ecco Vlasov, Valter e gli altri big: perde 47” Simon Yates, chiude a 57” Nibali che cede (virtualmente) i gradi di capitano a Giulio Ciccone. Scossoni anche nella classifica generale, che viene riscritta in toto: qualche scossone c’era già stato per i ritiri di Landa, Dombrowski e Sivakov, infortunati dopo le cadute di ieri.

GIRO D’ITALIA: ATTILA VALTER IN TESTA, LA NUOVA CLASSIFICA

Attila Valter sorprende tutti e si prende un’insperata maglia rosa. L’ungherese della Groupama-FDJ, autore di un ottimo avvio di corsa, è il nuovo leader: staccato di 11” ecco Evenepoel, con Bernal terzo a 16”. Seguono Vlasov (24”), Vervaeke (25”), Carthy (38”), Caruso (39”), Ciccone (41”), Dan Martin (47”) e Simon Yates che chiude la top-10 (49”): appena fuori dai dieci Formolo (55”), che precede Daniel Martinez (1’06”), Bardet e Soler (1’14”), Taaramae (1’32”), Buchmann (1’40”), Nibali (1’43”), Foss (1’53”) e Pello Bilbao (2’01”). 24° posto per Masnada (3’09”), che precede Jai Hindley, solo 25° a 3’29”: 28° e fuori classifica Joao Almeida a 4’49”. Domani 181km da Notaresco a Termoli, destinati in teoria ai velocisti: gli ultimi tre km in leggera ascesa, inaugurati da uno strappo al 10-12%, potrebbero però riservare qualche sorpresa dai finisseur. 

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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