La seconda tappa del Giro d’Italia 2017, che impegnava i corridori lungo i 221km da Olbia a Tortolì, ha incoronato Andrè Greipel: ecco il film della frazione che ha visto il tedesco strappare la maglia rosa a Lukas Pöstlberger. 

Lo sprint che ha incoronato Andrè Greipel (Fonte foto: lastampa.it)

GIRO D’ITALIA 2017: LA FUGA PREMIA TEKLEHAIMANOT, È LUI LA NUOVA MAGLIA AZZURRA

Da Olbia a Tortolì, attraverso 221km ricchi di saliscendi e in teoria favorevoli ai fuggitivi, anche se l’ultima asperità di giornata, il GPM di Genna Silana (1030m, ai quali si arriva dopo oltre 20km di salita al 3% di pendenza media) termina a 47km dal traguardo: una lontananza dall’arrivo che potrebbe premiare i velocisti, che sperano di poter effettuare il primo sprint veloce di questo Giro100, dopo l’azione a sorpresa di Lukas Pöstlberger nell’ultimo km della prima tappa. L’austriaco parte in maglia rosa (e difficilmente la manterrà, i cronometri hanno stabilito lo ”stesso tempo” all’arrivo di ieri), ma non è lui il protagonista dell’avvio di questa seconda frazione del Giro d’Italia: pronti-via, ed ecco l’attaccato di Lukasz Owsian della CCC Sprandi-Polkowice (formazione polacca) e Ilia Koshevoy della Wilier Triestina-Selle Italia. A loro si aggiungono ben presto Evgeny Shalunov (Gazprom-RusVelo), Simone Andreetta (Bardiani-CSF, la squadra di Pirazzi e Ruffoni, out per doping) e Daniel Teklehaimanot (Dimension Data), il grande protagonista di questa due giorni rosa: l’eritreo, bravo sulle salite e reduce da un biennio come miglior scalatore del Giro del Delfinato (nel 2015 ha inoltre vestito, per 5 giorni, la maglia a pois del Tour), è alla seconda fuga consecutiva, e vuole lasciare il segno. I fuggitivi raggiungono un vantaggio massimo di 6’40”, favoriti dalla lentezza atavica del gruppo maglia rosa (prime ore a 34km/h), che non vuole saperne di chiudere in tempi rapidi il buco, e punta alla volatona finale: i cinque battistrada restano così davanti fino alla salita di Genna Silana, durante la quale si rompe l’accordo tra di loro. Scinto ordina a Koshevoy di attaccare, e il corridore esegue (anche se con qualche reticenza): è una mossa, questa, che porta alla lunga il bielorusso, Shalunov e Teklehaimanot a restare davanti da soli, mentre dietro il gruppo rinviene. Il ricongiungimento è cosa fatta a 1km dal GPM, ma Teklehaimanot non ci sta a perdere l’occasione di vestire la maglia azzurra di leader degli scalatori: l’eritreo scatta (con un furore agonistico incredibile) verso la storia, e conquista i 15 punti decisivi per strappare il simbolo del primato al nostro Benedetti. Gli scalatori hanno un nuovo leader, e proprio lo sprint di Genna Silana sancisce la fine della fuga e il lungo viaggio verso la volata finale sul traguardo di Tortolì.

GIRO D’ITALIA 2017: LA VOLATA PREMIA GREIPEL, BAHRAIN-MERIDA PROMOSSA A PIENI VOTI

I corridori infatti, ora che il gruppo è compatto, sembrano proiettati verso il mantenimento dello status quo, e la preparazione dello sprint: il tentativo d’allungo di Martinelli e Haas dura pochissimo, ma a metà discesa ecco il primo vero tentativo di rompere gli schemi. Lo attua la Bahrain-Merida di Vincenzo Nibali, che alza parecchio il ritmo nei km finali, tentando di dare una prima scrematura al gruppo: l’effetto scatenato dall’attacco degli uomini dello Squalo dello Stretto è quello di tagliare definitivamente fuori dalla vittoria finale coloro che si erano staccati durante la salita, e quest’azione rischia di fare la prima vittima illustre del Giro d’Italia. Ilnur Zakarin perde terreno per una foratura, restando indietro di 25” circa, e non sembra in grado di rientrare fino al cambio della guardia finale: è proprio l’ultimo sussulto, quello che porta all’ascesa verso la testa del gruppo dei team dei velocisti, a provocare quel leggero calo del ritmo che fa rientrare il russo, autore di un autentico sprint per recuperare le ruote dei migliori, sfruttando anche il lavoro dell’intera Katusha-Alpecin. L’azione della Bahrain-Merida dunque risulta essere solo una mossa per saggiare la condizione dei propri gregari (Siutsou, Boaro e Agnoli su tutti) in vista dell’Etna (in programma martedì), ma anche una dimostrazione di forza: il team di Nibali ha dimostrato di poter spaccare la corsa anche su un terreno non adatto agli scalatori puri. Ma torniamo alla corsa, e alla volata finale: Greipel si ritrova con soli due compagni, e viene marcato a uomo da Caleb Ewan e Gaviria, i grandi rivali per il successo di tappa, con Modolo che invece ha tutta la Emirates ai suoi ordini. Lo sprint finale, però, vede l’azzurro perdersi totalmente (chiuderà 37°): e così, è Roberto Ferrari (UAE Team Emirates) il miglior azzurro sul traguardo sardo, con un 2° posto che lo rende il primo ”umano” alle spalle di Andrè Greipel, nuova maglia rosa del Giro del Centenario (4” su Pöstlberger, che ha tentato un nuovo colpo all’ultimo km, 8” su Ewan e Ferrari). Mostruosa la volata del tedesco della Lotto-Soudal, che approfitta dell’errore di Caleb Ewan, che toglie il piede dai pedali dopo un contatto con Gaviria e termina 9°: alle spalle di Greipel, dominatore odierno, si piazzano appunto Ferrari e Jasper Stuyven (Trek-Segafredo), che regola il colombiano della Quickstep. Per quel che riguarda gli altri azzurri, 5° posto per Kristian Sbaragli (Dimension Data) davanti a Enrico Battaglin (Lotto NL-Jumbo), in un ordine d’arrivo che vede molti big nella top-20: Geraint Thomas è addirittura 8°, mentre Nibali chiude 13°.

OLBIA-TORTOLÌ: GIACOMO NIZZOLO È IL GRANDE DELUSO DI GIORNATA, FUORI DAI GIOCHI ANCHE MARECZKO

Aveva perso le ruote durante l’agevole salita di Genna Silana, e non è più riuscito a rientrare: il grande deluso di giornata è proprio Giacomo Nizzolo, che si è ritrovato totalmente fuori dai giochi nel finale di tappa. L’azzurro aveva perso circa un minuto durante l’ascesa verso il GPM odierno e, restando senza compagni al suo fianco, ha finito col deragliare totalmente: l’ordine d’arrivo lo vede al 183° posto con 5’46” di ritardo, e probabilmente il campione italiano si sarà risparmiato negli ultimi km per tentare l’attacco alla vittoria domani, durante quella Tortolì-Cagliari che ha come unico obiettivo l’arrivo allo sprint. Come lui, ha deluso anche Jakub Mareczko, che come aveva previsto Davide Cassani ai nostri microfoni deve ancora migliorare molto in salita: il talentino azzurro, velocista della Wilier Triestina-Selle Italia, è infatti arrivato 139° a 1’37” dal vincitore odierno. Anche lui potrà rifarsi domani, nel tentativo di lasciare il segno durante il suo primo Giro d’Italia.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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