Diego Ulissi (UAE Emirates) conquista la vittoria nella tredicesima tappa del Giro d’Italia. Battuti la maglia rosa Joao Almeida (Deceuninck Quick Step) e Patrick Konrad (Bora Hansgrohe).

Diego Ulissi celebra l’ottava vittoria al Giro d’Italia (fonte profilo Twitter Giro d’Italia)

Le cronache degli antichi Greci dicono che Archimede avesse pronunciato il celebre detto “Datemi un punto d’appoggio e solleverò il mondo”. Anche a Diego Ulissi serve un appiglio per sbaragliare la concorrenza al Giro d’Italia. Gli strappi sono i punti di appoggio da cui rilancia l’azione sgretolando gli avversari. Era successo sul traguardo della seconda tappa della corsa rosa 2020, levandosi di ruota negli ultimi metri persino uno come Peter Sagan. Stavolta il corridore della UAE Emirates ha usato una breve salita come trampolino per tagliare fuori dalla lotta per la vittoria i velocisti e andarsi a prendere la vittoria in volata. Niente da fare per la volenterosa maglia rosa Joao Almeida (Deceuninck Quick Step) e per l’ottimo Patrick Konrad (Bora Hansgrohe).

IL FILM DELLA TAPPA

Servono punti d’appoggio importanti per animare il finale di una tappa altrimenti interamente pianeggiante. I 192 chilometri da Cervia a Monselice hanno due sole asperità: il GPM di quarta categoria di Roccolo, con 4,1 chilometri all’8,3% di pendenza media, e il la salita di Calaone, anch’essa Gran Premio della Montagna classificata con il coefficiente di difficoltà minimo, ma comunque sufficientemente dura per fare selezione. Fin dai primi chilometri la corsa si anima con sette corridori all’attacco: si tratta di Geoffrey Bouchard (AG2R La Mondiale), Simon Pellaud e Simone Ravanelli (Androni Giocattoli – Sidermec), Rodrigo Contreras (Astana Pro Team), Alessandro Tonelli (Bardiani- CSF – Faizanè), Harm VanHoucke (Lotto Soudal) e Lorenzo Rota (Vini Zabù-KTM). Il loro margine non supera i tre minuti e si assottiglia con l’avvicinarsi alla prima asperità di giornata. Qui avviene il definitivo ricongiungimento. La Bora Hansgrohe cerca di isolare la maglia ciclamino Arnaud Demare per avvantaggiare Peter Sagan e riesce parzialmente nel suo tentativo, anche perché sulla salita finale è la UAE Emirates a lanciare Ulissi. Lo scatto del corridore italiano nel punto più duro fa la selezione e costringe persino i big a muoversi in prima persona. La maglia rosa Almeida mette la squadra davanti in discesa per allungare il gruppo e provare a conquistare la vittoria finale. Missione quasi compiuta: il portoghese della Deceuninck Quick Step chiude secondo. Impossibile fare meglio contro questo Ulissi. Se non altro, aumenta di poco il vantaggio in classifica sui diretti inseguitori. Benedetti abbuoni…

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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