Il corridore ecuadoregno della Movistar si impone nella quarta tappa della corsa rosa. Lo sloveno consolida la sua maglia rosa allungando in classifica.
A volte, è solo questione di attimi. Basta un secondo per scrivere il finale della quarta tappa del Giro d’Italia. A pochi chilometri dal traguardo, il contatto tra un corridore della Ineos ed un collega della Mitchelton Scott scatena l’inferno in mezzo al gruppo. L’incidente fagocita senza pietà le speranze di vittoria finale di Tom Dumoulin. E’ l’olandese del Team Sunweb la vittima illustre di questo scorcio di Giro d’Italia. Il ginocchio lacerato e sanguinante, unito al distacco di 4’04” accumulato sul traguardo di Frascati, rendono la sua giornata un vero incubo. E all’enorme ritardo rimediato per via della caduta si sommano anche i 28 secondi rimediati nel prologo. La sua lotta per la maglia rosa è forse compromessa, sicuramente durissima. Ora dunque cosa farà Dumoulin? Il copione potrebbe prevedere due soluzioni: la rincorsa ad un giorno di gloria o la rimonta prendendo spunto da quel Froome che un anno fa negò proprio al campione di Maastricht un meritato bis.
STOCCATA
Mentre si consuma un dramma sportivo, c’è un sorriso contagioso che si apre al mondo. Richard Carapaz si ripete al Giro. Un anno fa, erano servite sette tappe per vederlo esultare. Stavolta, la quarta frazione è stata quella buona per la vittoria dell’ecuadoriano della Movistar. Imperioso il suo scatto con cui ha beffato a Frascati Caleb Ewan (Lotto Soudal) e Diego Ulissi (UAE Emirates). La vittoria italiana, per ora, si fa attendere, nonostante le ottime prove degli azzurri in gara. Dal canto suo, Carapaz sogna di ritagliarsi ulteriore spazio all’interno del team Movistar, contando sul momento no di Mikel Landa, bersagliato dalla sfortuna e distante 1’51” dalla vetta. Un anno fa, l’ecuadoriano fece quarto in classifica. Lecito sperare in un nuovo colpaccio.
LEADER
Ma chiunque nutre sogni di gloria riguardanti la classifica generale deve vedersela con Primoz Roglic. Lo sloveno della NL Jumbo continua il suo momento magico, facendosi trovare pronto ed entrando nel gruppetto superstite dalla caduta. Risultato: altri 17″ guadagnati su tutti gli altri uomini di classifica. Ora Simon Yates (Mitchelton Scott) dista 36 secondi, 4 in più di Vincenzo Nibali (Bahrain Merida) e 9 meglio di Miguel Angel Lopez (Astana). Tutti i big sono rimasti attardati, meno lui, l’ex saltatore con gli sci. Un segnale di grande lucidità. E la classifica sorride a Primoz ed il sogno rosa prende consistenza. Dato il suo stato di forma stratosferico, Roglic può e deve allungare fortemente nella prima parte del Giro, mettendosi al riparo in vista dell’ultima settimana. Un progetto che lentamente va concretizzandosi. I guai di Dumoulin lo agevolano perché a cronometro potrà difendersi agevolmente da una super prestazione dell’olandese. Tutto sembra filare liscio. Ma il Giro è imprevedibile e spietato. Va temuto sempre, anche se ti chiami Primoz e con quello sguardo da duro non temi niente e nessuno.