I Mondiali di ciclismo 2020, dopo che Aigle-Martigny si era tirata indietro, vengono assegnati all’Italia: li ospiterà Imola, su un circuito molto impegnativo, con 5mila metri di dislivello e l’arrivo all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari.

UFFICIALE: IMOLA OTTIENE I MONDIALI DI CICLISMO, IL PERCORSO

Il COVID-19 ha cambiato enormemente i programmi del ciclismo mondiale. La stagione è stata “compressa” da agosto a ottobre, con le inevitabili sovrapposizioni del caso, e inoltre sono “saltati” i Mondiali di ciclismo di Aigle-Martigny, su un circuito molto impegnativo e molto atteso da quegli scalatori che sognavano la maglia iridata. L’UCI si è trovata in una situazione molto difficile, perchè gli organizzatori elvetici si sono tirati indietro a inizio agosto dopo che il Governo locale ha vietato gli eventi di massa fino a fine settembre, e dunque c’era poco più di un mese e mezzo per trovare una nuova località e organizzare un nuovo Mondiale. Per fortuna dell’UCI, però, non sono mancate le candidature, arrivate a pioggia, e alla fine tutto si è ridotto a una sfida tra Francia e Italia, con cinque località a contendersi il tutto: Varese, Imola, Peccioli/Pontedera, Alba Adriatica per il Bel Paese, La Planche des Belles Filles per la Francia. La Planche, con un circuito da circa 6mila metri di dislivello con partenza in salita e l’arrivo su un’ascesa iconica e durissima, sembrava favorita, invece l’ha spuntata proprio l’Italia. O meglio, l’ha spuntata Imola, che ospiterà i Mondiali di ciclismo dal 24 al 27 settembre

Saranno, però, dei Mondiali atipici. Per questioni logistiche e per le limitazioni ai viaggi che alcuni paesi hanno imposto verso l’Europa e l’Italia, si è scelto di disputare solo le quattro gare di categoria elite: prova in linea e cronometro maschile e femminile. Gli atleti elite sono infatti praticamente tutti in Europa, divisi tra Tour de France e gare propedeutiche a Giro/Vuelta, e severamente controllati: gli U23/juniores si sarebbero invece dovuti muovere dai rispettivi continenti, con tutti i rischi dovuti a possibili esposizioni al COVID e/o impossibilità di muoversi dai vari paesi, falsando le competizioni. È nata così la scelta di disputare solo le gare elite: gli uomini correranno su un percorso di 259.2km con 5mila metri di dislivello, le donne invece su un tracciato di 144km con 2750m di dislivello. Percorsi estremamente complicati dunque, che condivideranno partenza e arrivo nell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari e il circuito, che sarà di 28.8km per entrambe le categorie (9 giri U, 5 giri D): un percorso caratterizzato dalle salite di Mazzolano (1.3km al 9.5%) e Gallisterna (1.3km all’11%). Quest’ultima sarà decisiva nel giro finale, concludendosi ai -11 dall’arrivo, che verrà raggiunto dopo una difficile picchiata. Ci attende un Mondiale complicato, adatto a passisti e scalatori: Vincenzo Nibali sarà la nostra punta di diamante, e vedremo come si comporteranno i ragazzi di Davide Cassani, che avranno un vantaggio strategico. Proprio il nostro ct è stato il promotore e colui che ha studiato e pensato questo circuito: ne conosce ogni singolo metro, vedremo se questo ci avvantaggerà in una località che nel 1968 regalò il Mondiale a Vittorio Adorni. Ricordiamo le date: il 24 settembre la cronometro femminile e il 25 quella maschile (32km, 200m di dislivello), il 26 e 27 settembre la prova in linea.

Il percorso (Twitter: La Flamme Rouge)

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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