La gara maschile dei Mondiali di ciclismo di Bergen 2017 si conclude con una squalifica per l’Italia: Gianni Moscon, che era stato tra i migliori dei nostri, viene tolto dall’ordine d’arrivo per ”traino prolungato”. I dettagli.
MONDIALI BERGEN 2017: SQUALIFICATO GIANNI MOSCON, TUTTI I DETTAGLI
Era stato una delle assolute rivelazioni dei Mondiali di Bergen, mancando il podio per soli 8” nella cronometro e attaccando nei km finali insieme a Julien Alaphilippe, prima di essere ripreso nel momento in cui erano saltate le immagini, ma la giornata di Gianni Moscon si è chiusa nel peggiore dei modi, con la più classica delle notizie che ti rovinano il sonno. L’azzurro aveva vissuto una gara travagliata, restando coinvolto in una caduta e dovendo rincorrere il gruppo, salvo poi ricomparire nel penultimo giro, rispondere ”presente” all’attacco del talento della Quickstep, venire ripreso e chiudere al 29° posto nella volata ristretta che ha portato al successo di Peter Sagan. Il suo recupero dalla caduta era sembrato miracoloso, ma poi, nell’immediato post-gara, ecco la doccia fredda che è andata a sminuire il risultato dell’azzurro: Gianni Moscon è stato squalificato per ”traino prolungato”, perchè il suo rientro in gruppo è stato favorito proprio dal lungo aiuto dell’ammiraglia azzurra, alla quale si è aggrappato per farsi ”spingere” e aumentare la velocità nel momento di maggior difficoltà. Ecco spiegata l’improvvisa ricomparsa del corridore del Team Sky, e così la giornata che poteva portare Moscon al podio iridato si chiude nel peggiore dei modi, con un’azione che ha spinto i commentatori stranieri a ripristinare il più classico dei luoghi comuni sugli italiani, anche perchè il traino di Moscon è andato in scena in diretta tv.
Gianni Moscon squalificato dai Mondiali di #Bergen2017 per traino: ecco il momento incriminato…#EurosportCICLISMO pic.twitter.com/DTATxrAoUq
— Eurosport IT (@Eurosport_IT) September 24, 2017
MONDIALI BERGEN 2017: MOSCON-GATE, LE SCUSE DI CASSANI
Moscon nel finale aveva aggirato le domande sul suo rientro in gruppo con un serafico ”non so nemmeno io come ho fatto a rientrare”, e proprio alla luce di quelle dichiarazioni è scoppiata una grande polemica, subito ”raffreddata” dalle parole del ct Davide Cassani, che si è assunto la responsabilità del traino e dell’errore che hanno portato alla squalifica del talento azzurro, capace tanto di fare un ottimo piazzamento alla Parigi-Roubaix, quanto di difendersi a cronometro (è campione italiano) e di tirare in salita per Chris Froome alla Vuelta 2017. D’altronde, le polemiche sul caso-Moscon sono assolutamente inutili, anche perchè la squalifica (per quanto abbia portato a un danno d’immagine per la Nazionale azzurra) non ci ha privato di un risultato di rilievo, e la brutta figura verrà dunque archiviata solo come tale. Certo, qualora Moscon fosse salito sul podio, l’imbarazzo della squalifica postuma sarebbe stato altissimo, ma è assolutamente inutile sfoderare i ”se” e i ”ma”. Teniamoci la buonissima prestazione dell’Italia, che ha girato come un orologio svizzero e interpretato la gara al meglio, portando Trentin al 4° posto dietro rispettivamente al tricampione del mondo (Sagan), a uno dei tre migliori velocisti (Kristoff) e alla maglia verde del Tour de France (Matthews), e teniamoci anche l’ottimo Mondiale di Gianni Moscon, corridore in netta rampa di lancio.