Foto di copertina: un esultante Tadej Pogacar taglia per primo il traguardo della prova in linea maschile dei Mondiali di Zurigo 2024 (foto: profilo Facebook ufficiale UCI)
A Zurigo lo sloveno Tadej Pogacar ha scritto una pagina di storia del ciclismo che, oltre a portargli in dote il primo alloro mondiale in carriera, lo proietta nell’Olimpo della disciplina. Il classe ’98, infatti, è il terzo ciclista della storia a vincere nella stessa stagione Giro d’Italia, Tour de France e prova in linea al Mondiale. Prima di lui c’erano riusciti solamente il Cannibale Eddy Merckx nel 1974 e l’irlandese Stephen Roche nel 1987. A ben guardare, però, Pogacar ha già fatto meglio di loro, grazie alla Liegi-Bastogne-Liegi messa in bacheca ad aprile, e mai centrata nei rispettivi anni d’oro dal duo Merckx-Roche.
I 274 km della gara odierna, con i 4.500 metri di dislivello si sono aperti con il botto quando a -218 km dall’arrivo uno scontro nel gruppo ha portato al ritiro del transalpino Julian Alaphilippe, uscito malconcio con spalla lussata. Poco dopo l’uscita di scena del bi-campione iridato, anche lo spagnolo Mikel Landa ha dovuto alzare bandiera bianca. Nel frattempo, nelle vicinanze della salita di Kyburg un gruppo di 8 corridori, composto da Diller, Foss, Geschke, Olivera, Pekala, Wirtgen, Carlos Gonzalez e Pajur, ha tentato una timida quanto sterile fuga.A sparigliare le carte, in maniera perentoria, ci ha invece pensato il solito Pogacar che a -100 km dall’arrivo ha spiazzato tutti impostando una fuga. L’unico dei tanti avversari a tenere maggiormente ruota a ruota il fuoriclasse sloveno, è stato il russo naturalizzato francese Sivakov, compagno di squadra dello stesso Pogacar alla UAE Emirates. A circa un’ora dall’arrivo, all’altezza del 224° km Pogacar ha staccato anche Sivakov sull’erta di Witikon, iniziando una vera e propria cavalcata in solitaria. A -17 chilometri dal traguardo un leggero affaticamento dello sloveno sembrava far intravedere una possibilità per il gruppo di poter risucchiare il fuggitivo prima di Zurigo, ma così non è stato.
Con il tempo complessivo di 6 ore, 27 minuti e 30 secondi Tadej Pogacar ha tagliato il traguardo in solitaria, centrando il successo stagionale numero ventritrè, l’ottantaseiesimo complessivo in carriera. Dietro, dal gruppo degli umani, è uscito vincente l’australiano Ben O’Connor, argento; seguito dall’olandese Van der Poel, campione iridato uscente, che ha bruciato Skujins.
Solo 5° un deludente, e decisamente sottotono, Remco Evenepoel che non più lontano di una settimana fa conquistava l’oro iridato nella cronometro. Il migliore degli italiani, invece, è Giulio Ciccone, 25° con un ritardo su Pogacar di sei minuti e mezzo.
Si chiude così, con una titanica impresa del giovane di Komenda, la 97^ edizione dei Mondiali su strada di ciclismo. Ma la stagione non termina qua, e Pogacar ha già davanti a sé il prossimo obiettivo: il Giro di Lombardia.