Come sempre la Parigi-Roubaix non tradisce mai. Anche l’edizione del 2018 è stata particolarmente emozionante. Vittoria a Peter Sagan, davanti a Silvan Dillier e Niki Terpstra.
SAGAN LEGGENDARIO
Accade tutto a 54 km dal traguardo. La Quick Step Floors ha appena concluso il proprio doppio attacco con Philippe Gilbert e Zdenek Stybar e ancora non sa che la sua decisione si rivelerà un errore di strategia. Greg Van Avermaet non osa uscire dal gruppo. Il giovane Jasper Stuyven sente probabilmente ancora la timidezza ed i timori reverenziali. Chi non ha paura è Peter Sagan. La maglia iridata non è un fardello, ma uno stimolo. Le critiche per l’eccessivo attendismo piovutegli addosso nei giorni scorsi non lo spaventano. Anzi, decide di attaccare. È una frazione di secondo. L’uomo della Bora Hansgrohe se ne va in solitaria, ricuce il distacco dai fuggitivi Dillier, Wallays, Soler, Bystrom e Robeet. Quindi se ne va, potente e veloce lungo i tratti in pavé. Gli resiste solamente Silvan Dillier, il campione svizzero, forse sostenuto dal ricordo del connazionale Fabian Cancellara. Dietro di loro, i favoriti tentano strenuamente di organizzare una reazione, ma la condotta di gara più conservativa non paga. Così, si arriva nel celebre velodromo con una volata a due. Sagan lascia passare avanti il rivale e lo studia, attende l’attimo giusto. Forse, ripercorre in cuor suo tutta la fatica di chi, nonostante un talento immenso, ha dovuto lavorare per ottenere grandi soddisfazioni. In volata non c’è storia, Peter lascia il valoroso Silvan alle spalle e trionfa. La volata dei delusi va a Terpstra che anticipa il trio composto da Van Avermaet, Stuyven e Vanmarcke.
DEBACLE AZZURRA
Giornata memorabile per Sagan, da incubo per gli italiani. Ci si aspettava molto da Gianni Moscon, quinto sulle pietre francesi un anno fa. Stavolta, una caduta lo mette fuorigioco. Sorte simile per Matteo Trentin, rimasto coinvolto in un mischione di gruppo. Purtroppo, la maledizione della corsa transalpina, la classica più antica, continua per gli azzurri. L’ultimo acuto made in Italy risale al 1999 con Andrea Tafi. Da allora, solo delusioni.
APPRENSIONE PER GOOLAERTS
È stata anche una Parigi-Roubaix carica di apprensione per le condizioni tutt’ora drammatiche del belga Michael Goolaerts. Il corridore della Veranda Willems Crelan è caduto dalla bicicletta dopo aver accusato un malore. È stato praticato un massaggio cardiaco, ma il mondo delle due ruote resta in apprensione per la sua sorte.