Non arriva il bis azzurro nella Parigi-Roubaix, dopo la vittoria di Elisa Longo Borghini nella prova femminile: Dylan van Baarle, portacolori della INEOS, succede a Colbrelli nell’albo d’oro. 35° Ganna, il migliore dei nostri atleti.

PARIGI-ROUBAIX: ASSOLO DI VAN BAARLE

Una pazza Roubaix incorona Dylan van Baarle, già secondo nel Giro delle Fiandre e autore di una grande stagione delle classiche. L’olandese, 29 anni, succede così allo sfortunato Sonny Colbrelli (verosimilmente costretto al ritiro dopo un problema cardiaco) nell’albo d’oro della corsa più amata dal pubblico e dai corridori stessi, vissuta a un ritmo folle. L’INEOS prova a fare la corsa sin dall’inizio, creando un ventaglio e tagliando fuori buona parte dei big: cadute e forature frenano però l’azione del team britannico, che perde tra gli altri Filippo Ganna e decide di rallentare la sua azione. La corsa dunque si “congela” fino alla Foresta di Arenberg, dove si arriva a un attacco: Mohoric, Ballerini, Devriendt, Pichon e Casper Pedersen si portano in testa, con l’italiano della Quickstep che è sfortunato e si stacca per una foratura. Mohoric, invece, è in condizione incredibile e fa la differenza, portandosi dietro Devriendt e sognando il clamoroso bis Sanremo-Roubaix. A 60km dall’arrivo, l’ennesimo colpo di scena: i big, su tutti van Aert e van der Poel, si muovono e portano via un gruppetto. Mohoric invece fora e viene raggiunto da Lampaert, andando a comporre un altro duetto, che però non si giocherà la vittoria finale: nel settore 5, quello di Camphin-en-Pévéle, si muove infatti Dylan van Baarle. L’olandese raggiunge e supera il duo di testa, procedendo quasi a doppia velocità. Il suo margine, intorno ai 20″ ai -20km, viene prima raddoppiato e poi triplicato nel finale: van Baarle si rende imprendibile e termina in trionfo nel velodromo di Roubaix, vincendo una delle monumento più ambite. Dietro di lui succede di tutto: Lampaert viene disarcionato dalla sua bicicletta dopo un contatto con uno spettatore, nel quale rischia di farsi seriamente male. Mohoric, rimasto da solo, viene dunque ripreso da van Aert, Kung e Devriendt e non ha più energie allo sprint finale: WVA, rientrato dal lungo stop per il COVID, chiude secondo davanti a Kung e al belga, con lo sloveno mestamente quinto. Più indietro VDP, molto indietro Ganna: l’azzurro, frenato da due problemi meccanici e staccato ai -60km, chiude 35° a 4’47” e dovrà ritentare l’assalto alla Roubaix, la corsa che sogna di vincere. Un olandese raccoglie così il testimone di Sonny Colbrelli, niente bis per l’Italia.

ROUBAIX FEMMES: SUCCESSO PER LONGO BORGHINI

La Roubaix Femmes, invece, aveva parlato italiano. Nei 124.7km del percorso femminile è arrivato il trionfo di una favolosa Elisa Longo Borghini, brava a rintuzzare gli attacchi iniziali e muoversi in prima persona ai -30km (più o meno nello stesso tratto di van Baarle) e rendersi imprendibile. Il suo vantaggio, nonostante i vari settori di pavé e il ritmo forsennato delle inseguitrici, non è infatti mai sceso al di sotto dei 25″. Vittoria per Elisa Longo Borghini, che ha preceduto Lotte Kopecky e Lucinda Brand: quarta la svizzera Chabbey e quinta Marta Cavalli. Non era partita Marianne Vos, la grande favorita, per la positività al COVID. Severa squalifica, invece, per la campionessa del mondo Elisa Balsamo, accusata di essersi fatta trainare dall’ammiraglia dopo una foratura: un’accusa respinta dall’azzurra, che è stata però costretta all’abbandono proprio dopo essersi ricongiunta alle migliori.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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